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Fonte: Rivista "Fruit Journal"
articolo a cura di Antonio Guario
Agronomo Fitoiatra, Management monitoring system

 

La confusione sessuale è un nuovo metodo di contenimento che si è rivelato efficace per il controllo della cocciniglia

Da alcuni anni le segnalazioni di vigneti infestati da cocciniglie farinose (Planococcus spp.) sono in forte aumento. Il ruolo maggiore nelle infestazioni, in base a rilievi e identificazioni effettuati nei vigneti pugliesi, è attribuibile a Planococcus ficus (Signoret), ma non si esclude, in caso di impianti adiacenti ad agrumeti, la presenza di individui appartenenti alla specie Planococcus citri (Risso).

 

Si tratta di insetti che, anche con ridotte popolazioni, pos­sono causare notevoli danni economici su uva da tavola, quale conseguenza del deprezzamento qualitativo dei grappoli sporchi di melata e fumaggine. Inoltre, da non sottovalutare è l'accertata capacità di trasmissione di virus. Lo sviluppo del Planococco è favorito molto dal microcli­ma caldo-umido che ne aumenta la sopravvivenza delle neanidi ed il numero di generazioni possibili in un anno. Ciò è reso particolarmente evidente dall'incremento della dannosità del fitofago nei vigneti di uva da tavola protetti da teli plastici per l'anticipo ed il posticipo della raccolta. Irrigazioni e concimazioni che esaltano il vigore vegetativo contribuiscono ulteriormente a creare le condizioni idonee alla proliferazione della cocciniglia.


Tutto ciò, comunque, non è sufficiente a giustificare completamente l'incremento di dannosità registrato negli ultimi anni a carico di vigneti condotti razionalmente.

 

Un ruolo, probabilmente, è da attribuire anche al cambio di strategia di difesa dalla tignoletta della vite (Lobesia botra­na) che è andata evolvendosi col rispetto dei disciplinari di produzione integrata e con una progressiva riduzione d'uso degli esteri fosforici, un maggior ricorso ad insetticidi più selettivi ed un incremento dell'applicazione della confusione sessuale.

 

Tali strategie, certamente più sostenibili e più sicure per il consumatore ed operatore, non contribuiscono inizialmente a limitare indirettamente la popolazione della cocciniglia.

 

Il contenimento di P. ficus può essere effettuato con differenti metodi e in particolare:

  • con lanci di insetti utili come Anagyrus pseudococci e Cryptolaemus montrouzieri che riescono a parassitizzare buone percentuali di individui di P. ficus;
  • con uso di prodotti chimici registrati sulla coltura e sull'avversità;
  • con metodi biotecnici come la confusione sessuale.



Il monitoraggio dell'insetto

Il monitoraggio di Planococcus ficus risulta fondamentale per individuare la sua presenza nel vigneto. Va evidenziato che le infestazioni dell'insetto non si manifestano mai in maniera diffusa e generalizzata, ma si limitano inizialmente a una area ristretta o a poche piante.

 

Il monitoraggio consiste nell'individuare e contrassegnare tempestivamente i ceppi infestati, operazione facilitata dalla presenza di melata emessa dalla cocciniglia, di formiche e dal successivo insediamento di fumaggine.

 

Nel periodo invernale gli individui svernano riparati principalmente nel ritidoma (parte più esterna della corteccia), per cui l'insetto si può individuare preventivamente con il semplice scortecciamento.

 

Pertanto, la presenza di piante contrassegnate rende più agevole ed efficace la lotta invernale, in quanto gli interventi possono essere localizzati ai soli ceppi infestati, eliminando così il rischio di diffusione e riducendo le costose operazioni di scortecciatura prima dell'applicazione dell'insetticida.

 

Di recente, l'installazione di trappole attivate con feromone sessuale femminile, messe in commercio da diverse società, consente di monitorare la presenza di maschi adulti di P. fi­cus, di stabilire la presenza del fitofago nel vigneto e di de­finire la curva di volo, supportando così dei criteri di difesa ancor più razionali.


Azioni preventive

Attivare interventi preventivi per i fitofagi non rientra tra i princìpi di difesa integrata, in quanto l'assenza dell'insetto non giustifica l'uso di insetticidi, che non avrebbero alcuna efficacia. Solo a seguito di verifica della presenza del fitofa­go, basato su un monitoraggio adeguato, si possono intraprendere strategie di controllo. Va ribadito che la diffusione dell'insetto non è rapida, pertanto è possibile anche basarsi sulla presenza di cocciniglia nell'annata precedente, in modo da organizzarsi preventivamente per stabilire la metodologia più idonea di controllo. Una azione preventiva basata su metodi fisici da effettuare nel periodo invernale è lo scortecciamento e la spazzolatura dei ceppi, eliminando le cocciniglie che si sono annidiate per lo svernamento, pratica che comunque non sempre garantisce una mancata infestazione nell'anno successivo.


La confusione sessuale

La confusione sessuale è una tecnica ormai utilizzata da diversi insetti, in particolare per i lepidotteri (es. tignoletta della vite).

 

La novità interessante è che per la prima volta è stata adottata anche per la cocciniglia a seguito di un lavoro di ricerca svolto dalla società Suterra Europe Biocontrol, che ha realizzato un prodotto interessante sia per il ridotto impatto nei confronti dell'ambiente e dell'uomo, sia per la validità di efficacia mostrata nel controllo del fitofago.

 

Il metodo si basa sulla emissione nell'ambiente di feromone sessuale femminile in quantità ben dosata dai diffusori, determinando una confusione nei maschi nell'individuare le femmine, interferendo sulla riproduttività degli adulti.

 

Il mancato accoppiamento porta di conseguenza alla riduzione degli individui nella nuova generazione e, pertanto, alla presenza di danni ridotti o assenti.

 

Fondamentale per ottenere risultati soddisfacenti è l'applicazione di tale sistema su ampie superfici; si consiglia infatti una estensione non inferiore ai 2-3 ettari.

 

Più ampia è l'area interessata alla confusione sessuale, maggiore sarà la possibilità di interferire sulla riproduzione ed ottenere risultati di controllo soddisfacenti.



L'installazione dei diffusori

L'installazione, molto semplice, consiste nell'agganciare il diffusore sui fili di sostegno del vigneto, in numero che generalmente è di circa 600 per ettaro.

Sulla base delle esperienze effettuate negli ambienti pugliesi, il periodo idoneo per l'installazione dei diffusori è tra la fine di aprile e l'inizio di maggio.

 

L'uso delle trappole consente, come indicato in precedenza, di stabilire con precisione i momenti di inizio volo degli adulti nella propria area viticola.

 

Attenzione va posta durante la fase di installazione, in quanto diversi sono i fattori che potrebbero influenzare la buona efficacia del metodo.

 

In particolare è necessario:

  • individuare la direzione dei venti dominati al fine di posi­zionare un maggiore numero di diffusori nei punti più esposti;
  • intensificare la presenza di diffusori nelle zone perime­trali, anche con eventuale possibilità di installazione oltre i confini del vigneto;
  • ridurre il numero di diffusori man mano che ci si avvici­na verso il centro dell'appezzamento.

 

Il controllo della validità del sistema e, quindi, dell'adeguata sistemazione dei diffusori, può essere determinato dall'assenza di catture di adulti nelle trappole, che vanno comunque posizionate nel vigneto.


L'assenza di catture indica che i maschi non sono in grado di individuare le femmine e pertanto l'erogazione da parte dei diffusori è regolare ed equilibrata.

 

L'attivazione è abbastanza rapida, infatti già dopo poche ore dalla installazione, il feromone inizia a fuoriuscire e a diffondersi nell'ambiente. È necessario che tutta la superficie interessata sia impregnata di feromone per consentire la confusione di maschi.

Pertanto dopo pochi giorni dall'installazione il sistema risulta pienamente attivo.

Va considerato che le molecole dei feromoni sono più pesanti dell'aria per cui tendono a diffondersi verso la parte bassa del vigneto. Quindi è importante collocare i diffusori nella parte alta della vegetazione.


I risultati raggiunti

Nei diversi anni di attività sperimentale, effettuata dal Centro di Saggio e Sperimentale Agrolab di Noicattaro su uva da tavola in diversi ambienti viticoli della Puglia (provincia  di Taranto e di Bari), i risultati ottenuti sono stati particolarmente incoraggianti consentendo di estendere la sperimentazione su ampie superfici (corpi aziendali da 30 a 60 ettari, raggiungendo oggi una superficie interessata di circa 200 ettari).

Il metodo della confusione ha consentito un valido controllo di Planococcus ficus, anche superiore a quello delle sostanze chimiche.

Sicuramente un risultato ancora più entusiasmante è quello di poter continuare ad utilizzare sistemi a basso impatto per l'ambiente e per l'uomo (compreso il consumatore) da parte di aziende che da anni adottano la confusione sessuale per la tignoletta (Lobesia botrana), ma che erano costrette a riutilizzare insetticidi per il controllo della cocciniglia.



Novità sul fronte della confusione sessuale 

L'attenzione che oggi viene posta nella ricerca scientifica a livello internazionale, per perfezionare il sistema di controllo basato sulla confusione sessuale, è molto alta.

Le tecniche di sintesi di queste molecole sono migliorate notevolmente, in quanto vengono selezionati ferormoni molto più selettivi e simili a quelli emessi delle femmine. Anche le tecniche di diffusione dei feromoni si sono perfezionate in termini di qualità del materiale utilizzato nella realizzazione dei dispenser, che garantiscono una erogazione più regolare e progressiva nel tempo, consentendo una sola applicazione per l'intera stagione vegeto-produttiva.

 

Ulteriore traguardo raggiunto nel sistema di diffusione è l'uso di bombolette contenenti il feromone in formulazione aerosol, installate in un dispositivo predisposto a meccanismi di temporizzazione di rilascio della sostanza.

Attualmente sono registrati i Puffer della società Suterra per la confusione sessuale della Lobesia botrana (ma a breve tale sistema potrebbe essere applicabile anche per il con­trollo della cocciniglia, ndr). Interessante è il ridotto numero di dispositivi (2,5 per ettaro), che vengono installati con molta facilità e notevole risparmio di tempo rispetto ai classici diffusori da appendere ai fili del vigneto. Inoltre la possibilità di regolare le emissioni con il temporizzatore, consente di evitare una immissione nell'ambiente di feromone nei momenti non idonei all'accoppiamento, che generalmente, nel caso della tignoletta della vite, avviene nelle ore crepuscolari e notturne.

Confusione sessuale su cocciniglia: come operare

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