La produzione mondiale di ciliegie dolci è di circa 22 milioni di quintali, per il 35% provenienti dai paesi europei. L’Italia con 1,1 – 1,2 milioni di quintali è il principale produttore europeo e copre oltre il 15% della produzione del continente.
La coltura del ciliegio, tra le specie arboree da frutto, è quella che negli ultimi 15 anni ha visto i cambiamenti più radicali legati essenzialmente a due innovazioni: una gamma di nuovi portainnesti seminanizzanti e nanizzanti e una gamma di nuove varietà, in buona parte autofertili, di elevata qualità.
I nuovi portainnesti hanno consentito l’adozione di forme di allevamento moderne, adatte per impianti ad elevata densità con positive conseguenze sulla precocità di fruttificazione, l’incremento delle produzioni per ettaro e il contenimento dei costi di produzione. Tutto ciò ha favorito l’incremento dei consumi in tutto il mondo e l’aumento degli impianti per far fronte alla crescente domanda dei mercati.
Altre due innovazioni meritano di essere menzionate: le varietà idonee alla raccolta meccanica per scuotimento dei frutti senza peduncolo e la copertura delle piante con film plastici nel periodo pre-raccolta e raccolta per proteggere i frutti dalla pioggia che è causa di gravi danni dovuti alla fessurazione della buccia (“cracking”).
Le varietà raccolte senza peduncolo, da qualche anno, sono presenti sui mercati europei e sono destinate ad un crescente successo in quanto possono essere vendute a prezzi nettamente inferiori rispetto alle cultivar tradizionali.
Per i nuovi impianti e i reimpianti l’idoneità del sito deve essere verificata sulla base delle caratteristiche climatiche e pedologiche.
Terreno
Ad eccezione dei terreni argillosi e asfittici tutti sono adatti alla coltivazione del ciliegio, scegliendo opportunamente i portainnesti. Tra quelli tradizionali conserva una sua validità il Santa Lucia (franco, SL 64) nei terreni calcarei, ciottolosi, sciolti, siccitosi della Puglia, ma anche della Sabina (Lazio) e delle colline venete.
Il Colt ha sostituito il Franco nei terreni fertili e freschi della Pianura Padana, il MaxMa Delbard® 14 MaxMa Delbard® 60, ibridi di Franco e Santa Lucia, hanno un’ampia adattabilità a vari tipi di terreno, le selezioni di ciliegio acido come CAB6P, Weiroot 10 e 13, si adattano bene ai terreni pesanti. Alcuni dei portainnesti più nanizzanti come Gisela® 5 richiedono terreni molto fertili e freschi per poter sostenere nel tempo l’elevata e precoce produttività che inducono. Tra gli ibridi a vigoria intermedia si sono messi in evidenza i Gisela® 6 e 7, Piku 1 e Ceravium® PHLA; questi soggetti si adattano a vari tipi di terreno purché sia assicurata l’irrigazione.
Consultare la cartografia pedologica, se disponibile; in carenza è bene effettuare appositi rilievi pedologici. Si raccomanda di effettuare nuovi impianti e reimpianti in siti con le seguenti caratteristiche:
PARAMETRO | VALORI DI RIFERIMENTO |
---|---|
Tessitura PH Calcare attivo Scheletro Profondità Drenaggio |
Argilla > 40% 5,6 – 7,4 < 12% < 70% > 75 cm buono |
Clima
Il ciliegio dolce (P. avium) è nativo in Europa ed è coltivato dalla Norvegia ai paesi mediterranei dove si concentra la maggiore produzione.
I due momenti di più elevata sensibilità alle avversità atmosferiche sono la fioritura (freddo e pioggia) e la raccolta (pioggia). Per eliminare il problema della pioggia e limitare i danni del freddo, in Norvegia, una ventina di anni fa, hanno iniziato a proteggere le piante, in questi due momenti del ciclo vegetativo, con film plastici. La tecnica ha avuto tanto successo che ora la protezione delle piante di ciliegio, in particolare durante la maturazione dei frutti, è applicata in molti paesi produttori, Italia compresa.
La copertura delle piante è anche utilizzata per anticipare la maturazione, ma, in tal caso, va fatta in gennaio-febbraio e mantenuta fino alla raccolta. Questa tecnica si può applicare solo alle cultivar autofertili per le difficoltà dell’impollinazione entomofila sotto serra.
Sistemazioni superficiali
Si consiglia di porre attenzione alle seguenti considerazioni:
Aree pianeggianti (pendenza < 5%)
- Obiettivi: prevenire il ristagno, consentire un’adeguata meccanizzazione.
- Criteri di scelta: permeabilità del suolo, altezza della falda.
- Tecnica da adottare: livellamento superficiale, realizzazione di un’adeguata affossatura e/o rete drenante.
Aree declivi (pendenza > 5%)
- Obiettivi: proteggere il suolo dall’erosione, contrastare le situazioni di dissesto idrogeologico, consentire un’adeguata meccanizzazione.
- Criteri di scelta: permeabilità del suolo, pendenza del versante, rischio di movimenti franosi.
- Tecnica da adottare: pendenza < 10% sistemazioni in traverso; pendenza > 10 % sistemazioni a fosse livellari; pendenza > 30% siti non idonei.
Preparazione del terreno
- Obiettivi: assicurare un’adeguata macroporosità al profilo di terreno che sarà colonizzato dagli apparati radicali; rimuovere eventuali orizzonti limitanti la crescita radicale e/o la percolazione dell’acqua; controllare nei primi anni dell’impianto la crescita delle infestanti; rimuovere eventuali residui colturali (reimpianti).
- Criteri di scelta: conoscenza della stratigrafia degli orizzonti desunta dalla cartografia pedologica disponibile e/o da osservazioni (trivellate) puntuali.
- Tecnica da adottare: ripuntatura profonda e aratura a non più di 50 cm di profondità.
Distanze d’impianto e forma di allevamento
Si raccomandano quelle riportate in tabella.
FORMA D’ALLEVAMENTO |
DISTANZE (m) |
N. PIANTE / ha | |
Vaso basso Vaso ritardato Palmetta libera Bandiera |
tra le file 6 - 7 6 - 7 5.5 - 6 5 - 5.5 |
sulla fila 5 - 6 5 - 6 5 - 6.5 4.5 - 6 |
238 - 333 238 - 333 253 - 364 303 - 444 |
Sistemi di allevamento e potatura
L’introduzione di portainnesti a medio-bassa vigoria ha portato innovazioni anche a livello delle forme di allevamento e gestione dell’albero; per le zone tradizionali e su terreni collinari e tendenzialmente poveri, l’adozione di portainnesti vigorosi induce l’allevamento delle piante secondo forme in volume; al contrario, in zone fertili di bassa collina o pianura, con disponibilità di acqua irrigua, l’utilizzo di portainnesti a medio-bassa vigoria ha permesso lo sviluppo di forme di allevamento per alte densità d’impianto quali fusetto, asse colonnare e Y trasversale.
Forma di allevamento | Portainnesto | Sesto di impianto (m) | Piante/ha |
vaso | Colt, MaxMa Delbard®14 | 5-5,5 x 3-4 | 450-670 |
vaso catalano | Colt, MaxMa Delbard®14 | 4,5-5 x 2,5-3 | 670-890 |
palmetta | MaxMa Delbard®14, Gisela 6 | 4-4,5 x 3-3,5 | 740-1000 |
fusetto | Gisela 5 e Gisela 6, Piku 1 e 4, P-HL-C | 3,5-4 x 1,5 | 1670-2850 |
asse colonnare | Gisela 5 e Gisela 6, Piku 1 e 4, P-HL-C | 3-3,5 x 0,5-1 | 2850-3330 |
Y trasversale | Gisela 5 e Gisela 6, Piku 1 e 4, P-HL-C | 4-4,5 x 1-1,5 | 1480-2500 |
Per quanto riguarda le forme in volume, vista la loro diffusione in situazioni agronomiche caratterizzate da assenza di disponibilità irrigua, si suggerisce di cimare l’astone a 50-70 cm da terra per favorire l’emissione di robusti germogli che andranno a costituire l’impalcatura del vasetto; si interviene a più riprese “in verde” per eliminare i rami troppo vigorosi e cimare quelli che dovranno rivestirsi di strutture fruttifere; eventuali torsioni o piegature con pesi artificiali verranno effettuate su rami troppo assurgenti e scarsamente rivestiti di anticipati.
Per il vaso catalano, forma di allevamento ideata in Spagna, si eseguono sulle future branche più interventi in verde (cimature dei germogli quando superano la lunghezza di 50-60 cm) al fine di favorire l’emissione di germogli laterali che costituiranno la struttura scheletrica della pianta, che rimarrà di ridotte dimensioni e quindi facilmente gestibile da terra.
Successivamente la struttura definitiva verrà raggiunta attraverso il diradamento delle branche nella parte centrale in ombra. Raggiunta la fase produttiva, gli interventi di potatura saranno limitati al diradamento dei rami a frutto e ai tagli di rinnovo sulle branche entro le dimensioni stabilite; si suggerisce di intervenire a fine estate in modo da permettere la maturazione delle gemme a fiore presenti sui dardi dei rami lasciati in pianta.
Le forme in parete, palmetta e bandiera (Marchand) si adattano ad ambienti fertili di bassa collina o pianura, utilizzando portainnesti a vigoria elevata (Franco e Colt), media (MaxMa Delbard® 14) o medio-scarsa (Gisela® 6, P-HL-C), allo scopo di ridurre leggermente il vigore delle piante anticipando la messa a frutto. La forma a palmetta si ottiene attraverso il taglio dell’asse centrale per l’emissione delle branche nei vari palchi, oppure sfruttando i rami anticipati (palmetta anticipata). Il drapeau Marchand si ottiene mettendo a dimora l’astone intero o appena accorciato, inclinato a 45° lungo il filare e allevando i germogli che si sviluppano piegandoli in senso opposto, legati alla struttura di sostegno. Il fusetto rappresenta una forma intermedia tra quelle in volume ed in parete, adatta per le densità di impianto elevate e per le zone fertili di pianura; necessita di strutture fisse per la messa in opera di fili e linee di fertirrigazione. Si preferiscono portainnesti nanizzanti (serie Gisela®, serie Piku, P-HL-C* e MaxMa Delbard® 14) o di medio scarsa vigoria a seconda dell’ambiente.
La struttura scheletrica è costituita da un palco basale di 4-5 branche ad un’altezza da terra di circa 70-90 cm; importante che queste branche siano disposte in modo da non intralciare le macchine per la raccolta (il primo palco deve essere posizionato sotto la piattaforma più bassa del carro raccolta). Al di sopra del palco basale viene mantenuta la parte centrale dell’astone, rivestendola di branchette fruttifere disposte in maniera alterna in modo da favorirne l’illuminazione; su queste branchette verranno a trovarsi le formazioni fruttifere (rami misti e dardi). Per la fase di allevamento è fondamentale la qualità del materiale vivaistico, con preferenza verso astoni ben rivestiti di rami anticipati. In caso di astoni di 1 anno privi di rami anticipati si opera spuntando l’astone a 60-80 cm da terra oppure intervenendo con incisioni (taglio del caporale). Nei primi anni si favorisce, con interventi in verde, la crescita della cima e del palco basale, asportando i rami troppo assurgenti e vigorosi, e cimando quelli che dovranno rivestirsi di rami a frutto. Sulle branchette si effettuano sgolature per favorirne l’apertura.
Un’evoluzione del fusetto è rappresentata dall’asse colonnare, per impianti ad alta densità, idonei per gli ambienti fertili e più soggetti a ritorni di freddo primaverile; utili, come per il fusetto, sono pali e fili per il sostegno delle piante, e l’impianto di fertirrigazione per l’apporto di acqua e nutrienti. Questa forma si adatta bene all’utilizzo di portainnesti nanizzanti che contengono la mole delle piante e permettono una migliore illuminazione delle zone più basse della chioma (Gisela® 5 e 6, P-HL-C*, MaxMa Delbard® 14 ); con questi soggetti si precocizza maggiormente l’entrata in produzione delle piante. La struttura scheletrica è costituita da un asse principale sul quale sono inserite le formazioni fruttifere (dardi e rami misti), direttamente sull’asse oppure attraverso la presenza di corte branchette; non è presente il palco basale di branche; per la formazione di questa struttura sono necessari astoni pre-formati in vivaio di 1 o 2 anni, o astoni senza rami anticipati, a seconda della distanza d’impianto prescelta; le piante vanno lasciate crescere liberamente sfoltendo all’impianto i rami fruttiferi eventualmente in eccesso; in caso di piante deboli si suggerisce di spuntare l’astone a 30-40 cm da terra, allevando soltanto un germoglio che costituirà l’asse.
Al fine di mantenere le strutture fruttifere vicino all’asse centrale, si suggerisce di spuntare i germogli dell’anno in estate, asportando circa 1/3 della loro lunghezza; ciò permette alle gemme sottostanti di maturare; a fine inverno, con la potatura secca, si interviene accorciando ulteriormente il ramo a 4-6 gemme; di queste, le gemme basali produrranno frutta di elevata pezzatura e bel colore, mentre quelle verso l’apice produrranno germogli che serviranno al rinnovo vegetativo della pianta; questo tipo di operazione, molto semplice e veloce, può essere effettuata anche senza l’utilizzo di manodopera specializzata, e consente di ottenere una adeguata pezzatura dei frutti su portainnesti deboli, tendenzialmente soggetti ad un calo di pezzatura dei frutti con il passare degli anni. In impianti intensivi ad elevata specializzazione si possono allevare le piante con la forma di allevamento a Y trasversale o longitudinale; anch’essa necessita di portainnesti nanizzanti o di media vigoria e si adatta bene alla copertura antispacco del ceraseto con film plastici; per questo motivo è giustificabile su varietà precoci molto suscettibili al cracking.
Sono molte le soluzioni che si possono adottare in termini di portainnesti per il ciliegio; questo grazie a programmi di miglioramento genetico pubblico e privato, nazionali ed esteri, che hanno messo a disposizione del mondo vivaistico e degli imprenditori agricoli varie soluzioni, adattabili a specifiche situazioni pedoclimatiche e di gestione aziendale. L’evoluzione principale è rappresentata dai portainnesti nanizzanti e semi-nanizzanti, che permettono di sviluppare una cerasicoltura intensiva, volta al raggiungimento della fase di piena produzione in pochissimi anni, con piante totalmente gestibili da terra e in grado di produrre frutta in adeguata quantità con elevati standard qualitativi. Ciò richiede un adeguamento della tecnica colturale, sia per scelta delle combinazioni d’innesto (interazione portainnesto- varietà), che per gestione della coltura in termini di forme di allevamento, potatura e gestione degli apporti di acqua e nutrienti. Per un cerasicolutra tradizionale a bassa densità (500 piante/ha), tipica degli ambienti collinari con assenza di acqua irrigua, Colt, MaxMa Delbard® 14 e CAB6P sono senza dubbio i portainnesti che rispondono meglio all’esigenza di formare la pianta in ambienti limitanti per vari fattori (acqua, terreni poveri e marginali); MaxMa Delbard® 14 permette di ridurre i sesti d’impianto in virtù di una minore vigoria, coniugata anche ad una messa a frutto precoce e costante sulla generalità delle varietà.
Per molte zone del Sud, purchè non soggette a ristagni e su terreni non ristoppiati, SL64® conferma buoni standard produttivi coniugati ad un’elevata affinità d’innesto. Per gli impianti intensivi si consigliano i portainnesti della serie Gisela ®, in grado ridurre la mole della pianta, anticipare la messa a frutto, con gestione della pianta effettuata interamente da terra; ciò permette un’elevata economicità nelle operazioni di raccolta, caratterizzate da rese orarie elevate. Tra i due soggetti consigliati Gisela® 5 risulta il meno vigoroso (-50% rispetto al Franco di P. avium) mentre Gisela ® 6 appare più vigoroso e quindi adattabile ad una più vasta gamma di situazioni pedoclimatiche; anche i portainnesti della serie Piku, il P-HL-C* e il MaxMa Delbard® 14 si adattano a situazioni di elevata densità di piantagione. Per tutti questi soggetti sono necessarie strutture di sostegno (pali e fili) ed impianti fertirrigui, allo scopo di sostenere la pianta in ogni fase di sviluppo; si ricorda che anche dopo raccolta è necessario apportare acqua e nutrienti al fine di permettere alle piante di differenziare le strutture fruttifere (gemme a fiore) per la stagione successiva. Anche la potatura deve essere adattata alla combinazione di innesto prescelta, perseguendo lo scopo di favorire l’emissione di nuova vegetazione mantenendo, però, la produzione vicino all’asse principale.
Portainnesti utilizzabili per il ciliegio
Portainnesto | Origine | Affinità d'innesto |
Vigoria indotta |
Adattabilità | Caratteristiche positive |
Controindicazioni |
Colt® |
P.avium* |
buona | simile al franco | per tutti i terreni | tollera il ristoppio | lenta entrata in produzione |
CAB6P | selezione clonale di P. cerasus | buona | media (-20% franco) |
per terreni fertili, anche pesanti | messa a frutto precoce, buona pezzatura e qualità dei frutti | attività pollonifera |
MaxMa Delbard®14 | selezione clonale di P. mahaleb* P. avium | buona | media (-30% franco) | per tutti i terreni, soffre il ristagno | elevate produzioni e precoce messa a frutto | scarsa pezzatura sulle varietà molto produttive |
Gisela® 5 | selezione clonale di P. cerasus* P. canescens | buona | scarsa (-50%) | per terreni freschi ed irrigui | precoce messa a frutto, gestibile da terra | per aree vocate e per varietà vigorose a medio potenziale produttivo |
Gisela® 6 | selezione clonale di P. cerasus* P. canescens | buona | medio-scarsa (-30-40%) |
per terreni freschi ed irrigui | precoce messa a frutto, gestibile da terra | per aree vocate e per varietà vigorose a medio potenziale produttivo |
SL64® | selezione clonale di P. mahaleb | buona | buona (-10% franco) |
terreni sciolti e leggeri | adatto alle zone siccitose con elevato tenore in calcare attivo | soffre i ristagni ed il ristoppio |
Piku 1 | ibrido complesso | buona | scarsa (-30%) | tutti i terreni purchè irrigui | precoce messa a frutto, buona produzione | necessita di apporti irrigui |
Piku 4 | ibrido complesso | buona | scarsa (-30%) | terreni leggeri, sabbiosi | precoce messa a frutto, adatto a condizioni di scarsa disponibilità idrica | per aree vocate e per varietà vigorose a medio potenziale produttivo |
P-HL-C* | P. avium* P. cerasus |
buona | medio-scarsa (-30-40%) |
terreni freschi ed irrigui | messa a frutto precoce | scarso ancoraggio, necessita di tutori |
BIG LORY® 1787 NV*
Epoca di Maturazione: +12 Burlat
Origine: P. Argot, Francia
Editore: Vivai F.lli Zanzi, Italia
Albero: vigoria elevata, portamento espanso.
Produttività e Fruttificazione: autosterile, necessita di impollinatori (Lory Bloom®); produttività buona e costante.
Frutto: pezzatura molto grossa (circa 13 grammi), colore della buccia rosso scuro brillante, polpa consistente di buon sapore. Suscettibilità allo spacco: scarsa.
Giudizio d’insieme: varietà a buona e costante produttività con frutti di elevata pezzatura e buon sapore; poco suscettibili a cracking e monilia. Picciolo corto, nocciolo grosso. Messa a frutto leggermente ritardata.
BIG STAR*
Epoca di maturazione: + 25 Burlat
Origine: DCA-Bologna, Italia
Editore: CRPV, Italia
Albero: vigoria elevata, portamento standard assurgente
Produttività e Fruttificazione: messa a frutto precoce, produttività elevata e costante; autofertile
Frutto: grosso (calibro 28-30 mm), colore della buccia rosso brillante, polpa rosata molto consistente; buon sapore dolce e aromatico (RSR>16,5° Brix); peduncolo medio-lungo; nocciolo piccolo.
Sensibilità allo spacco: media
Giudizio d’insieme: varietà interessante per messa a frutto precoce e produttività elevata e costante; frutto di bell’aspetto, consistente, grosso e di buon sapore.
BURLAT
Epoca di maturazione: circa il 25 maggio in Emilia-Romagna.
Origine: Francia
Albero: vigoria medio-elevata, portamento tendenzialmente assurgente, con lenta messa a frutto.
Produttività e fruttificazione: autosterile, necessita di impollinatori (consigliati Giorgia, Lapins e Van*); produttività elevata.
Frutto: pezzatura media, forma cuoriforme, buccia rosso scuro, polpa rossa, dolce e succosa, di media consistenza. Media lunghezza del peduncolo.
Suscettibilità allo spacco: media.
Giudizio d’insieme: vecchia cultivar di origine francese, si è imposta come il primo durone simile. Di buon sapore, risulta mediamente sensibile allo spacco in concomitanza di piogge in pre raccolta. La pianta è vigorosa e di lenta entrata in produzione.
CANADA GIANT® Sumgita*
Epoca di Maturazione: +20 Burlat
Origine: Canada
Editore: IPS, Francia
Albero: vigoria elevata, rapida messa a frutto.
Produttività e Fruttificazione: autosterile, si impollina con Burlat, Van e Lapins; produttività costante ed elevata.
Frutto: pezzatura elevata, colore della buccia rosso intenso brillante, polpa molto consistente e succosa, sapore molto buono.
Suscettibilità allo spacco: molto bassa.
Giudizio d’insieme: interessante per pezzatura dei frutti
CELESTE® Sumpaca*
Epoca di maturazione: + 12 Burlat
Origine: Summerland, Canada
Editore: IPS, Francia
Albero: vigoria elevata, portamento assurgente e compatto
Produttività e Fruttificazione: messa a frutto medio-precoce, produttività elevata e costante; autofertile
Frutto: grosso (calibro 26-28 mm), colore della buccia rosso intenso, vinoso, polpa rossa mediamente consistente; buon sapore dolce e aromatico (RSR>13° Brix); peduncolo corto e spesso; nocciolo medio-piccolo.
Sensibilità allo spacco: media
Giudizio d’insieme: varietà interessante per messa a frutto precoce e produttività elevata e costante; frutto di bell’aspetto, consistente, grosso e di buon sapore. Habitus compatto con pianta facilmente gestibile da terra.
EARLY LORY® 1789 NV*
Epoca di Maturazione: -3 Burlat
Origine: P. Argot, Francia
Editore: Vivai F.lli Zanzi, Italia Albero: vigoria media, di rapida messa a frutto.
Produttività e Fruttificazione: autosterile, necessita di impollinatori (Lory Bloom®); produttività elevata.
Frutto: pezzatura superiore a Burlat, colore della buccia rosso scuro, polpa mediamente consistente e superiore a Burlat, sapore buono.
Suscettibilità allo spacco: come Burlat.
Giudizio d’insieme: Varietà interessante per aspetto e pezzatura dei frutti, di buon sapore; la consociazione con la varietà Lory Bloom® esalta le potenzialità produttive, comunque legate alla necessità di preservare i frutti dai danni da cracking (coperture consigliate)
FERDIVA* V3115
Epoca di Maturazione: +30 Burlat
Origine: CEP Innovation, Francia.
Editore: CEP Innovation, Francia.
Albero: vigoria medio-elevata, portamento standard-assurgente.
Produttività e Fruttificazione: autosterile, necessita di impollinatori a fioritura tardiva (consigliata Regina); produttività elevata se ben impollinata, precoce messa a frutto.
Frutto: pezzatura elevata (calibro 26-30 mm), forma cuoriforme, buccia rosso scuro, polpa consistente, croccante, succosa, sapore equilibrato (dolce e acido); peduncolo di media lunghezza.
Suscettibilità allo spacco: scarsa.
Giudizio d’insieme: varietà molto produttiva, con elevato potenziale di calibro e scarsa suscettibilità allo spacco; il sapore è buono.
FERDOUCE* V3239
Epoca di Maturazione: +12 Burlat
Origine: CEP Innovation, Francia.
Editore: CEP Innovation, Francia.
Albero: vigoria elevata, portamento espanso.
Produttività e Fruttificazione: autosterile, necessita di impollinatori (consigliato Folfer*); produttività elevata, messa a frutto precoce.
Frutto: pezzatura elevata (calibro 28-30 mm), buccia rossa, polpa consistente, croccante, sapore equilibrato; peduncolo corto.
Suscettibilità allo spacco: media.
Giudizio d’insieme: varietà molto produttiva, con elevato potenziale di calibro; il sapore è buono.
FERMINA* V3122
Epoca di Maturazione: +18 Burlat
Origine: CEP Innovation, Francia.
Editore: CEP Innovation, Francia.
Albero: vigoria medio-elevata, portamento standard-espanso.
Produttività e Fruttificazione: autosterile, necessita di impollinatori (consigliati Fernier*, Fertille* e Satin®Sumele*); produttività elevata.
Frutto: pezzatura elevata (calibro 26-30 mm), forma cuoriforme, buccia rosso scuro, polpa consistente, croccante, sapore equilibrato molto dolce e acido; peduncolo di media lunghezza che si distacca facilmente (adatta alla raccolta meccanica).
Suscettibilità allo spacco: scarsa.
Giudizio d’insieme: varietà molto produttiva, con elevato potenziale di calibro e scarsa suscettibilità allo spacco; il sapore è buono.
FERNIER* V2315
Epoca di Maturazione: +22 Burlat
Origine: CEP Innovation, Francia.
Editore: CEP Innovation, Francia.
Albero: vigoria medio-elevata, portamento standard.
Produttività e Fruttificazione: autosterile, necessita di impollinatori (consigliato Burlat); produttività elevata e regolare.
Frutto: pezzatura medio-elevata, buccia rossa, polpa consistente, croccante, sapore equilibrato-buono.
Suscettibilità allo spacco: scarsa.
Giudizio d’insieme: varietà adatta a molte aree produttive, riassume in sé le caratteristiche di produttività, pezzatura e consistenza dei frutti; il sapore è buono.
FERROVIA
Epoca di Maturazione: +23 Burlat
Origine: Italia
Albero: vigoria elevata, portamento assurgente, di media messa a frutto.
Produttività e Fruttificazione: autosterile, necessita di impollinatori (Regina, Kordia, Giorgia); se ben impollinato la produttività risulta elevata.
Frutto: pezzatura buona, colore della buccia rosso brillante, polpa consistente, sapore buono, succoso.
Suscettibilità allo spacco: media.
Giudizio d’insieme: varietà ampiamente adattata a tutte le aree produttive italiane; esprime elevati standard produttivi quando innestata su portainnesti nanizzanti.
FERTARD* V3382
Epoca di Maturazione: +40 Burlat
Origine: CEP Innovation, Francia.
Editore: CEP Innovation, Francia.
Albero: vigoria medio-elevata, portamento standard-assurgente.
Produttività e Fruttificazione: autosterile, necessita di impollinatori a fioritura tardiva (consigliata Regina); produttività media, precoce entrata in produzione.
Frutto: pezzatura elevata (calibro 28-30 mm), forma cuoriforme, buccia rosso scuro, polpa molto consistente, croccante, dolce; peduncolo lungo.
Suscettibilità allo spacco: scarsa o nulla.
Giudizio d’insieme: varietà con elevata tolleranza allo spacco, produce frutti molto dolci ad elevata consistenza.
FERTILLE* V3476
Epoca di Maturazione: +15 Burlat
Origine: CEP Innovation, Francia.
Editore: CEP Innovation, Francia.
Albero: vigoria elevata, portamento standard-espanso.
Produttività e Fruttificazione: autosterile, necessita di impollinatori (consigliati Burlat, Fermina*); produttività elevata se ben impollinata (la fioritura è molto intensa).
Frutto: pezzatura elevata, buccia rossa, polpa consistente, croccante, sapore equilibrato tendente all’acido.
Suscettibilità allo spacco: medioelevata.
Giudizio d’insieme: varietà molto produttiva, con elevato potenziale di calibro; il sapore è buono.
FEU 5®
Epoca di Maturazione: +8 Burlat
Origine: P. Argot, Francia
Editore: Vivai F.lli Zanzi, Italia
Albero: vigoria medio-elevata, portamento compatto, di rapida messa a frutto
Produttività e Fruttificazione: autosterile, necessita di impollinatori (Lory Bloom®); produttività elevatissima.
Frutto: pezzatura elevata, colore della buccia e della polpa rosso scuro, polpa consistente, croccante, sapore equilibrato-buono (dolce e acido).
Suscettibilità allo spacco: media.
Giudizio d’insieme: varietà molto produttiva, si è ben adattata a moltissime aree di coltivazione; interessante per impianti intensivi su portainnesti di media vigoria (MaxMa Delbard® 14, Gisela® 6, P-HL-C*).
FOLFER* V3387
Epoca di Maturazione: +10 Burlat
Origine: CEP Innovation, Francia.
Editore: CEP Innovation, Francia.
Albero: vigoria medio-elevata, portamento standard-espanso, di rapida messa a frutto; buona la capacità di ramificazione.
Produttività e Fruttificazione: autosterile a fioritura precoce, necessita di impollinatori (consigliati Primulat® Ferprime*, Early Lory® 1789 NV); produttività elevatissima.
Frutto: pezzatura elevata (calibro 26-30 mm), colore della buccia rosso brillante; polpa rossa ad elevata consistenza, croccante, dolce e succosa; picciolo medio.
Suscettibilità allo spacco: medio-scarsa.
Giudizio d’insieme: varietà interessante per l’elevata finestra di raccolta (+8+12), l’aspetto e la qualità dei frutti; la tenuta in pianta consente un’ottima gestione del periodo di raccolta.
GIORGIA
Epoca di Maturazione: +9 Burlat
Origine: Italia, ISF Verona
Albero: vigoria medio-elevata, portamento semi-espanso, di rapida messa a frutto.
Produttività e Fruttificazione: autosterile, necessita di impollinatori (Burlat, Lory Bloom®, Van*); la produttività risulta elevata.
Frutto: pezzatura elevata, colore della buccia da rosso brillante a rosso scuro, polpa molto consistente, sapore discreto; picciolo lungo.
Suscettibilità allo spacco: media.
Giudizio d’insieme: varietà ben adattata a vari ambienti, produce frutti di elevato pregio per pezzatura, consistenza e tenuta; il picciolo lungo permette elevate rese di raccolta; interessante per impianti intensivi su portainnesti nanizzanti (Gisela® 5 e 6, Piku 1 e 4).
KORDIA
Epoca di Maturazione: +24 Burlat
Origine: Repubblica Ceka
Albero: vigoria medio-elevata, portamento espanso, di rapida messa a frutto.
Produttività e Fruttificazione: autosterile, necessita di impollinatori (Regina e Ferrovia); produttività elevata.
Frutto: pezzatura buona per il periodo, colore della buccia da rosso brillante a rosso scuro, polpa molto consistente, croccante, ad elevata tenuta in pianta, sapore ottimo.
Suscettibilità allo spacco: scarsa.
Giudizio d’insieme: varietà di pregio nel periodo medio-tardivo, produce costantemente frutti di elevata qualità per aspetto, tenuta anche in post raccolta, e sapore; le potenzialità vengono esaltate su portainnesti nanizzanti (serie Gisela® e serie Piku, P-HL-C*).
LAPINS
Epoca di Maturazione: +24 Burlat
Origine: Canada
Albero: vigoria medio-elevata, portamento assurgente.
Produttività e Fruttificazione: autofertile, produce anche su rami misti.
Frutto: pezzatura medio-buona, colore della buccia rosso brillante, polpa rosa mediamente consistente, sapore buono, succoso.
Suscettibilità allo spacco: scarsa.
Giudizio d’insieme: varietà molto produttiva con frutti di adeguata pezzatura e qualità; da innestare su portainnesti vigorosi in quanto su soggetti nanizzanti tende a diminuire la pezzatura.
LATE LORY®
Epoca di Maturazione: +45 Burlat
Origine: P. Argot, Francia
Editore: Vivai F.lli Zanzi
Albero: vigoria medio-elevata, portamento compatto.
Produttività e Fruttificazione: autosterile, si impollina con Sweetheart®; produttività costante ed elevata.
Frutto: pezzatura elevata, colore della buccia rosso intenso brillante, polpa mediamente consistente, sapore molto buono.
Suscettibilità allo spacco: molto bassa.
Giudizio d’insieme: varietà tardiva, interessante per pezzatura dei frutti, colore rosso vivo brillante e conservabilità.
LORY BLOOM® 1788 NV*
Epoca di Maturazione: +6 Burlat
Origine: P. Argot, Francia
Editore: Vivai F.lli Zanzi, Italia
Albero: vigoria media, portamento assurgente, rapida messa a frutto.
Produttività e Fruttificazione: autosterile, necessita di impollinatori (Feu5, Lory Strong®, Big Lory®, Early Lory®); produttività elevata.
Frutto: pezzatura elevata, colore della buccia e della polpa rosso scuro, consistente, sapore buono, acidità bassa.
Suscettibilità allo spacco: scarsa.
Giudizio d’insieme: varietà per zone che esaltano la precocità, produce in maniera costante con frutti di buona pezzatura e poco suscettibili a cracking e monilia; si è distinta anche come buon impollinatore.
LORY STRONG® 1786 NV
Epoca di Maturazione: +10 Burlat
Origine: P. Argot, Francia
Editore: Vivai F.lli Zanzi, Italia
Albero: vigoria medio-elevata, messa a frutto precoce
Produttività e Fruttificazione: autosterile, necessita di impollinatori (Lory Bloom®); produttività elevata.
Frutto: pezzatura elevata (11,5 g), colore della buccia rosso scuro, polpa consistente, sapore eccellente.
Suscettibilità allo spacco: media.
Giudizio d’insieme: varietà vigorosa, produttiva, con frutti di elevata qualità.
NEW MOON® Sumini*
Epoca di maturazione: +16 Burlat
Origine: Summerland, Canada
Editore: IPS, Francia
Albero: vigoria elevata, portamento standard-assurgente
Produttività e Fruttificazione: elevata e costante; autofertile
Frutto: grosso (calibro 26-28 mm), colore della buccia rosso scuro, polpa molto consistente, peduncolo medio; buon sapore dolce (RSR 14° Brix)
Sensibilità allo spacco: scarsa
Giudizio d’insieme: varietà interessante per sapore, colore e resistenza allo spacco; produttività costante.
PRIMULAT® Ferprime*
Epoca di Maturazione: -7 Burlat
Origine: CEP Innovation, Francia.
Editore: CEP Innovation, Francia.
Albero: vigoria elevata, portamento standard-assurgente.
Produttività e Fruttificazione: autosterile, necessita di impollinatori (consigliati Burlat, Sweetheart®Sumtare*); produttività elevata e costante, messa a frutto precoce.
Frutto: pezzatura elevata, buccia rossa a tonalità brillante, polpa consistente, croccante, sapore dolce; peduncolo di media lunghezza.
Suscettibilità allo spacco: simile a Burlat.
Giudizio d’insieme: varietà molto produttiva, produce frutti simili a Burlat anticipandone la maturazione di circa una settimana.
REGINA
Epoca di Maturazione: +30 Burlat
Origine: Germania
Albero: vigoria elevata, portamento espanso, messa a frutto medio-tardiva.
Produttività e Fruttificazione: autosterile, si impollina bene con Ferrovia e Kordia; produttività medio-elevata.
Frutto: pezzatura medio-elevata, colore della buccia rosso brillante, polpa mediamente consistente, sapore buono.
Suscettibilità allo spacco: molto bassa.
Giudizio d’insieme: varietà tardiva, interessante quando innestata su portainnesti deboli in grado di precocizzare la messa a frutto ed esaltare le caratteristiche organolettiche dei frutti.
SABRINA® SUMN314CH
Epoca di Maturazione: +7 Burlat
Origine: Canada, Summerland
Editore: IPS, Francia Albero: di buon vigore, mediamente assurgente, di rapida messa a frutto.
Produttività e Fruttificazione: Ottima produttività, autofertile.
Frutto: grosso, reniforme, molto consistente; polpa soda, dolce e zuccherina, con peduncolo medio.
Suscettibilità allo spacco: resistente alla spaccatura.
Giudizio d’insieme: varietà caratterizzata da frutti reniformi molto grossi (28 mm) poco sensibile alle spaccature benché di ottima consistenza; maturazione precoce.
SAMBA® Sumste*
Epoca di Maturazione: +10 Burlat
Origine: Canada Editore: IPS, Francia
Albero: vigoria medio-elevata, di rapida messa a frutto
Produttività e Fruttificazione: autofertile, produttività elevata.
Frutto: pezzatura elevata, colore della buccia rosso scuro brillante, polpa consistente, di elevata tenuta, sapore buono.
Suscettibilità allo spacco: scarsa.
Giudizio d’insieme: Interessante per la pezzatura e la consistenza dei frutti, la scarsa suscettibilità al cracking e la buona affinità su tutti i portainnesti.
SATIN® Sumele*
Epoca di Maturazione: +20 Burlat
Origine: Canada Editore: IPS, Francia Albero: vigoria medio-scarsa, portamento assurgente, ramifica con difficoltà.
Produttività e Fruttificazione: autofertile, la produttività risulta elevata. Frutto: pezzatura medio-elevata, colore della buccia rosso brillante, polpa consistente, sapore tendenzialmente acido.
Suscettibilità allo spacco: scarsa.
Giudizio d’insieme: varietà costantemente produttiva con frutti a pezzatura medio-elevata di buon sapore; interessante per impianti intensivi.
SIMCOE® Probla*
Epoca di Maturazione: +18 Burlat
Origine: USA
Editore: IPS, Francia
Albero: vigoria media, portamento tendenzialmente assurgente, di rapida messa a frutto.
Produttività e Fruttificazione: autosterile, necessita di impollinatori (Van* e Lapins); se ben impollinato la produttività risulta elevata. Frutto: pezzatura elevata, colore della buccia rosso scuro, polpa molto consistente, sapore buono leggermente acido.
Suscettibilità allo spacco: scarsa.
Giudizio d’insieme: varietà con frutti grossi, molto consistenti, facilmente manipolabili e gestibili anche su filiere lunghe (sopporta il trasporto su lunghe distanze).
SKEENA*
Epoca di Maturazione: +30 Burlat
Origine: Canada
Editore: IPS, Francia
Albero: vigoria elevata, portamento espanso, di rapida messa a frutto
Produttività e Fruttificazione: autofertile, la produttività risulta elevata e costante, concentrata sui dardi.
Frutto: pezzatura elevata, colore della buccia rosso brillante, polpa mediamente consistente, sapore buono.
Suscettibilità allo spacco: elevata.
Giudizio d’insieme: varietà tardiva, molto produttiva, con frutti di buon calibro e qualità; richiede coperture antispacco e portainnesti a medioalta vigoria.
SONATA® Sumleta*
Epoca di maturazione: + 19 Burlat
Origine: Summerland, Canada
Editore: IPS, Francia
Albero: vigoria media, portamento standard assurgente
Produttività e Fruttificazione: messa a frutto precoce, produttività elevata e costante; autofertile
Frutto: grosso (calibro 26-28 mm), colore della buccia rosso brillante, polpa rossa mediamente consistente; buon sapore corposo (dolce e acido allo stesso tempo); peduncolo corto e spesso; nocciolo medio.
Sensibilità allo spacco: media
Giudizio d’insieme: varietà interessante per messa a frutto precoce e produttività elevata e costante; frutto di bell’aspetto, consistente, grosso e di buon sapore.
SWEETHEART® Sumtare*
Epoca di Maturazione: +35 Burlat
Origine: Canada
Editore: IPS, Francia
Albero: vigoria media, portamento espanso, messa a frutto precoce.
Produttività e Fruttificazione: autofertile, produttività costante ed elevata.
Frutto: pezzatura elevata, colore della buccia rosso intenso brillante, polpa molto consistente, succosa, sapore buono.
Suscettibilità allo spacco: molto bassa.
Giudizio d’insieme: varietà tardiva, interessante quando innestata su portainnesti deboli in grado di precocizzare la messa a frutto ed esaltare le caratteristiche organolettiche dei frutti.
VAN
Epoca di maturazione: + 20 Burlat
Origine: Summerland, Canada
Albero: vigoria medio-elevata, portamento standard-espanso
Produttività e Fruttificazione: messa a frutto precoce, produttività elevata e costante; autosterile, impollinatori Burlat e Lapins.
Frutto: medio-grosso (calibro 26-28 mm), colore della buccia rosso brillante, polpa rossa e consistente; buon sapore dolce; peduncolo medio; nocciolo piccolo.
Sensibilità allo spacco: media
Giudizio d’insieme: varietà interessante per messa a frutto precoce e produttività elevata e costante; frutto di bell’aspetto, consistente, medio grosso e di buon sapore.
Gestione del suolo
È obbligatorio l’inerbimento invernale dell’interfila, ad eccezione dei primi quattro anni nel caso di nuovi impianti. Il diserbo chimico è ammesso solo lungo la fila con i prodotti indicati nelle Norme Tecniche di difesa delle colture e controllo delle infestanti.
Regolarizzazione del carico produttivo e della qualità della produzione
Nel corso della fioritura è consigliato sfalciare il prato per evitare la competizione con gli impollinatori. È inoltre raccomandata l’introduzione di 3-4 arnie/ha.
Per ciascun appezzamento irriguo si consiglia di effettuare il bilancio idrico tenendo conto dell’evapotraspirazione potenziale (ETP) corretta dai coefficienti colturali (Kc) riportati in tabella, e dalla piovosità del luogo.
MESE |
APRILE |
MAGGIO |
GIUGNO |
LUGLIO |
AGOSTO |
SETTEMBRE |
Kc |
0.93 |
1.0 |
1.09 |
1.11 |
1.11 |
1.05 |
Con gli impianti per aspersione il momento irriguo non dovrebbe essere precedente al raggiungimento del 30% della riserva utilizzabile (RU) e il volume irriguo non dovrebbe superare il raggiungimento della capacità di campo. Con gli impianti a spruzzo il momento dell’irrigazione può coincidere con il raggiungimento del 50% della RU. In questo caso la definizione dei turni e dei volumi irrigui deve tenere in considerazione il volume di suolo effettivamente reidratato con l’irrigazione, ciò fa sì che turni e volumi sono di circa la metà rispetto all’irrigazione per aspersione nelle medesime condizioni. Negli impianti a goccia l’irrigazione non deve essere iniziato prima che la RU non scenda sotto l’80%; il turno da seguire è di 1-2 giorni somministrando l’acqua evapotraspirata nel periodo corrispondente.