Ragnetto rosso comune (Tetranychus urticae) Avversità >>

Descrizione fisica

Due forme distinte di Ragnetto tessitore con biologia simile e medesima produzione di danni. Il primo di forma gialla, più o meno verdastro; si tratta di 2 specie T. urticae koch e T. turkestani Ugarov e Nikolski ( = T. atlanticus Mac Gregor) quest'ultimo non si trova generalmente in serra essendo più meridionale. L'altro rosso mattone: T. cinnabarinus Boisduval. In autunno appaiono inoltre individui nettamente arancioni, senza macchie, che sono le forme invernanti di T. urticae. Gli adulti hanno 2 macchie scure tipiche sul dorso e 4 paia di zampe.

  • La femmina misura 0,5 mm di lunghezza. 
  • Il maschio, più piccolo e slanciato non raggiunge i 0,3 mm. 
  • Le uova sono sferiche del diametro inferiore a 0,1 mm, lisce, bianco traslucido alla deposizione si opacizzano in seguito prendendo un aspetto giallo prima di schiudersi. L'uovo di T. cinnabarinus è rosa malva. 
  • Larva: di taglia ridotta, 3 paia di zampe. - 
  • Ninfa: morfologicamente simile alla ninfa.

Ciclo biologico

Sverna allo stadio di femmina adulta fecondata. Compie mediamente 8-10 generazioni all'anno mentre in serra si ha una continua attività con un numero di generazioni, tra loro sovrapposte, che determinano infestazioni di tipo epidemico. Da 6 a 7 generazioni in estate. Le generazioni si susseguono a un ritmo molto rapido e questo individuo pullula. La disseminazione del Ragnetto si fa per passaggio da una pianta all'altra (se queste si toccano), tramite il suolo a leggera distanza, per trasporto di oggetti o di persone, tramite il vento. Il suo filo di seta costituisce un aeroforo. Alla fine dell'estate, la forma arancione diventa predominante e va ad invernare sotto diversi nascondigli o nelle serre, vicino a fonti di calore.

Descrizione biologica

  • Piante ospitanti: questo individuo è molto polifago e circa 200 ospitanti possono accoglierlo: dalle piante selvatiche, alle Leguminose, alle floreali, alle specie fruttifere. È particolarmente frequente sulla Vite, sul Fagiolo, sul Cocomero, sul Luppolo, sul Cotone, sul Trifoglio, sul Girasole, sugli alberi da frutta. Le femmine dopo aver invernato migrano sulle piante occasionale o su piante erbacee e dopo un periodo di alimentazione, qui depongono un numero elevato di uova.
  • Fecondità: un centinaio di uova, circa 10 al giorno. La seconda generazione ritorna sulla Vite e su altre piante coltivate con le correnti di giugno. A tutti gli stadi attivo, questo ragnetto tesse sullo strato inferiore delle foglie delle tele setose che trattengono l'umidità ed assicurano un eccellente protezione di tutte le forme contro il vento, i predatori e i trattamenti. Per nutrirsi, punge le foglie succhiandone i liquidi cellulari. Si sviluppa bene con una temperatura che va dai 23 ai 30°C ed una umidità relativamente inferiore al 50%. La larva si sviluppa in 16 gg a 20°C e 7 gg a 31°C.

Identificazione dei sintomi

E' un Acaro estremamente polifago la cui attività viene svolta su piante erbacee, ortive ed ornamentali, sia in serra che in pieno campo. Gli adulti sono piccoli acari di colore rosso-arancio, rosso mattone ed i maschi sono più piccoli delle femmine; le forme giovanili sono giallastre. Il danno è determinato da tutte le forme mobili, si manifesta sulle foglie prima una perdita di lucentezza della pagina superiore prima di necrotizzare.

Descrizione dei danni arrecati

I danni diretti sono dovuti alle punture nutrizionali: le foglie prendono un aspetto macchiettato poi si seccano. In caso di pullulazione, la pianta può morire. Inoltre, le tele possono fermare gli organi della pianta ed impedirne lo sviluppo. Tali danni indiretti possono verificarsi in serra dove le colonie di questi individui possono raggiungere densità elevate.

Fattori di rischio

  • Pacciamare in presenza di condizioni meteorologiche siccitose.

Misure agronomiche

  • Pacciamare in modo alternato. Chi a partire dalla primavera provvede a pacciamare ogni seconda corsìa di transito (a distanza di 10 —14  giorni) impedisce continuamen­te le migrazioni del ragnetto rosso dei fruttiferi. Se tutta la vegetazione dei sottofilare è infestata dal ragnetto non si dovrebbe pacciamare per nessun motivo.
  • In caso di comparsa localizzata è possibile trasferire nel frutteto dall'esterno getti fortemente colonizzati da insetti acaro-predatori.
  • Utilizzare fitosanitari rispettosi degli insetti acaro-predatori.

Controllo e soglia di intervento

  • Dopo una primavera con temperature elevate, da maggio sarebbe preferibile effettuare controlli sulla pagina inferiore delle foglie.
  • In maggio si dovrebbero controllare le prime foglie dei getti; da giugno quelle situate nella zona mediana dei getti lunghi.
  • Il rapporto ragnetti:acaro-predatori di 10:1 non dovrebbe essere superato durante l'intera stagione vegetativa. Se ciò accade è opportuno tener conto delle seguenti soglie di intervento:

 

maggio

giugno

luglio

agosto

settembre

esemplari/foglia

4-5

5-7

8-10

15-20

oltre 20

 

Fonte: beratungsring.org