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Piante ospiti e danni


Ptycholoma lecheana
è un tortricide ricamatore diffuso, per quanto si conosce, nelle aree frutticole del Trentino. Si tratta di una specie polifaga con larve che si sviluppano a spese del melo e, meno frequentemente, del susino. Attacca inoltre svariate piante forestali (acero, pioppo, quercia, salice, abete, larice, ecc.).

 

Si trova, seppur in bassa percentuale, frammista alle popolazioni larvali primaverili delle altre ricamatrici (Pandemis heparana, P. cerasana, Archips podanus e Adoxophyes orana).

 

I danni arrecati dalla Pticoloma sono simili a quelli compiuti dalle altre ricamatrici. Attacca, infatti, le foglie dei germogli e penetra nei boccioli fiorali per divorare stami e pistillo. Per la precocità degli attacchi e del completamento dello sviluppo delle larve, i frutticini subiscono danni solo in rare circostanze.

Cicli biologici

 


Ptycholoma lecheana si evolve con una sola generazione all'anno. Gli adulti compaiono verso la metà di maggio ma gli sfarfallamenti continuano poi fino alla metà di giugno. In seguito all'accoppiamento e alla deposizione delle uova, in luglio nascono le larve. Queste si rifugiano poco dopo nelle anfrattuosità della corteccia o alla base delle gemme dove svernano al quarto stadio di sviluppo all'interno di un piccolo ricovero sericeo. In primavera, all'apertura delle gemme, le larve che hanno svernato fuoriescono dai loro ricoveri ed iniziano l'attività trofica.

 

Il loro accrescimento procede abbastanza celermente rispetto a quello delle altre tortrici tanto che nei meleti del Trentino, alla fine di aprile, all'epoca della sfioritura, le larve hanno in genere ultimato lo sviluppo e sono già presenti diverse crisalidi fra le foglie e i corimbi fiorali danneggiati. Gli adulti sfarfallano dalle crisalidi una decina di giorni più tardi e nei giorni immediatamente successivi avvengono gli accoppiamenti seguiti dopo breve tempo dalla deposizione delle uova.