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Fonte: Rivista VVQ Vigne, Vini & Qualità
articolo a cura di Francesco Castelli

 

Pregi e limiti di una tecnica per la valutazione del rischio di attacchi peronosporici. L'incremento di efficacia in abbiamento all'uso di modelli previsionali.

 

Nel controllo delle principali malattie fungine della vite, la distribuzione razionale di prodotti ad azione mirata costituisce la principale forma di prevenzione e difesa. Proprio per trattare soltanto in caso di reale necessità sono stati sviluppati e testati negli anni modelli basati sulla fisiologia della pianta e sulle condizioni climatiche in cui essa si trova, in grado di stabilire il livello di rischio di insorgenza di alcune malattie. Più recentemente è stata messa a punto una nuova tecnica in grado di identificare la presenza di Plasmopara viticola prima dell'insorgere dei sintomi. Tale tecnica si basa sull'incremento della fluorescenza emessa dalla pianta come conseguenza della presenza del parassita.

Cos'è la fluorescenza?

Questo fenomeno consiste nell'emissione di energia luminosa, da parte di alcune molecole all'interno dell'organo considerato (come la clorofilla nelle foglie o gli antociani nella buccia delle bacche), una volta che questo è stato eccitato attraverso l'esposizione a fasci di luce calibrati a precise lunghezze d'onda.


Tale meccanismo è stato evidenziato per la prima volta da H. Kautsky nel 1932, e da allora le ricerche e le pubblicazioni in merito sono state numerosissime.

 

Le ricerche hanno portato allo sviluppo di diversi indici, utilizzati in aree differenti dell'agricoltura, che mettono in relazione l'energia utilizzata per provocare una variazione nella fluorescenza e quella emessa dalla pianta in risposta. Ognuno di questi esprime aspetti differenti della fisiologia dell'organo analizzato: dal vigore delle foglie (SFR_R, NBI_R) al contenuto polifenolico delle uve (ANTH_RG, FERA­RI e FLAV).


I sensori Multiplex

In commercio esistono alcuni sensori portatili in grado di effettuare questo tipo di misurazioni. Uno dei più noti - utilizzato a livello accademico - è il Multiplex (sviluppato da Force-A), dotato di nove matrici LED, delle quali sei generano luce UV, mentre le rimanenti emettono radiazione rossa, blu e verde. Al centro dello strumento si trovano invece tre diversi sensori, in grado di registrare la radiazione emessa dalla pianta in risposta all'eccitazione. La relativa facilità di utilizzo, unita alla possibilità di essere montato su quad e trattori per una rapida scansione del vigneto, hanno reso il sensore Multiplex uno dei più importanti misuratori di fluorescenza in commercio.

Un caso concreto

Le ricerche hanno dimostrato negli anni che, durante i primissimi giorni successivi a un riuscito inoculo di Plastnopara viticola, si può registrare nelle foglie colpite un incremento del contenuto di stilbeni, famiglia di molecole di cui fa parte anche il resveratrolo, prodotte dalla pianta per far fronte a situazioni di stress, sia abiotici che biotici. Numerosi studi hanno evidenziato come questa categoria di molecole possa avere un effetto importante sulla fluorescenza blu emessa dalle foglie in seguito a un'eccitazione da parte di raggi UV. Questo fenomeno, insieme all'incremento di stilbeni riscontrato, può essere utilizzato per monitorare con efficienza le piante durante i periodi più a rischio di infezioni peronosporiche.

Il grafico di seguito fa riferimento a una ricerca condotta da chi scrive nel 2015 presso la Hochschule Geisenheim University.


Lo studio prende in considerazione tre filari di Riesling renano, innestati su Teleki 5C, appartenenti a un singolo vigneto trentennale di proprietà dell'Università, situato lungo le rive del Reno, presso la città di Geisenheim.

 

Dei tre filari, uno è stato inoculato in data 28 Maggio con spore di Plasmopara viticola (Inoculato) e un altro ha fatto da controllo (Controllo, trattato con prodotti antiperonosporici). Il terzo è stato scelto in prossimità del campione inoculato e non ha subito trattamenti antiperonosporici (Nessun trattamento), allo scopo di monitorare la diffusione del patogeno all'interno della vigna.


Nel grafico sono riportate misure giornaliere di fluorescenza blu (BF UV) nelle date successive all'inoculo (indicato come giorno O). Si può notare come, a partire dal quinto giorno, le foglie malate registrino un notevole incremento di BF UV mentre gli altri filari, non essendo stati infettati direttamente, hanno valori nella norma. Questi valori sono interessanti in quanto le prime differenze nel segnale precedono di qualche giorno la comparsa di sintomi sulle foglie, quali giallumi o necrosi. Questo darebbe l'opportunità di intervenire ancora prima che la malattia si manifesti, andando a ridurre drasticamente il rischio di infezioni secondarie.


L'utilità dei modelli previsionali - La Direttiva Ue 2009/128, che stabilisce le linee guida comunitarie per un uso sostenibile dei pesticidi, ha introdotto tra le altre cose l'obbligo da parte degli enti pubblici (quali ad esempio servizi fitosanitari regionali) di mettere a disposizione di agricoltori e tecnici i dati metereologici ottenuti tramite le centratine meteo. Negli ultimi anni sono stati messi a punto numerosi modelli previsionali che, a partire dai dati metereologici della zona considerata, restituiscono il livello di rischio peronosporico. Tra questi, tre sono ampiamente diffusi a livello nazionale. VMPlasmopara (www.vitimeteo.info) nato dalla collaborazione tra l'Istituto Nazionale di Viticoltura di Friburgo, il centro svizzero Agroscope Changins-Wädenswil e la ditta GEOsens, associa a ogni fase del ciclo vitale di Plasmopara viticola specifici algoritmi che rientrano in un modello matematico in grado di calcolare sia il livello di rischio delle infezione primarie provenienti dal suolo, sia quello derivante da infezioni secondarie presenti sulla chioma. Il servizio esprime queste minacce sotto forma di tabelle giornaliere e grafici riportanti persino il probabile livello di maturazione delle oospore. Monitora.net è stato messo a punto da Horta Srl (www.horta-srl.it) in collaborazione con l'Università Cattolica del Sacro Cuore, le stesse due entità che hanno sviluppato anche vite.net, un servizio web dall'interfaccia utente molto semplice, dove livelli di rischio di peronospora e oidio sono rappresentati da contatori di allerta, simili al contagiri presente sulle autovetture. Vengono resi disponibili la cronologia delle condizioni meteo dell'area, informazioni sullo stato di crescita della vite e anche un registro trattamenti, con l'indicazione dell'efficacia residua.

 


Limitazioni e possibili sviluppi

Nonostante il passo avanti rappresentato da questo tipo di approccio, ci sono ad oggi alcuni aspetti su cui bisogna porre l'attenzione prima di un'eventuale applicazione di questo metodo a livello aziendale. Il primo fattore limitante è il costo dei macchinari: il premo base del Multiplex si aggira intorno ai 20.000 €, rendendo lo strumento scarsamente accessibile a molti produttori. Un modo per abbattere i costi sarebbe affidarsi alle università, o a strutture private, in grado di effettuare le misurazioni per conto terzi.

 

Un altro fattore limitante, legato specificatamente alla rilevazione di attacchi di peronospora in vigneto, risulta essere la piccola finestra d'azione a disposizione per raccogliere i dati necessari. In presenza di alta umidità atmosferica e temperature intorno ai 18°C, i sintomi possono manifestarsi anche solo a una decina di giorni dall'inoculo, rendendo inutili ulteriori utilizzi del Multiplex. Un'ulteriore limitazione è legata alla necessità di individuare con precisione la data di inoculo: nelle varie ricerche effettuate in precedenza questa veniva stabilita arbitrariamente, a differenza di quello che avviene in natura, dove Plasmopara viticola viene diffusa per mezzo di spore generalmente dopo eventi piovosi.

 

Come ovviare a questo problema? Un'idea sarebbe quella di combinare questo tipo di misurazioni, che restituiscono un dato certo riguardante la presenza di questo tipo di patogeni, con l'utilizzo di modelli previsionali collaudati, al fine di ottenere un quadro generale ancora più completo.

 


Per concludere

Lo sviluppo di nuove tecnologie, quali i dati sulla fluorescenza delle foglie o l'utilizzo di modelli previsionali, riesce a stimolare e perfezionare sempre di più la lotta alle malattie, rientrando in un quadro di interventi mirati, di limitazione degli sprechi e maggior efficienza. Inoltre ogni viticoltore che si affaccia a questi strumenti per la protezione del suo vigneto, contribuisce al perfezionamento di essi, andandone ad ampliare il pool di dati.

La fluorescenza per il monitoraggio della Peronospora

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