La potatura fitosanitaria
La potatura fitosanitaria
Questo è il periodo in cui alcune tecniche colturali, come la potatura di risanamento fitosanitario,possono essere utilizzate nel rispetto del principio che ispira il comma g dell'articolo 12 del Reg. n. 834/2007: "la prevenzione dei danni provocati da parassiti, malattie e infestanti è ottenuta principalmente attraverso la protezione dei nemici naturali, la scelta delle specie e delle varietà, la rotazione delle colture, le tecniche colturali e i processi termici".
In linea generale sulle piante a foglie caduche la potatura di allevamento, di produzione, di riforma e di ringiovanimento si esegue durante l'inverno o agli inizi della primavera. In questo periodo la potatura di risanamento fitosanitario può coincidere e/o essere complementare alle altre forme semplicemente eseguendo interventi di asportazione di porzioni vegetali sui tessuti malati. Si consiglia, anzi si obbliga, a disinfettare gli attrezzi da taglio con la fiamma o con ipoclorito di sodio prima di passare ad altre piante.
Per fare dei tagli mirati occorre che il bio-agricoltore conosca i segni ed i sintomi delle malattie da contrastare. Con una potatura oculata si possono ridurre i focolai di infezione e di infestazione di molti nemici delle piante (si veda tab.). Si ricorda tassativamente che le parti vegetali asportate vanno bruciate e le ferite dei tagli disinfettate con una soluzione concentrata di un rameico.
Fitofagi – Fitopatie | Note |
Cancro rameale | Tagliare e bruciare tutti i rami secchi o che presentino i tipici cancri perigemmali nei mesi più freddi e poco umidi; disinfettare le ferite con rameici. |
Cancro del pesco | Tagliare e bruciare tutti i rami secchi o che presentino i tipici cancri perigemmali nei mesi più freddi e poco umidi; disinfettare le ferite con rameici |
Cancro delle pomacee | Tagliare e bruciare tutti i rami secchi o che presentino i tipici cancri perigemmali nei mesi più freddi e poco umidi; disinfettare le ferite con rameici. |
Seccume dei rami | Interessa molte rosacee. Si notano aree morte annerite, corteccia secca,fuoriuscita di gomma e seccume. L’asportazione dei rametti va fatta molto al di sotto del “seccume”, quindi bruciatura del materiale infetto e disinfezione delle ferite con prodotti a base di rame. |
Verticilliosi | Sulla sintomatologia cronica, appena iniziata sui rami alti, i tagli sono efficaci se tempestivi e fatti molto al di sotto dei rametti secchi. I sintomi purtroppo sono evidenti dalla primavera inoltrata. |
Carie del legno | Se il processo di carie è all'inizio si possono risanare i tessuti interessati con la tecnica della slupatura fino a scoprire il legno sano, che va disinfettato con rameici e protetto con cera d'api. |
Cocciniglia mezzo grano di pepe | Un'oculata potatura e bruciatura dei rametti e delle foglie infestate; favorire con tagli l'arieggiamento della chioma. |
Con arnesi da taglio asportare i tubercoli e bruciarli; disinfettare le ferite e le forbici con una soluzione concentrata di rame o con la fiamma. | |
Con la potatura lasciare i rami-esca sul terreno e bruciarli prima della fioritura dell'olivo. | |
Occhio di pavone dell'olivo | Un'oculata potatura e bruciatura dei rametti e delle foglie infette; favorire con tagli l'arieggiamento della chioma. |
Moniliosi delle pomacee | I frutti mummificati (rinsecchiti), appesi ai rami, vanno asportati e bruciati |
Mal dell'esca della vite | Gli interventi cesorii rallentano l'infezione del male cronico; i tagli vanno fatti molto al di sotto della parte secca; disinfettare le ferite con rameici. |
Eutipiosi della vite | Eliminazione e bruciatura delle porzioni di legno di tre o più anni che sono disseccate; le ferite col legno sano vanno disinfettate con rameici. |