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Fonte: Rivista "Fertilizzanti"
articolo a cura di Carlo Bazzocchi carlo.bazzocchi@gmail.com

 

Un'analisi delle differenze dal punto di vista tecnico-scientifico tra l'attività biostimolante e corroborante

 

Questo articolo ha come obbiettivo principale quello di chiarire la differenza dal punto di vista tecnico-scientifico tra l'attività biostimolante e corroborante. Sarà presentato in sintesi il panorama legislativo italiano sui biostimolanti (il termine che a li­vello internazionale identifica questa categoria di mezzi tecnici è "biostimulants") e sui corroboranti (il cui termine più appropriato per identificare questa catego­ria di mezzi tecnici è "plant-strengtheners") e saranno elencate le diverse definizioni di tali prodotti adottate da alcuni Paesi europei. L'attività biostimolante che si descrive in quest'articolo è compresa, ma non limitata alla sola definizione di biostimolanti data dal MiPAAF.

 

BIOSTIMOLANTI
Biostimolanti in Italia

La definizione dei "biostimolanti" rientra in quella dei "prodotti ad azione specifica" data nel D.Lgs. n. 75/2010 ad. 2, comma 1, lettera cc: "Prodotti che apportano ad un altro fertilizzante, e/o al terreno, e/o alla pianta, sostanze che favoriscono o regolano l'assorbimento degli elementi nutritivi o correggono determinate anomalie di tipo fisiologico i cui tipi e ca­ratteristiche sono riportati nell'allegato 6".


Le proprietà biostimolanti sono dichiarabili so­lo per i prodotti elencati nell'allegato 6, punto 4.1. e non consente di dichiarare proprietà biostimolanti alle miscele di questi prodotti con altri fertilizzanti (cfr. Tabella 1). Per tali prodotti è obbligatorio descrivere in etichetta dosi di impiego e modalità d'uso.

La definizione sopra indicata esclude una serie di attività biostimolanti individuate e riconosciute dalla fisiologia vegetale, ovvero la normativa permette di indicare per la categoria dei prodotti biostimolanti solo queste attività biostimolanti.

N.DENOMINAZIONE DEL TIPO
1.Idrolizzato proteico di erba medica
2.Epitelio animale idrolizzato (solido o fluido)
3.Estratto liquido di erba medica, alghe e melasso
4.Estratto solido di erba medica, alghe e melasso
5.Estratto acido di alghe della famiglia "Fucales"
6.Inoculo di funghi micorizzici
7.Idrolizzato enzimatico di Fabacee
8.a) Filtrato di crema di alghe - b) Soluzione di filtrato di crema d'alghe
9.Estratto umico di leonardite
10.Estratto fluido azotato a base di alga Macrocystis integrifolia


Altre definizioni di biostimolanti

Arcadia International® (http://www.arcadia-in­ternational.net/) (ripresa dalla UE nella proposta di nuovo regolamento per la disciplina dei fertilizzanti organici)

"Ogni sostanza o microrganismo, nella forma in cui è fornita all'utilizzatore, applicata alle piante, ai semi o all'ambiente radicale con Io scopo di stimolare i processi naturali delle piante, favorendo l'assorbimento dei nutrienti, l'efficienza dei nutrienti e/o la tolleranza agli stress abiotici, a prescindere dal suo contenuto di nutrienti o ogni combinazione di tali sostanze e/o microrganismi".

 

EBIC (European Biostimulant Industry Council) (http://www.biostimulants.eu/)

"I biostimolanti contengono microrganismi e/o sostanze/a, la cui funzione, quando applicata alle piante o alla rizosfera è di stimolare i processi na­turali al fine di aumentare/beneficiare l'assorbimento dei nutrienti, l'efficienza dei nutrienti, la tolleranza agli stress abiotici e la qualità del raccolto".


Attività biostimolante

Sulla base di ricerche in letteratura di test scientifici di laboratorio che sono stati effettuati sui diversi pro­dotti ad attività biostimolante, l'azione biostimolan­te è dovuta ad alcune sostanze che attivano diversi metabolismi di base della rizosfera (porzione di suolo che circonda le radici delle piante) e della filosfera (microambiente delle foglie), che danno come effetto globale: la stimolazione della crescita e lo sviluppo equilibrato della pianta e dei microrganismi (endofiti e del terreno).

 

In alcuni biostimolanti l'azione può essere dovuta alla presenza di sostanze che stimolano la crescita e lo sviluppo in assenza di stress ossidativo* (abiotico e fisiologico).

 

L'azione biostimolante è compresa, ma non limi­tata ad agire:

 

a) Effetto sulla vitalità del terreno

 

Una delle attività effettuate dai biostimolanti è quella di influenzare positivamente la vitalità del suolo attraverso effetti sulle sue proprietà fisico-chimiche e biologiche. Per esempio, alcuni biostimolanti hanno la capaci­tà di innescare la crescita dei microrganismi bene­fici del suolo che a loro volta secernono sostanze utili. Tra le attività dei biostimolanti vi è la promozione della propagazione vegetativa, della crescita e dello sviluppo delle radici.


b) Crescita delle piante e loro vitalità

 

L'azione di alcuni biostimolanti è di stimolare la risposta delle piante verso gli stress abiotici e fisio­logici, facendo attivare da parte della pianta mec­canismi diretti a livello molecolare per adattarsi allo stress, correggendo la situazione ossidativa dei tessuti e/o del terreno e riparando, se presenti, i danni provocati dallo stress stesso.

 

* Lo stress ossidativo è il meccanismo di danno cellulare determinato da un eccesso di radicali liberi, caratterizzati da elevata reattività e instabilità chimica.


CORROBORANTI
Legislazione dei corroboranti in Italia

Secondo il DPR n. 55/2012 ad. 1 comma 4 si intendono per: "corroboranti, potenziatori delle difese delle piante, sostanze di origine naturale, diverse dai fertilizzanti, che:

  • migliorano la resistenza delle piante nei confronti degli organismi nocivi;
  • proteggono le piante da danni non provocati da parassiti.

 

Comma 5: Le sostanze, di cui al comma 4, che includono anche quelle agenti per via fisica o mecca­nica, non sono immesse sul mercato come prodotti fitosanitari e non sono utilizzate per scopi fitosanitari, ma sono tuttavia utili in funzione delle proprietà di cui ai punti 1 e 2 del comma 4".

 

I prodotti attualmente riconosciuti come Cor­roboranti sono elencati nell'Allegato 1 del D.M. n. 18354/2009 (Tabella 2).

 

Un corroborante può essere approvato solo dopo pertinenti valutazioni effettuate da apposita Commissione tecnica, e non può essere venduto con nomi di fantasia.

 

Sono in attesa di pubblicazione in G.U. alcuni altri corroboranti, che sono stati esaminati e hanno superato l'iter di normativo per il loro riconoscimento. 


N.DENOMINAZIONE DEL TIPO
1.Propolis
2.Polvere di Pietra o di Roccia
3.Bicarbonato di Sodio
4.Gel di Silice
5.Preparati Biodinamici
6.Oli vegetali alimentari
7.Lecitina
8.Aceto di vino e frutta
9.Sapone molle e/o di Marsiglia
10.Calce viva


Attività dei corroboranti

I corroboranti sono sostanze di origine naturale che non presentano tossicità nelle corrette condizioni d'u­so, e sono già utilizzate tradizionalmente in agricoltura. La loro azione è di:

  • Potenziare e attivare le difese naturali delle piante nei confronti dì agenti fitopatogeni fogliari e radicali. I meccanismi difensivi naturali che le piante attivano sono di due tipi:

- meccanismo diretto: induce l'attivazione di geni i cui prodotti inibiscono l'alimentazione, il metabolismo, la crescita e la riproduzione di pa­togeni e parassiti;

- meccanismo indiretto: comporta la produzio­ne, in risposta all'attacco dei fitofagi, di specifici metaboliti volatili (HIPVs) che sono attrattivi per i nemici naturali del fitofago.

  • Proteggere le piante da danni non provocati da pa­rassiti, facendo attivare da parte della pianta mec­canismi diretti a livello molecolare per resistere e adattarsi agli stress. Per esempio:

- aumentano la tolleranza alla salinità, agli sbalzi repentini di temperature, aumentano la tolleran­za alla siccità;

- aumentano la sintesi di fattori di protezione (an­tiossidanti) in grado di assorbire l'eccesso di raggi UV, contribuendo a proteggere le piante dalle radiazioni UV e dai radicali liberi, respon­sabili degli effetti fitotossici dei vegetali.


Il Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Fo­restali, con l'art. 2 comma 4 e 17 del DPR 55/12 che regolamenta e definisce i "Corroboranti, potenziatori delle difese delle piante" ha accolto con convinzione il forte interesse di tutte le componenti del settore biologico, di garantire una corretta, organica e ben coordinata presenza sul mercato di tali mezzi tecnici che, vale la pena ricordare, sono ben distinti per funzione e potenziale impatto sulla salute e sull'ambiente dai prodottifitosanitari.

 

Con successivo Decreto Ministeriale n. 4416 del 22 aprile 2013, in ottemperanza al citato DPR, il MiPAAF ha Istituito la Commissione tecnica preposta a valutare le richieste d'inserimento di nuove tipologie di "corroboranti" nell'esistente elenco già individuato dall'allegato 1 del D.M. 18354/09.

 

Il relativo allegato, rappresenta il fac-simile della domanda di modifica o inserimento di una nuova tipologia di corroborante e deve essere integralmente compilato da chi presenta l'istanza, allegando se del caso, tutta l'opportuna do­cumentazione tecnico-scientifica.

 

La citata Commissione, coordinata dall'Ufficio "Agricoltura biologica e sistemi di qualità alimentare nazionale e affari generali (PQAI I)" e presieduta dal relativo Dirigente, esamina, in prima istanza tramite il supporto scientifico di ricercatori esperti in materia del Consiglio per la Ricerca in Agricoltura e l'analisi dell'economia agraria (CRA), i dossier trasmessi e se del caso ne riconosce il loro inserimento dell'elenco, tramite nota o decreto ministeriale.


Definizioni in altri paesi

Il Reg. (CE) n. 834/2007, ha permesso all'Italia di ri­conoscere la categoria dei mezzi tecnici denominati "Corroboranti", mentre altri paesi comunitari hanno re­golamentato categorie simili qui brevemente elencate:

  • Germania e Austria — Pflanzenstärkungsmittel (Plant-strengtheners)
  • Spagna — Otros Medios de Defensa Fitosanitaria (OMDF)
  • Francia — Additif agronomiques
 
CONCLUSIONI

I biostimolanti agiscono sulla fisiologia vegetale al fine di favorire la crescita delle piante e Io sviluppo per tutto il ciclo di vita delle stesse, che va dalla germinazione dei semi, alla crescita, fino al raccolto.

I corroboranti, invece, migliorano e aumentano la naturale resistenza delle piante nei confronti degli organismi nocivi e proteggono le piante dai danni non provocati dai parassiti, incentivando il metabolismo secondario della pianta a una maggiore produzione di molecole in grado di limitare gli attacchi da parte di agenti fitopatogeni e/o di proteggere le piante dagli stress non provocati dai parassiti.

Sia i corroboranti che i biostimolanti operano attra­verso meccanismi diversi rispetto ai fertilizzanti.

Corroboranti e biostimolanti differiscono dai pro­dotti fitosanitari, perché non hanno alcuna azione diretta contro parassiti o malattie.

Biostimolanti e corroboranti

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