Introduzione
L’irrigazione tende a soddisfare il fabbisogno idrico della coltura evitando di superare la capacità di campo, allo scopo di contenere lo spreco di acqua, la lisciviazione dei nutrienti e lo sviluppo di avversità. A questo proposito le aziende possono disporre dei dati termopluviometrici aziendali o messi a disposizione dalle reti agrometeorologiche regionali (tale dato non è necessario acquisirlo per le colture protette). In Regione Lombardia è normale il ricorso all’irrigazione: l’apporto di acqua prevede l’utilizzo di metodi legati alla specificità del territorio e della coltura praticata.
Gli studi idrostratigrafici ed idrogeologici condotte da Enti di ricerca hanno permesso di effettuare analisi di bilancio idrogeologico di vaste aree regionali, considerando i percorsi di infiltrazione della acque superficiali e gli scambi tra le falde del sottosuolo.
Le valutazioni in sintesi indicano che, in Regione Lombardia, la principale fonte di alimentazione delle acque sotterranee nei periodi critici è la percolazione delle acque utilizzate per l’irrigazione per scorrimento. Pertanto tale pratica irrigua supporta indirettamente le portate dei corsi d’acqua naturali, contribuendo al mantenimento delle portate di magra e del “Deflusso Minimo Vitale” (DMV) importante per mantenere la fauna ittica dei fiumi lombardi.
Il disciplinare di produzione integrata prevede la redazione di un piano di irrigazione, basato sul bilancio idrico della coltura e l’utilizzo di adeguate tecniche di distribuzione irrigua (ad es. irrigazione a goccia, microirrigazione, subirrigazione, pioggia a bassa pressione ecc.); il piano di irrigazione aziendale si coordina con il bilancio idrico territoriale in particolare con le caratteristiche e le modalità di distribuzione dei sistemi irrigui collettivi presenti sul territorio.
Quindi l’irrigazione per scorrimento è consentita solo in presenza di Consorzi di Bonifica. Per i nuovi impianti di colture arboree è sconsigliato il ricorso all’irrigazione per scorrimento ad eccezione di quelli alimentati da Consorzi di Bonifica che non garantiscono continuità di fornitura.
Negli impianti arborei già in essere e nelle colture erbacee che utilizzano l’irrigazione per scorrimento è necessario adottare le precauzioni orientate alla massima riduzione degli sprechi. I volumi di irrigazione dovrebbero essere determinati in relazione a un bilancio idrico che tenga conto delle differenti fasi fenologiche, delle tipologie di suolo e delle condizioni climatiche dell’ambiente di coltivazione.
In relazione alle esigenze dell’azienda i piani di irrigazione possono essere redatti utilizzando sia supporti aziendali specialistici (ad es. schede irrigue o programmi informatici basati anche su informazioni fornite da servizi di assistenza tecnica pubblica o privata) sia strumenti tecnologici (ad es. pluviometri, tensiometri ecc.).
I disciplinari delle singole colture possono definire anche un volume massimo di adacquamento stagionale per coltura. Per le aziende che non elaborano un piano di irrigazione, il disciplinare della coltura determina il volume massimo di adacquamento di riferimento per ciascun intervento in funzione del tipo di terreno e richiede la registrazione dei dati delle irrigazioni effettuate.
Le aziende aventi un’elevata frammentazione delle superfici e degli apporti idrici, non applicano lo schema del piano di irrigazione ma la sola registrazione degli interventi irrigui.
Per le aziende specializzate in coltivazioni destinate alla IV gamma in coltura protetta (inclusa le lattughe a cespo) può essere effettuata un’unica registrazione per l’intero ciclo.
Le colture protette destinate alla IV gamma sono caratterizzate dal ridotto apporto idrico per le seguenti finalità:
gestione dell’umidità nell’ambiente protetto per un migliore controllo fitosanitario della coltura;
gestione della durata dei cicli / tagli;
gestione delle caratteristiche qualitative del prodotto al fine di renderlo idoneo alla lavorazione industriale.
È opportuno verificare la qualità delle acque per l’irrigazione, evitando l’impiego di acque batteriologicamente contaminate o contenenti elementi inquinanti.
Metodi
La gestione della irrigazione nelle aziende aderenti può essere attuata adottando uno dei quattro metodi proposti, in relazione alle proprie esigenze aziendali ed alla disponibilità di strumenti tecnologici:
1. metodo base minimo;
2. metodo piano di irrigazione con schede irrigue di bilancio;
3. metodo piano di irrigazione con supporti informatici;
4. metodo piano di irrigazione con supporti aziendali specialistici;
Tali metodi hanno in comune i seguenti principi:
ogni azienda dispone di dati derivati da strumentazione meteo posti in azienda o di dati di pioggia dell’areale;
ogni azienda irriga in epoche precise in funzione del tipo di coltura e delle sue esigenze idriche; • ogni azienda non deve distribuire, per ogni intervento irriguo, volumi che eccedano quelli previsti per ogni coltura;
ogni azienda deve opportunamente documentare i punti precedenti o le condizioni che esentino questi obblighi.
Assenza irrigazione e interventi di soccorso
In caso di assenza di irrigazione non è previsto alcun adempimento. Nel caso di stagioni particolarmente siccitose che rendano necessario ricorrere all’irrigazione di soccorso, pena la perdita o la pesante riduzione del reddito, è richiesta la registrazione dell’intervento irriguo e la giustificazione relativa attraverso bollettini agrometeorologici o altre evidenze oggettive.
METODO BASE MINIMO VINCOLANTE
Per ciascuna coltura l’azienda deve registrare sulle apposite schede:
1) DATA E VOLUME DI IRRIGAZIONE:
irrigazione per aspersione e per scorrimento: data e volume di irrigazione utilizzato per ogni intervento; per le sole aziende di superficie aziendale inferiore ad 1 ha e per le colture a ciclo breve può essere indicato il volume di irrigazione distribuito per l’intero ciclo colturale prevedendo in questo caso la indicazione delle date di inizio e fine irrigazione; microirrigazione: volume di irrigazione per l’intero ciclo colturale (o per intervalli inferiori) prevedendo l’indicazione delle sole date di inizio e fine irrigazione. In caso di gestione consortile o collettiva dei volumi di adacquamento i dati sopra indicati possono essere forniti a cura della struttura che gestisce la risorsa idrica.
2) DATO DI PIOGGIA:
ricavabile da pluviometro o da capannina meteorologica, oppure disporre di dati forniti da Servizi Meteo ufficiali o riconosciuti (sono esentate dalla registrazione del dato di pioggia le aziende che utilizzano impianti microirrigui o di superficie aziendale inferiore ad 1 ha).
Le registrazione di data e volume di irrigazione e del dato di pioggia non è obbligatoria per le colture non irrigate; mentre per i casi di irrigazione di soccorso, giustificati dalle condizioni climatiche, dovrà essere indicato il volume impiegato.
3) VOLUME DI ADACQUAMENTO:
L’azienda deve rispettare per ciascun intervento irriguo il volume massimo previsto in funzione del tipo di terreno desunto dalla tabella contenuta nelle note tecniche di coltura. In assenza di specifiche indicazioni più restrittive, i volumi massimi ammessi sono:
Tipo di terreno | Millimetri | Metri cubi ad ettaro |
Terreno sciolto | 35 | 350 |
Terreno medio impasto | 45 | 450 |
Terreno argilloso | 55 | 550 |
Per l’irrigazione a scorrimento si consiglia di seguire i criteri di seguito esposti:
1. il volume massimo per intervento è quello necessario a fare sì che la lama d’acqua raggiunga i ¾ di un appezzamento, dopo di che si sospenderà l’erogazione dell’acqua poiché la restante parte del campo sarà bagnata per scorrimento della lama di acqua;
2. il tempo intercorrente tra una irrigazione e l’altra, verrà calcolato tenendo conto del valore di restituzione idrica del periodo e delle piogge.
METODI CON PIANO DI IRRIGAZIONE
Per ciascuna coltura l’azienda deve prevedere la redazione di un piano di irrigazione basato sul bilancio idrico della coltura. Ne consegue che i volumi di irrigazione saranno determinati in relazione a un bilancio idrico che tiene conto delle differenti fasi fenologiche, delle tipologie di suolo e delle condizioni climatiche dell’ambiente di coltivazione. A questo fine in relazione alle esigenze dell’azienda i piani di irrigazione possono essere redatti utilizzando sia supporti aziendali specialistici (ad es. schede irrigue o programmi informatici) sia strumenti tecnologici diversi (ad es. pluviometri, tensiometri e altra strumentazione specifica per il rilievo dell’umidità in campo adeguata alla tipologia di suolo presente in azienda).
Di seguito vengono indicati alcuni metodi per la definizione di piani di irrigazione coerenti con i principi sopra indicati.
3.1 Metodo a schede irrigue di bilancio
L’agricoltore opera utilizzando tabelle colturali riportate nelle norme tecniche generali e/o di coltura, supportato nelle scelte in tempo reale dai Bollettini di produzione integrata emessi su scala, almeno, provinciale.
Gli strumenti necessari per procedere all’irrigazione sono:
1. tabelle di coltura necessarie per la definizione dell’epoca e del volume irriguo di intervento;
2. Indicazioni in tempo reale fornite per coltura dai bollettini di produzione integrata emessi su scala, almeno, provinciale, relative a:
- inizio irrigazione
- fine irrigazione
- eventuali interventi irrigui in fasi fenologiche in cui non sarebbe prevista l’irrigazione.
L’azienda deve documentare gli interventi irrigui registrando sulle apposite schede di campo i dati di pioggia i volumi e le date di ogni intervento. Nel caso di aziende che utilizzano impianti microirrigui devono essere registrate le sole date del primo e dell’ultimo intervento e il volume complessivo distribuito per ogni ciclo colturale.
Nel solo caso di irrigazione turnata, si può prescindere dal vincolo di registrazione della data inizio irrigazione con un anticipo massimo di cinque giorni; analogamente, sempre in caso di irrigazione turnata, il volume distribuito potrà superare il consumo cumulato della coltura a quella data tenendo conto della impossibilità di irrigare fino al turno successivo; il volume eventualmente distribuito in eccesso (che dovrà comunque essere inferiore a quello massimo di intervento) dovrà essere considerato ai fini dei bilanci successivi.
Le tabelle necessarie alla gestione del vincolo riportano le restituzioni idriche giornaliere espresse in millimetri al giorno, che è la quantità d’acqua necessaria giornalmente per un ottimale sviluppo della pianta e variano in relazione alle fasi di sviluppo. Inoltre, per ogni fase vengono indicate le condizioni di ammissibilità dell’intervento irriguo.
3.2 Colture erbacee
L’irrigazione delle colture erbacee è mirata ad una gestione con interventi collocati in alcune fasi che garantiscano il miglior rapporto costi/benefici, in presenza di una riduzione di acqua distribuita.
Esempio: soia
Fenofase | Restituzione idrica giornaliera mm/giorno | Irrigazione |
Semina | 1,0 | Non ammessa salvo espressa indicazione dei bollettini |
4.a foglia | 2,4 | Non ammessa salvo espressa indicazione dei bollettini |
Fioritura 1.o palco | 3,6 | Ammessa |
Riempimento baccelli 5 o palco | 4,7 | Ammessa |
Completamento ingrossamento semi | 3,4 | Ammessa |
Inizio maturazione | - | Non ammessa |
La determinazione del volume più appropriato per ciascuna azienda verrà effettuata mediante l’interpolazione dei valori percentuali di sabbia ed argilla come da esempio: argilla = 35% sabbia = 25% volume di intervento ottenuto = 36 mm oppure 360 metri cubi/ha.
Esempio calcolo del volume espresso in mm
Dopo un intervento irriguo, per stabilire la data per l’intervento successivo è necessario dividere il volume distribuito, per la restituzione idrica giornaliera Es: terreno sciolto Volume ⇒ 35 mm mese ⇒ giugno turno 35/4.7 = 7,5 giorni tra una irrigazione e l’altra Per quanto riguarda le valutazione delle piogge, il dato espresso in millimetri va diviso per la restituzione idrica giornaliera del periodo in questione. Si ottengono in questo modo i giorni in cui sospendere l’irrigazione.
3.3 Colture orticole
L’irrigazione delle colture orticole è mirata ad una gestione con interventi collocati in alcune fasi che garantiscano il miglior rapporto costi/benefici.
La gestione irrigua in questo particolare comparto è stata fatta tenendo in debito conto la necessità di esaltare, o comunque conservare invariate, le caratteristiche qualitative del prodotto in relazione alla sua destinazione prevalente (consumo fresco o trasformazione industriale).
La determinazione del volume caratteristico di ciascuna azienda verrà effettuata come per le colture erbacee.
Esempio Orticole - Restituzioni idriche per colture orticole
FASE FENOLOGICA | DATA | RESTITUZIONE IDRICA (MM/G) | KC |
1. Semina | 01/3 - 14/4 | 0.6 | 0.4 |
2. Emergenza | 15/4 - 30/4 | 1.1 | 0.6 |
3. Inizio tuberizzazione | 01/5 - 22/5 | 2.4 | 0.8 |
4. Massimo sviluppo vegetativo | 23/5 - 01/7 | 4.3 | 1.1 |
5. Ingiallimento fogliare | 02/7 | -- | -- |
Per quanto riguarda le colture protette si potrà fare riferimento all’apposita scheda che riporta i valori di intervento irriguo espressi in l/h/m di manichetta per ogni fase di sviluppo della coltura. L’irrigazione è ammessa solo a condizione che i volumi erogati non eccedano i valori riportati nella tabella di esempio che segue:
Esempio Irrigazione del pomodoro da mensa in serra fredda: quantità d'acqua
FASE / PERIODO | QUANTITÀ ACQUA IN LITRI/METRO DI MANICHETTA | |
Fase 1 Fase 2 Fase 3 Fase 4 Fase 5 Fase 6 Fase 7 | Marzo (pretrapianto) Aprile (sino ad attecchimento) Aprile (fioritura 1° e 2° palco) Maggio (pre-raccolta) Maggio (inizio produzione) Giugno (produzione) Luglio (produzione) | 5-10 5-10 13,5 11,6 15,5 19,8 22 |
3.4 Colture foraggere
L'irrigazione delle colture foraggere è mirata ad una gestione con interventi collocati in alcune fasi che garantiscano il miglior rapporto costi benefici, la salvaguardia della qualità dei foraggi ed evitino l’impoverimento del prato o l’infestazione del medicaio.
Per quanto riguarda l’irrigazione per aspersione, la determinazione del volume caratteristico di ciascuna azienda verrà effettuata mediante l’interpolazione dei valori percentuali di sabbia ed argilla come da esempio riportato per le colture erbacee.
Le piogge e le irrigazioni vanno valutate ai fini degli interventi irrigui successivi, così come sono illustrate nel capitolo delle colture erbacee.
Esempio Erba medica – Restituzione idrica giornaliera
EPOCA DI SFALCIO | RESTITUZIONE IDRICA GIORNALIERA MM/GIORNO | IRRIGAZIONE |
1° | 1,5 | Ammessa |
2° | 1,7 | Ammessa |
3° | 1,7 | Ammessa |
4° | - | Non Ammessa |
3.5 Colture arboree e vite
Le tabelle necessarie alla gestione del vincolo riportano le restituzioni idriche giornaliere espresse in millimetri al giorno relativi alla durata della stagione irrigua, indicando per ogni coltura i mesi distinti a seconda che l’interfilare sia inerbito o lavorato. Inoltre, per ogni mese vengono indicate le condizioni di ammissibilità dell’intervento irriguo.
Esempio Pomacee - Restituzione idrica giornaliera
MESE | RESTITUZIONE IDRICA GIORNALIERA INTERFILARE INERBITO (*) MM/GIORNO | RESTITUZIONE IDRICA GIORNALIERA INTERFILARE LAVORATO (*) MM/GIORNO | IRRIGAZIONE |
Aprile | 0.8 | 0.7 | Non ammessa salvo espressa indicazione dei bollettini |
Maggio | 2.1 | 1.6 | Ammessa |
Giugno | 4.2 | 3.1 | Ammessa |
Luglio | 5.1 | 4.0 | Ammessa |
Agosto | 4.6 | 3.6 | Ammessa |
Agosto post-raccolta | 2.5 | 2.0 | Ammessa |
Settembre | 3.4 | 2.5 | Ammessa |
* Si intende il quantitativo di acqua da restituire alla coltura in base al suo fabbisogno idrico. In presenza di pioggia, sono considerate nulle le piogge inferiori al consumo giornaliero; allo stesso modo sono nulli i mm di pioggia eccedenti il volume di adacquamento prescelto
Es. mese di luglio:
1. pioggia 3,5 mm < 4,0 mm (la pioggia é considerata nulla);
2. terreno sciolto e pioggia 40 mm > 35 mm (40 - 35 = 5 mm andati perduti).
Note generali:
- Impianti in allevamento: fino al terzo anno ridurre il consumo del 20%.
- Sospensione dell'irrigazione: in post-raccolta da settembre.
- Con impianto a goccia è preferibile non superare per ogni intervento i 6 - 7 mm.
I volumi irrigui massimi per intervento:
non ci sono limitazioni per gli impianti microirrigui (goccia, spruzzo, ali gocciolanti e manichette di bassa portata)
sono vincolanti per gli impianti irrigui per aspersione e per le manichette ad alta portata.
I valori limite sono i seguenti:
TIPO DI TERRENO | MILLIMETRI | METRI CUBI AD ETTARO |
Terreno sciolto | 35 | 350 |
Terreno medio impasto | 45 | 450 |
Terreno argilloso | 55 | 550 |
Per la gestione degli interventi si consiglia un intervento irriguo ogni 2–3 giorni per gli impianti microirrigui, invece per gli impianti per aspersione, per stabilire la data per l’intervento successivo è necessario dividere il volume distribuito, per la restituzione idrica giornaliera
Es.: terreno sciolto Volume ⇒ 35 mm
mese ⇒ giugno
turno 35/4.2 = 8 giorni tra una irrigazione e l’altra
Per quanto riguarda le valutazione delle piogge, il dato espresso in millimetri va diviso per la restituzione idrica giornaliera del periodo in questione. Si ottengono in questo modo i giorni in cui sospendere l’irrigazione.
Es.: pioggia ⇒ 12 mm
Mese ⇒ giugno
12/4.2 = 3 giorni di sospensione dell’irrigazione
L’irrigazione post-raccolta è ammessa sempre durante la fase di allevamento ed in piena produzione non oltre la fine della stagione produttiva; in seguito è ammissibile solo su esplicita indicazione dei bollettini.
Note per l’uso delle tabelle di determinazione del turno e del volume irriguo
Restituzione idrica
Rappresenta la quantità d’acqua necessaria giornalmente, stimata per le varie fasi fenologiche, per un ottimale sviluppo della pianta. La restituzione idrica giornaliera è utilizzata per determinare il turno irriguo.
Volume irriguo ottimale
Partendo dalla relativa tabelle per ciascun tipo di terreno è possibile determinare, interpolando i valori percentuali di sabbia e argilla, il volume irriguo ottimale da distribuirsi alla coltura oggetto del disciplinare di produzione. Il volume è stato calcolato ipotizzando una distribuzione per aspersione con ali mobili o con semoventi muniti di aspersori o barre nebulizzatrici.
Tipologie impiantistiche
Aspersione: impianti irrigui a pioggia, semoventi, pivot, rainger. Sono parificati ad essi anche le manichette forate ad alta portata (> 20 litri/ora/metro).
Microirrigazione: goccia, spruzzo, ali gocciolanti, manichette forate a bassa portata. Scorrimento: sistemi irrigui gravimetrici, dove l’acqua viene distribuita senza l’ausilio di erogatori ed avanza sul terreno per gravità.
METODO DEI SUPPORTI INFORMATICI (livello medio)
(Utilizzabile solo per le colture presenti nel software)
L’agricoltore ha come supporto nella gestione dell’irrigazione i servizi telematici regionali disponibili sul territorio, purché rispettino i seguenti principi:
Disponibilità del servizio sulla rete Internet; in questo caso ogni azienda:
- deve irrigare secondo le epoche indicate dalle pagine di risposta del servizio;
- non deve distribuire, per ogni intervento irriguo, volumi che eccedano quelli indicati dalla
pagine di risposta del servizio.
Documentazione dei punti precedenti:
- tramite la stampa della pagina di risposta che indica la data e il volume consigliato, ogni volta
che la coltura in oggetto risulti da irrigare; le stampe vanno conservate per il controllo, oppure;
- tramite la corretta e completa registrazione di date e volumi di irrigazione nell’apposito registro.
L’azienda non deve fornire prova di possedere i dati di pioggia poiché il servizio è basato sui dati di pioggia dei Servizi meteo ufficiali.
METODO DEI SUPPORTI AZIENDALI SPECIALISTICI (livello elevato)
L’agricoltore opera utilizzando, come supporto, appositi strumenti per il monitoraggio delle condizioni di umidità del terreno. Indirettamente l’agricoltore conosce la quantità di acqua a disposizione delle proprie colture ed il momento in cui è necessario intervenire per ripristinare condizioni idriche ottimali.
Gli strumenti necessari per procedere all’irrigazione (in alternativa):
1. Tensiometro limitatamente agli impianti microirrigui: goccia e spruzzo;
2. Watermark anche per impianti a pioggia;
3. Altri sensori per il rilievo dell’umidità in campo, purché adeguati alla tipologia di suolo presente in azienda.
In tutti i casi l’azienda deve seguire le indicazioni dei bollettini di produzione integrata emessi su scala, almeno, provinciale, relative a:
inizio irrigazione;
fine irrigazione;
eventuali interventi irrigui in fasi fenologiche in cui non sarebbe prevista l’irrigazione;
ogni azienda non deve distribuire, per ogni intervento irriguo, volumi che eccedano quelli previsti per ogni coltura.
L’azienda deve documentare gli interventi irrigui registrando sulle apposite schede di campo i dati di pioggia (se richiesti), i volumi, le date d’intervento e i rispettivi valori rilevati dagli strumenti. Nel solo caso di impiego di impianti microirrigui devono essere registrate le sole date del primo e dell’ultimo intervento e il volume complessivo distribuito per ogni ciclo colturale.
Per quanto riguarda la registrazione dei valori rilevati dagli strumenti è sufficiente registrare il solo valore del giorno in cui si effettua la prima irrigazione. In questo caso non è richiesta la documentazione del dato di pioggia.