Tripide occidentale delle serr... (Frankliniella occidentalis) Avversità >>

Classificazione

  • Classe: Insetti
  • Ordine: Tisanotteri
  • Sottordine: Terebrinti
  • Famiglia: Tripidi
  • Genere: Frankliniella
  • Specie: F. occidentalis Pergande

Descrizione

È un piccolissimo Tripide (circa 1 mm di lunghezza), di origine americana. Gli adulti sono di colore variabile a seconda dello stadio di sviluppo. Le forme attive primaverili-estive sono di colore ocraceo, più o meno chiaro, con striature o punteggiature più scure nella regione dorsale; le forme svernanti sono brunastre. Gli stadi giovanili sono molto chiari.

Biologia

La Frankliniella sverna sui fiori delle piante spontanee. Con l'aumento della temperatura (oltre i 12° C) l'adulto incrementa la sua attività e si riproduce spostandosi sulle diverse piante man mano che fioriscono. Il fitofago si nutre aspirando i succhi delle cellule vegetali svuotandole, ma l'adulto mostra preferenza per il polline, il quale pare aumenti la prolificità dell'insetto. La femmina, che si può riprodurre senza accoppiarsi, depone scalarmente da 20 a 60 uova, inserendole con il suo ovidepositore nei tessuti teneri della vite: rachidi, boccioli fiorali, ovari e acini. In ambiente a clima mediterraneo, durante la primavera, si può avere una generazione ogni 25-30 giorni, periodo che può ridursi fino a 10-15 giorni con temperature ottimali di 20-30° C. La durata delle singole fasi di sviluppo è molto variabile diminuendo all'aumentare delle temperature. La schiusura dell'uovo avviene dopo 3-15 giorni; la neanide di prima età dopo 2-12 giorni si trasforma in neanide di seconda età la quale dopo 4-15 giorni si trasforma in prepupa e pupa che restano senza alimentarsi al riparo tra i residui fiorali e il terreno. Dopo 5-21 giorni fuoriesce l'adulto che riprende il ciclo

Danni

Provoca danni specifici e caratteristici su vite, oltre ad essere un agente vettore di virus su piante ortive. Il danno si manifesta su tutti gli organi aerei ed è determinato dalle punture trofiche, sia degli adulti sia delle forme giovanili, e dalle ovideposizioni. La ferita di ovideposizione sugli acini è facilmente individuabile per l'alone madreperlaceo persistente che la circonda e che ne evidenzia il danno.

Lotta

È di tipo chimico ma presenta molte difficoltà a causa di una certa resistenza che questo fitofago oppone ai fitofarmaci utilizzati e per il difficile ritrovamento delle forme mobili. La lotta chimica, in questione, prevede anche l'utilizzo di geodisinfestazioni e fumigazioni. Importante, campionare e monitorare le popolazioni, mediante trappole cromotropiche di colore bianco che sembra il colore più efficace. L’intervento mediante trattamenti alla vegetazione si effettua quando si ritiene di essere in condizioni a rischio.