Cracking (Cracking) Avversità >>

Descrizione


Il “Cracking” è un fenomeno molto importante per i frutticoltori che provoca lo spacco ed il danneggiamento dei frutti, infatti il termine inglese “Cracking” deriva dalla parola “crack” che significa “rottura“.

 

Le spaccature, concentriche o radiali, si verificano prevalentemente sulla superficie dei frutti a polpa, maggiormente colpiti sono quelli a maturazione estiva come le uve (da tavola e da vino) e le drupacee (pesco, nettarine, albicocco, susino) ma può interessare anche gli ortaggi a frutto quali: pomodoro, peperoni, melanzane, angurie, meloni, ecc. Anche se in misura minore, ne sono colpiti i frutti di colture sia autunno-invernali, come le arance, le mele e le pere, che quelli di tarda primavera come nel caso delle ciliegie.

 

Attualmente il “Cracking” viene considerato una fisiopatia, cioè una patologia della pianta non dovuta ad agenti esterni dannosi, come virus, batteri o insetti, bensì è causata da carenze o eccessi di elementi nutritivi, o comunque da squilibri fisiologici. Il fenomeno del “Cracking” è più frequente al Sud Italia, zona che tutti gli anni è a rischio a causa del suo clima e delle alte temperature, ma ultimamente interessa anche alcune regioni del Centro-Nord e del Nord che stanno subendo lo stesso problema.

Cause


Dunque il “Cracking” scaturisce dalla combinazione di una serie di eventi concatenati:

  • una persistente siccità;
  • carenza di adeguate disponibilità irrigue e lunghi periodi di caldo;
  • innaffiature con turni dilatati durante la stagione estiva;
  • un terreno secco, arido e mal strutturato;
  • rosure o scottature da sole, trattamenti o solforazioni;
  • forti temporali ed acquazzoni durante l’estate;
  • rugiade mattutine.

Infatti, verso la fine dell’estate, dopo un lungo periodi siccitoso e con alte temperature, con l’arrivo di forti temporali e acquazzoni, l’acqua piovana caduta sul suolo arido ed asciutto, rende tutti i nutrienti presenti immediatamente disponibili, ma in modo esagerato, inibiti come erano sino ad allora dalla siccità e che alla pianta mancavano da tempo. Dato che le piante in questo periodo sono in fase di invaiatura e maturazione, le radici inviano un surplus di nutrienti ai frutti che però porta ad un squilibrio temporale e nutrizionale tra crescita della polpa e la buccia, “la corazza”, cresciuta molto più lentamente e più disidratata rispetto alla polpa creando una pressione di forza tale da spaccarla letteralmente in due.

 

Quindi, in poche parole il "Cracking" è un fenomeno climatico-fisiologico provocato dagli sbalzi termici che hanno indotto ai frutti ed agli acini una forte condizione di stress evapotraspirativo durante le giornate molto calde e secche, intercalate da abbondanti precipitazioni, che quindi tendono a spaccare per mancanza di elasticità della buccia ed un surplus di nutrienti. Un fenomeno, dunque, climatico che viaggia in strettissima correlazione al persistente stato di siccità che sta caratterizzando anche questa annata agraria.

 

Nei vigneti di uva da tavola e da vino, il fenomeno del “Cracking” è direttamente correlato all’insediarsi del Marciume acido, una deleteria patologia che può compromettere notevolmente il raccolto e la vinificazione.

Una puntualizzazione si deve in merito ad alcune varietà di uve da vino che sono geneticamente predisposte al fenomeno del “Cracking” come per esempio: Malvasia bianca e Trebbiano d’Abruzzo.

Prevenzione e lotta


Per questo problema la prevenzione è l’unica soluzione!

 

Prevenire significa, in questo caso, garantire una disponibilità continua ed adeguata di acqua e di Calcio (Ca++) in modo da evitarne la carenza.

 

Infatti la buccia di tutti i frutti è molto ricca di Calcio (Ca++) indispensabile ai frutti in crescita perché entra nel meccanismo di formazione delle membrane e delle pareti cellulari, quindi anche della buccia. Diventa pertanto importante somministrare periodicamente, almeno ogni 15 gg., Calcio complessato direttamente sui frutti (Calcio Complex) oppure in fertirrigazione: Cloruro di Calcio (Calcio Forte) o Nitrato di Calcio (Nitrosol Ca 26), per il periodo necessario a seconda dell’andamento stagionale e delle temperature, ovviamente prima che si verifichino le spaccature dei frutti.

 

Prodotti specifici per la prevenzione e la lotta contro il “Cracking” non sono chiaramente contemplati, tuttavia si possono suggerire alcune pratiche agronomiche e profilattiche di natura preventiva e di contenimento, e precisamente:

  • Sembra che le applicazioni tardive di prodotti rameici contro la peronospora riducano il fenomeno, in quanto contribuiscono all’ispessimento della buccia dell’acino.
    Questo elemento dovrà essere somministrato però, a dosi parsimoniose o minime (leggere l’etichetta del prodotto acquistato), in quanto favorisce la traslocazione e la deposizione di pectina, cellulosa e lignina sulla buccia del frutto, sostanze che ne rafforzano la buccia e quindi la resistenza alle spaccature. Dosi eccessive di questo elemento durante la stagione arida possono talvolta provocare indurimenti da accumulo o micro ustioni sulla buccia riducendone notevolmente l’elasticità e conseguente accentuazione del fenomeno del “Cracking” durante le annate di siccità.

  • Ridurre le dosi o le applicazioni di Zolfi durante l’estate, utilizzati per la lotta al mal bianco, sia per quelli bagnabili nei trattamenti fitosanitari che i ventilati nelle polverizzazioni, in quanto l’azione caustica degli zolfi viene accentuata dalle alte temperature estive, pertanto la buccia può subire delle scottature quindi divenire più rigida e pertanto più soggetta al “Cracking”.

  • Effettuare polverizzazioni con Bentonite attivata (50-100 kg/ha) eventualmente abbinata allo zolfo ventilato può limitare o contenere l’evolversi del fenomeno da “Cracking” a Marciume acido visto che l’alto potere adsorbente della Bentonite attivata evita o riduce il percolamento degli acidi organici all’interno dei grappoli.

  • Trattamenti con Zeolite attivata (5-10 kg/ha) o di Caolino attivato alla dose di 20-30 kg/ha possono dare buoni risultati nella prevenzione del problema in quanto sono in grado di ridurre notevolmente gli stress termici.

  • Trattamenti con Bicarbonati di Potassio alla dose di 4-5 kg/ha o di Bicarbonato Sodico alla dose di 10-15 kg/ha) oltre a contenere attacchi di mal bianco hanno una valida azione come Ph tampone sugli acidi organici che si producono dalla fermentazione della polpa a causa dei lieviti responsabili del Marciume acido.

  • Un altro recentissimo prodotto che contribuisce alla riduzione del “Cracking” è il PREMIO, una soluzione specifica messa a punto e prodotta dalla Isagro Spa. PREMIO è una specialità nutrizionale biostimolante in cui la originale combinazione di nutrienti minerali e specifici acidi grassi a lunga catena, stimola la crescita dei frutti e lo sviluppo della pianta contribuendo alla riduzione del “Cracking”. Il prodotto prima della messa in commercio è stato testato da diversi centri di saggio della Puglia, il quale dopo prove effettuate su uve da tavola e da vino, alla dose di 1-2 lt/ha, ha confermato una riduzione del danno da “Cracking” su acini di uva da tavola, varietà Italia, di oltre il 70%.