I mesonutrienti sono elementi secondari, comunque importanti per lo sviluppo delle piante.
CALCIO
Il Calcio è il componente naturale della maggior parte delle materie originarie dei suoli, ed è presente in molti terreni in forma di carbonato, fosfato, silicato e nella sostanza organica.
La sua quantificazione si basa, come per il potassio, sulla lettura spettrofotometrica di un estratto acquoso, in cui l’estraente è l’acetato di ammonio.
Come componente essenziale delle protopectine presenti nelle pareti cellulari, il Calcio è direttamente responsabile della resistenza meccanica dei tessuti. Le principali funzioni dell'elemento nelle piante sono: migliorare il vigore generale e la durezza degli steli, prolungare i tempi di maturazione dei frutti e ritardare la loro senescenza, influenzare l'assimilazione di altri elementi nutritivi, e infine neutralizzare alcune sostanze tossiche.
VALORE (Ca ppm) | GIUDIZIO |
0 - 1000 | Scarso |
1000 - 2000 | Sufficiente |
> 2000 | Buono |
Le principali cause che determinano la carenza di Calcio sono:
- Insufficiente dotazione dell'elemento nel terreno
- Indisponibilità a causa di pH acidi
- Eccessivo contenuto di Zolfo o fosforo nel suolo, con conseguente formazione di composti insolubili
- Antagonismo con ioni NH4+, K+, Mg++ (motivo per cui bisognerebbe evitare concimazioni con Potassio, Magnesio ed Azoto ammoniacale in fioritura e per un mese dopo).
Le carenze si manifestano su foglie giovani e germogli terminali, che si presentano ricurvi e distorti, per poi andare incontro a necrosi partendo dalle punte e lungo i margini; le foglie si presentano grinzose, e in alcuni casi non si aprono; le radici sono corte e molto raggruppate. Nelle piante ornamentali, la carenza di Calcio determina "un'ossatura" insufficiente delle piante, con germogli deformi e fiori di breve durata. In frutticoltura la carenza di tale elemento si manifesta con butteratura, disfacimento interno delle mele, lenticellosi, vitrescenza, disseccamento apicale del rachide in alcuni vitigni, tip burn della lattuga, bordatura della poinsettia ecc. Le piante appaiono squilibrate, dotate di eccessivo vigore e con scarsa produzione.
Un eccesso di Calcio si traduce in un minore assorbimento di Potassio, Magnesio e ammonio. Suoli troppo ricchi in Calcio possono inoltre indurre problemi legati alla disponibilità di molti microelementi, in particolare ferro e boro, a causa di una elevata alcalinità del terreno. Il Calcio viene riportato nella composizione dei concimi come ossido di Calcio (CaO). Il modo migliore perché le piante assorbano il Calcio è attraverso le concimazioni fogliari.
MAGNESIO
Il metodo di quantificazione del Magnesio nel suolo è analogo a quello descritto per il Calcio.
VALORE (Mg ppm) | GIUDIZIO |
0 - 50 | Molto scarso |
50 - 101 | Scarso |
101 - 151 | Sufficiente |
151 - 250 | Buono |
> 250 | Elevato |
Il Magnesio costituisce l'atomo centrale della clorofilla ed assume pertanto un ruolo importante nella fotosintesi. Il Magnesio presiede anche alla formazione degli zuccheri, delle proteine, dei grassi e delle vitamine. Gli si attribuisce anche il ruolo di attivatore di funzioni enzimatiche e di regolatore della pressione osmotica. Partecipa alla formazione di pigmenti come il carotene e le xantofille. Facilita infine il trasferimento del fosforo negli apici vegetativi e nei semi.
Vista la sua importanza, il Magnesio si riscontra in tutte la parti della pianta, specialmente nelle giovani foglie e negli organi di riproduzione.
Sulle piante da appartamento, giardino e tappeti erbosi, gli effetti di una buona concimazione a base di Magnesio comprendono una colorazione intensa e brillante e la comparsa di fiori, frutti e ortaggi più profumati e colorati.
Le principali cause che determinano la carenza di Magnesio sono:
- insufficiente dotazione dell'elemento nel terreno
- indisponibilità a causa di pH acidi
- terreni sabbiosi
- rapporto Mg/K inferiore a 2
I sintomi che si manifestano in caso di carenza dell'elemento sono un iniziale ingiallimento internervale delle foglie più vecchie, seguito dalla necrosi dei tessuti e infine dalla caduta anticipata delle foglie; i fiori si presentano piccoli e poco colorati.
Nella vite la carenza di Mg provoca la clorosi internervale nelle foglie alla base del tralcio; inoltre, a carico dei grappoli, quando associata alla carenza di Calcio, determina il disseccamento del rachide.
Nel melo le foglie più giovani rimangono verde scuro, mentre quelle basali presentano una clorosi e una sfumatura porporina internervale. Queste aree virano dal bruno fulvo al bruno scuro e poi disseccano; segue una grave defogliazione che parte dalle foglie più basse del ramo per interessare in seguito quelle più giovani vicino all'apice (filloptosi acropeta).
Nell'olivo si presenta una decolorazione della lamina fogliare, che procede dall'apice verso il picciolo; la parte superiore diventa verde tenue, mentre quella inferiore assume un colore più scuro.
Nei cereali le foglie si decolorano nelle zone internervali, con successiva necrosi.
Nel garofano si notano clorosi sulle foglie e steli deboli e filati.
Nelle composite, e in particolare nel crisantemo, nelle margherite e negli astri, la deficienza magnesiaca determina clorosi, seguita da un colore rosso porpora sulle foglie mediane e su quelle più basse; la fioritura è precoce e con fiori piccoli.
Il Magnesio viene riportato nella composizione dei concimi come ossido di Magnesio (MgO). Si può trovare associato ai concimi NPK, oppure in concimi specifici atti a prevenire o curare la carenza. In caso di carenza certa, sono maggiormente efficaci le applicazioni fogliari.
ZOLFO
Nei terreni, la maggior parte dello Zolfo è legata alla sostanza organica, ma la più attiva è la frazione minerale, che è quella realmente assorbita dalle piante.
Questo elemento risulta necessario per la formazione delle proteine, essendo il costituente di base di due aminoacidi: la cistina e la metionina. Esso entra inoltre nella composizione di enzimi e vitamine, stimola l'assorbimento dell'azoto e del fosforo, ed è inoltre indispensabile per l'attività di alcuni batteri del terreno, i solfobatteri, che ossidano lo Zolfo in solfato, rendendolo così disponibile alle colture. Gli effetti benefici dello Zolfo sui vegetali non si devono solo attribuire al suo diretto apporto, ma anche alle azioni indirette che esso ha nei confronti del suolo, di cui migliora le caratteristiche chimico – fisiche e la fertilità. Oltre alle proprietà appena descritte dello Zolfo, è doveroso ricordare anche il suo effetto anticrittogamico: lo Zolfo costituisce senza dubbio il prodotto "principe" nella difesa antioidica; la sua azione si differenzia dai comuni anticrittogamici "sistemici", in quanto non penetra nel tessuto e nella linfa delle piante e quindi non causa tossicità e resistenza.
I sintomi di una solfocarenza delle piante, soprattutto se non marcati, sono difficili da accertare, ma generalmente i più evidenti e ricorrenti sono:
- piante piccole
- ritardo della maturazione
- foglie giovani, di colore verde pallido (anche a livello delle nervature)
- ingiallimento delle foglie, a cominciare da quelle più vecchie
- accorciamento degli internodi
- radici bianche e intensamente ramificate.