Prevenzione
Tutto il programma di produzione è concepito in modo tale che gli alberi riescano a mantenere la loro resistenza naturale agli insetti dannosi ed alle crittogame; quindi senza dover richiedere trattamenti aggiuntivi. Alberi molto vigorosi sono più sensibili alla ticchiolatura, all'oidio, agli afidi, agli acari ed ai ricamatori.
La difesa antiparassitaria integrata prevede anche di proteggere e di favorire gli antagonisti naturali dei parassiti dannosi agli alberi. Per consentire la loro presenza ed ambientazione naturale consigliamo le seguenti cure:
• È opportuno piantare siepi (luogo ideale per la riproduzione degli uccelli) ai limiti del frutteto.
• È opportuno lasciare muri a secco (manufatti adatti a donnole, ricci, colubridi). Questo vale anche per mucchi di sassi e rami ed altri nascondigli.
• Allo scopo di attirare uccelli rapaci (poiana, falco, gufo, civetta) consigliamo di approntare stanghe per consentire loro di sostare nei frutteti.
• Uccelli insettivori (cinciallegra, cinciarella, torcicollo, pettirosso, passero ed upupa) durante il periodo della covata divorano numerose larve (falene, nottue,
sesie e ricamatori). E' consigliabile predisporre nel frutteto nidi artificiali di più tipi (nidi dotati di un foro d’entrata di 32 mm e di 45-55 mm).
• I fitoseidi (con l'aiuto di coccinellidi e di antocoridi), se sono rispettati, riescono agevolmente a tenere sotto controllo gli acari fitofagi nel frutteto. Se non fosse presente un numero sufficiente di fitoseidi, consigliamo d'insediarli prelevandoli da altri frutteti.
• Vasi o cassette contenenti paglia o lana di legno rappresentano rifugi ideali di svernamento per le crisope.
Metodi alternativi di difesa antiparassitaria
La difesa integrata prevede di favorire l'adozione di mezzi e cure alternative (non chimici).
• I rami colpiti dall'oidio e dagli afidi dovrebbero essere asportati. Con ciò si riduce la pressione infettiva e si migliora la difesa. L’attuazione di questa misura deve essere registrata nel quaderno di campagna.
• Il metodo della confusione sessuale dovrebbe essere applicato dove sono presenti la Carpocapsa, la Tignola orientale del pesco, i ricamatori e il Rodilegno giallo. Se il grado d'infestazione è basso si ottiene una riduzione della popolazione e così si evitano i problemi causati da un suo successivo incremento. Questo metodo biotecnologico consente di evitare trattamenti o quantomeno evitare sprechi, oltre ad evitare o perlomeno posticipare la comparsa di resistenza nei confronti dei prodotti consigliati.
• Le trappole alcoliche (8 trappole/ettaro) sono il metodo di difesa più efficace per il bostrico (Anisandrus).
• La riproduzione e la distribuzione in massa di insetti utili (Prospaltella, fitoseidi, Trichogramma ed altri) rappresentano un sistema molto efficace, spesso migliore dei prodotti chimici.
• Ai sensi della Buona Pratica Agricola occorre estirpare spontaneamente le piante che manifestano chiari sintomi di scopazzi.
Strategia anti-resistenza
Le resistenze di organismi nocivi possono rendere molto difficile la tutela delle piante e conseguentemente provocare seri problemi nella regolazione della loro popolazione. Pertanto si devono adottare tutte le possibili precauzioni per contrastare la formazione di resistenze. L’obiettivo della produzione integrata consiste nell’utilizzo integrante di tutti i metodi non chimici oggi conosciuti nella difesa delle piante.
La PFI è di per sé adatta, nel caso dell’applicazione costante delle sue regole, a prevenire resistenze di organismi nocivi o quantomeno a ritardarne la comparsa. Le regole fondamentali per una strategia anti-resistenza mirata e vincente vengono riportate qui di seguito:
- Ridurre le applicazioni di fitofarmaci: ogni applicazione non eseguita ritarda la resistenza. Se l’applicazione fosse comunque necessaria (osservare le soglie di danno!), bisogna scegliere accuratamente i principi attivi impiegandoli in modo finalizzato.
- Per far ciò occorre un'approfondita conoscenza della biologia e della comparsa del parassita. La scelta corretta dei prodotti e del momento più adatto per l'applicazione, la dose, nonché una perfetta distribuzione, comportano un ottimo risultato del trattamento e spesso un risparmio di applicazioni. Un intervento con insetticidi è da limitare solo sui focolai.
- Evitare una copertura continua: La copertura della miscela antiparassitaria dovrebbe rimanere nell’ambiente solo per il tempo strettamente necessario. Anche principi attivi poco persistenti, se dovessero essere utilizzati a brevi intervalli, producono pure una copertura continua. Prodotti persistenti devono essere impiegati con parsimonia e nel momento più adatto possibile.
- Impiego di mezzi e cure alternative: È uno dei principi della difesa integrata. Tra questi ci sono per esempio il metodo della confusione, i bioinsetticidi, gli olii essenziali, gli allelochimici, le reti anti-maggiolino, gli antagonisti, ecc.
- Proteggere e favorire gli insetti utili: a loro spetta un ruolo importante nella strategia antiresistenza. La loro azione regolatrice su parassiti aiuta a risparmiare trattamenti chimici. Indipendentemente dal grado o dal meccanismo di resistenza dei parassiti, gli insetti utili sterminano quelli nocivi ed impediscono così una selezione di popolazioni resistenti.
- Alternare i diversi principi attivi: Un impiego alternato e ragionato dei principi attivi può ritardare per un lungo periodo la formazione di resistenza. Risulta però fondamentale, sostituire veramente il meccanismo d’azione dei principi attivi impiegati, cioè il modo con cui essi eliminano i parassiti. I principi attivi impiegati dovrebbero appartenere a diversi gruppi (per esempio inibitori di sintesi della chitina, esteri fosforici, carbammati). Nel rispetto del programma sarà data la possibilità di optare per diverse soluzioni.
Una strategia anti-resistenza deve iniziare prima che i mezzi adottati perdono la loro efficacia.
Secondo le esperienze alcuni principi attivi sono particolarmente predestinati ad indurre più facilmente la formazione di resistenza (vedi liste dei principi attivi nell’appendice). Proprio l’impiego di acaricidi, se si rispettano i fitoseidi, non dovrebbe entrare nel programma di produzione integrata. L’impiego limitato di questi prodotti può garantire una buona efficacia nei casi in cui per diversi motivi fosse necessario un trattamento con acaricidi. Una strategia anti-resistenza ponderata e conseguente concorda con la produzione integrata ed è il presupposto per la sua applicazione a lungo termine.
La scelta dei prodotti
La difesa integrata cerca di assicurare il successo economico dell'azienda frutticola impiegando il meno possibile prodotti chimici e fra loro quelli più rispettosi per l'ambiente. I prodotti chimici nella difesa antiparassitaria integrata devono essere utilizzati solamente quando è necessario. Pertanto nei frutteti ai momenti di monitoraggio più importanti, deve essere controllata la presenza di malattie e di insetti sia dannosi che utili (almeno tre controlli all’anno, di cui uno sulla presenza di insetti utili). Per ogni ettaro di superficie iscritta annualmente devono essere eseguite in campagna almeno dodici ore di controlli. I controlli e i risultati dei rilievi devono essere annotati nel quaderno di campagna.
Fra i prodotti antiparassitari, ammessi dalla Legge, sono da scegliere quelli che:
- sono meno pericolosi per l'operatore e per chi lavora nel frutteto,
- riescono a mantenere l'insetto dannoso al di sotto della soglia di tolleranza e non danneggiano altri organismi,
- sono meno dannosi per l'ambiente (terreno, acqua ed aria) e
- quelli che provocano meno residui sulla frutta e nell'ambiente.
Per proteggere i fitoseidi sono da evitare anche fungicidi dannosi per cui un ditiocarbammato non può essere applicato per più di 5 volte all'anno. Inoltre il periodo che intercorre fra due trattamenti con questi prodotti deve essere quanto più lungo possibile ed alternativamente sostituito con altri fungicidi. La necessità di un trattamento acaricida rappresenta il segnale che nel frutteto è stato alterato l'equilibrio biologico naturale fra il fitofago ed i suoi antagonisti.
In questo caso è da limitare l’applicazione di ditiocarbammati ed altri fitofarmaci dannosi agli insetti utili per proteggere e favorire particolarmente i fitoseidi ed altri nemici degli acari.
Nei frutteti dove s'impiegano prodotti selettivi vi è maggiore possibilità di sopravvivenza per gli insetti utili, specialmente per certe specie delicate come gli imenotteri, che sfuggono alla nostra attenzione. In appendice a queste direttive sono riportati i principi attivi consentiti per la produzione integrata. I prodotti che non sono riportati nelle liste, non sono ammessi in questo programma. Nel corso dell’anno in presenza di necessità possono essere inseriti ulteriori principi attivi nelle liste. Prodotti fitofarmaci classificati tossici (T) o molto tossici (T+) non possono essere impiegati nella produzione integrata.
La quantità di prodotti antiparassitari per ettaro e anno
La quantità di prodotti antiparassitari per ettaro ed anno è in funzione di tre fattori:
• Dose: In linea di massima nell'impiego dei prodotti antiparassitari si sceglie sempre la dose più bassa, sufficiente per mantenere un'infestazione al di sotto della soglia economica di danno. Non è nello spirito della difesa integrata l'efficacia del 100 % contro un insetto dannoso. Ciò, normalmente, non è nemmeno possibile o troppo costoso, favorisce la comparsa di ceppi resistenti ed inquina l'ambiente più del necessario.
• La quantità di miscela ad ettaro varia a seconda del sistema d'impianto, delle dimensioni degli alberi e della concentrazione della miscela. Lavorando con concentrazione normale la quantità della miscela per file singole non dovrebbe superare 500l/ha/m d'altezza delle piante. Utilizzando concentrazioni superiori si ridurrà proporzionalmente il quantitativo/ha.
• Il numero dei trattamenti all'anno dipende dalla presenza dei fitofagi (soglia di tolleranza), dall'andamento climatico (ad es. per la ticchiolatura) e dalla prevedibile perdita di produzione (soglia economica di danno).
Tecnica di applicazione dei trattamenti
Prima d’impiegare un nuovo atomizzatore si deve accertare la sua adeguatezza ai frutteti dell’azienda (sistema d’impianto, altezza degli alberi). Infatti una tecnica d'irrorazione rispettosa per l’ambiente è una prerogativa inderogabile per la produzione integrata. Gli atomizzatori a flusso trasversale o con dispositivo di recupero della miscela (atomizzatori a tunnel) favoriscono minor deriva di prodotti antiparassitari nell’ambiente. Per evitare che la deriva raggiunga il suolo e l’aria, è importante che gli ugelli siano ben orientati verso la parete fogliare dei fruttiferi. Gli ugelli che irrorano sopra o sotto la chioma sono da chiudere prima d’iniziare il trattamento.
Con l'impiego di ugelli ad iniezione si è in grado di ottenere una notevole riduzione della deriva. Gli atomizzatori devono essere mantenuti in buono stato, curati e calibrati annualmente, in modo da garantire una distribuzione precisa delle quantità di miscela desiderate. I lavori di manutenzione eseguiti (messa a punto, riparazioni, cambio dei pezzi usurati) sono da annotare in un piano di manutenzione, che deve essere allegato al quaderno di campagna. Tutte le aziende frutticole sono obbligate ad eseguire un test dell'atomizzatore ogni 5 anni presso una stazione riconosciuta.
Nella Produzione Frutticola Integrata si possono fare trattamenti alle colture solo con atomizzatori che siano stati sottoposti a controllo ufficiale almeno una volta negli ultimi 5 anni. Dall'inizio della stagione 2019 nella produzione integrata devono essere impiegati esclusivamente atomizzatori adatti per trattamenti a deriva ridotta. Requisiti minimi sono un convogliatore a torretta e ugelli antideriva ad iniezione d'aria almeno sulle tre posizioni più alte dei getti e gli impianti accessori necessari (per es. sistema di filtrazione adeguato) per un funzionamento corretto degli ugelli. La presenza di queste strutture deve essere documentata con un apposito certificato contenente le informazioni prestabilite.
Prodotti antiparassitari: custodia adeguata, distribuzione e smaltimento
Il deposito dei prodotti fitosanitari può essere costituito da un apposito locale o da un'area specifica all'interno di un magazzino, mediante delimitazione con pareti o rete metallica, o da un apposito armadio. L'accesso al deposito è consentito unicamente agli utilizzatori professionali. Sulla parete esterna del deposito devono essere apposti cartelli di pericolo e i numeri di emergenza. La porta del deposito deve essere dotata di chiusura di sicurezza esterna e non deve essere possibile l'accesso dall'esterno attraverso altre aperture (es. finestre). Il deposito non deve essere lasciato incustodito mentre è aperto.
Il deposito dei prodotti fitosanitari deve consentire di poter raccogliere eventuali sversamenti accidentali senza rischio di contaminazione per l'ambiente. Il locale deve disporre di sistemi di contenimento in modo che sia possibile impedire che il prodotto fitosanitario, le acque di lavaggio o i rifiuti di prodotti fitosanitari possano contaminare l'ambiente, le acque o la rete fognaria. Il magazzino deve garantire un sufficiente ricambio dell'aria. Le aperture per l'aerazione devono essere protette con apposite griglie in modo da impedire l'entrata di animali. Il deposito deve essere asciutto, al riparo dalla pioggia e dalla luce solare, e in grado di evitare temperature che possano alterare le confezioni e i prodotti, o creare condizioni di pericolo. I ripiani devono essere di materiale non assorbente e privi di spigoli taglienti. Scaffali in legno possono essere trattati con una vernice protettiva resistente all'acqua.
I prodotti fitosanitari, erbicidi compresi, devono essere stoccati nei loro contenitori originali e con le etichette integre e leggibili. Le formulazioni solide devono essere conservate in alto, sopra le confezioni dei prodotti liquidi. Fertilizzanti utilizzati normalmente in miscela con i prodotti fitosanitari (es. concimi fogliari) possono essere conservati nel deposito dei prodotti fitosanitari. I concimi per il terreno invece devono essere conservati separati dai prodotti fitosanitari.
Temporaneamente nel deposito dei fitofarmaci possono essere conservati anche i rifiuti di prodotti fitosanitari (quali contenitori vuoti, prodotti scaduti o non più utilizzabili), purché tali rifiuti siano collocati in zone identificate del deposito, opportunamente evidenziate, e comunque separati dagli altri prodotti ivi stoccati. Il deposito deve essere fornito di adeguati strumenti per dosare i prodotti fitosanitari (es. bilance, cilindri graduati).
Gli stessi devono essere puliti dopo l'uso e conservati all'interno del deposito. Nel deposito non possono essere immagazzinate sostanze alimentari e mangimi.
Prima dell’inizio della nuova stagione antiparassitaria occorre stilare una lista dei prodotti per la difesa delle piante ancora in giacenza, che deve essere allegata al quaderno di campagna. Durante la preparazione della miscela occorre sempre portare adeguati indumenti protettivi. Se la quantità di miscela necessaria viene ben calcolata e se l’atomizzatore è calibrato in modo esatto, non si dovrebbero avere resti inutilizzati di miscela. Qualora nonostante tutto dovessero rimanere quantità residue nell’atomizzatore, esse si devono diluire e spruzzare nel campo appena trattato insieme con l’acqua necessaria per la pulizia della macchina.
Il frutticoltore è inoltre obbligato a smaltire le confezioni vuote e residui dei prodotti antiparassitari come previsto dalle disposizioni provinciali in materia.
Periodo di sicurezza dei trattamenti dal raccolto
Nell'appendice sono riportati i periodi di sicurezza previsti per la difesa integrata ovvero il tempo che deve intercorrere fra l'ultimo trattamento e l'inizio della raccolta. Specialmente d'estate, si preferiscono i prodotti antiparassitari con un breve periodo di sicurezza.
Protezione delle acque
Nel momento in cui si riempie la botte dell’atomizzatore e si prepara la miscela destinata ai trattamenti occorre prestare molta attenzione, affinché il liquido non sia versato in nessun caso sul terreno o raggiunga corsi d’acqua. Anche durante la fase di distribuzione delle miscele fitosanitarie è inoltre necessario fare in modo che esse non arrivino a cadere entro corsi d’acqua. Già al momento in cui si pianificano i nuovi impianti è pertanto indispensabile tenerli ad una sufficiente distanza da fossati e da corsi d’acqua. Nella distribuzione di specifici prodotti fitosanitari è inoltre indispensabile prestare attenzione anche alle distanze minime indicate sulle etichette in apposite istruzioni per il rispetto dei corsi d’acqua.
Lotta contro i roditori
Per la lotta contro i roditori (topi) sono ammessi esclusivamente i principi attivi elencati nell'appendice. Per evitare rischi per persone, uccelli, animali domestici e selvatici, le esche devono essere sistemate direttamente nella galleria e coperte con materiali adeguati. Le aree trattate devono essere segnalate con appositi cartelli di pericolo.