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Fonte: Rivista "Uva da tavola"
Articolo a cura di Agrimeca Grape and Fruit Consulting srl, Turi (BA)

 

La potatura della vite è una pratica fondamentale per ottenere piante equilibrate e in grado di garantire buona resa e qualità dell'uva da tavola. t tecnici di Agrimeca illustrano i principi operativi di questa operazione colturale.

 

La potatura invernale, detta anche potatura secca, è un'operazione colturale di fondamentale importanza per la corretta gestione del vigneto, poiché consente di ottenere l'equilibrio tra l'attività vegetativa e l'attività produttiva della pianta. Generalmente viene effettuata nel periodo che intercorre tra la caduta delle foglie e l'inizio della ripresa vegetativa. Si tratta quindi di un intervento che può essere eseguito in un ampio arco di tempo, ma da personale qualificato.

 

I principali obiettivi di tale pratica sono quelli di: adeguare la pianta alla forma di allevamento prescelta, dare regolarità alla produzione negli anni evitando stress produttivi, regolare il carico di gemme per ceppo, scegliere i migliori tralci in rapporto alla loro capacità produttiva, prolungare l'efficienza del vigneto, regolare la quantità di prodotto per ottenere la qualità desiderata, mantenere il giusto equilibrio tra parte aerea e apparato radicale, disporre nello spazio vegetazione e produzione, facilitare l'ingresso di luce, asportare parti di legno morte o affette da patologie. La vite è un arbusto a foglia caduca rampicante con portamento naturale irregolare che abbisogna di un tutore e, se lasciata allo stato selvatico, diventa una vera e propria liana rampicante in grado di mantenere sempre un certo grado di elasticità.


Tali caratteristiche consentono di asportare, durante le operazioni di potatura, una quota ingente di legno prodotto nel'anno, fino all'80-95%, senza che la pianta ne risenta, anzi è opinione comune che ciò abbia un effetto benefico sulla vite e sulla sua capacità di sviluppo.

Al contrario, per qualsiasi altra pianta arborea, sarebbe impensabile eliminare durante la potatura una percentuale così elevata di legno senza ottenere risultati disastrosi.


l principi della potatura

Chi si appresta ad effettuare la potatura deve innanzitutto considerare la fertilità varietale, la maturazione delle gemme, l'agostamento dei tralci, il sistema di allevamento e il sesto di impianto. Obiettivo principale di tale operazione è permettere alla luce di raggiungere l'apparato epigeo in maniera uniforme, in modo da garantire la differenziazione delle gemme a la maturazione del legno, fasi fondamentali per la produzione dell'anno successivo.

 

Quando si parla di questa pratica, spesso si vengono a creare delle vere e proprie scuole di pensiero, differenti anche tra operatori residenti in aree limitrofe.

 

La potatura, invece, diventa un'operazione semplice se si è in grado di rapportare la pianta ad un vero e proprio impianto idraulico, formato da una tubazione principale (il tronco) e derivazioni secondarie (le branche) su cui si innestano i vari tubi per irrigare (i tralci). Questo sistema permette alla linfa di raggiungere in modo uniforme tutti i punti della pianta. Non è raro vedere viti potate in maniera errata, dove si riscontrano parti di pianta con differente vigoria e poco equilibrate.

 

Nel tempo, purtroppo, l'esperienza dei potatori e l'attenzione alla pianta è stata sostituita dall'esigenza di produrre grappoli di grosse dimensioni e massimizzare le rese, aspetti che non sempre rappresentano gli obiettivi principali e reali di tale pratica.


Infatti, la potatura non deve essere eseguita con l'obiettivo di migliorare esclusivamente la produzione dell'anno successivo, ma anche di garantirne la continuità. Ogni errore fatto in questa fase lo si paga nelle stagioni seguenti con la presenza di viti squilibrate che necessitano poi di grossi tagli, molto deleteri per le piante.

 

Bisogna considerare che, anche se la pianta dopo la potatura esteriormente sembra apparentemente sana, in corrispondenza dei tagli si formano dei "coni di disseccamento", ovvero necrosi che, estendendosi nel legno vivo, comportano una drastica riduzione del sistema vascolare, compromettendo l'efficienza del trasporto della linfa.

 

I tagli di grossa dimensione, se eseguiti su legno vecchio, comportano disseccamenti che si espandono rapidamente e si approfondiscono. L'entità del cono di disseccamento risulta, quindi, direttamente proporzionale alla dimensione del taglio stesso. Se nel corso degli anni vengono eseguiti grossi e numerosi tagli di potatura, la vite risponde con l'abbandono naturale di una buona parte di fusto, in quanto l'efficienza del sistema conduttore risulta compromessa. Per avere un trasporto efficiente della linfa, bisogna dare alla stessa la possibilità di fluire il più liberamente possibile, costruendo una canalizzazione interna con meno interruzioni.

 

Una potatura eseguita correttamente, quindi, consente di operare con tagli piccoli e su legno giovane, favorendo un sistema di trasporto efficiente che si manifesta esteriormente in termini di equilibrio e uniformità della pianta, riconoscibile già dal germogliamento e per tutto il ciclo vegeto-produttivo.



Come si opera

Nelle aree viticole mondiali ci sono vari sistemi di potatura: spagnola, californiana, cilena, eccetera. Generalmente si tratta di potature molto somiglianti tra loro, in particolare quelle eseguite in California e Cile dove, non essendoci molta manodopera specializzata, si tende a semplificare la pratica colturale. Sulle varietà più fertili, in questi Paesi si ricorre molto all'utilizzo di cordoni speronati o cordoni misti (ad esempio con un tralcio di produzione più lungo e altri speroni) in modo da facilitare l'operazione anche con personale poco qualificato, ottenendo il massimo risultato col minimo sforzo nella gestione della chioma.

 

Attualmente si può affermare che, a livello mondiale, l'utilizzo di speroni è la tecnica di potatura più utilizzata nei vigneti ad uva da tavola. Tuttavia è importante sottolineare che ci sono alcune varietà dove lo sperone è poco o non fertile, e quindi c'è l'esigenza di utilizzare un sistema di potatura con tralci che assicuri il massimo della produzione. Tra queste varietà, figura sicuramente la Superior seedless e in parte anche la Crimson seedless, dove gli speroni sono produttivi solo se ben posizionati.

 

Chi effettua operazioni di potatura deve essere consapevole che esiste una netta differenza tra le due branche primarie, basata sulla loro posizione. La branca posizionata più in basso, che normalmente viene chiamata "figlia", è sempre più avvantaggiata poiché è la prima ad essere interessata dal flusso linfatico rispetto alla seconda branca soprastante, conosciuta anche come "mamma" (tuttavia in alcuni paesi la loro denominazione è inversa).


La branca inferiore, quindi, dovrebbe sempre avere un carico di gemme minore rispetto alla branca superiore, affinché quest'ultima possa avere un apparato vegeto-produttivo più importante e compensare la differenza di ingresso della linfa.


Altro aspetto molto importante è rappresentato dall'altezza dell'impalco, comunemente conosciuta come "croce". È pratica comune per molti agricoltori impalcare troppo in basso, pensando che sarà necessario effettuare tagli di ritorno, non considerando però che meno sarà la luce che raggiungerà la pianta più questa tenderà ad andare verso l'alto, già dall'anno successivo. Un'angolazione chiusa dei tralci, infatti, riduce la quantità di radiazioni luminose che raggiungono le gemme poste più in basso (perché più in ombra). Ne consegue una incompleta differenziazione che porterà al mancato risveglio delle gemme basali o, comunque, ad un germogliamento stentato o sterile. Non è un caso che i tralci più produttivi sono proprio quelli disposti parallelamente al terreno perché più illuminati.

 

Quando invece la pianta è impalcata più in alto, i capi a frutto e le gemme sono maggiormente raggiunti dalla luce. È dimostrato che nei tralci posti più orizzontalmente e in posizione illuminata, il fenomeno della dominanza apicale risulta essere limitato e con minore presenza di gemme cieche. Inoltre, con una pianta "più aperta" difficilmente l'apparato epigeo negli anni tende ad allontanarsi e ad andare verso l'alto. Importante durante la potatura è la selezione dei primi tralci esterni, poiché viene assicurato un flusso linfatico ottimale ed equilibrato. Spesso, però, il tralcio esterno risulta essere non abbastanza vigoroso: in tal caso sarebbe opportuno lasciarlo come sperone e scegliere il tralcio successivo più idoneo, nella direzione che più si ritiene giusta per la varietà in questione. I germogli interni direzionati verso il centro della pianta, invece, normalmente sono estremamente vigorosi in quanto, essendoci un flusso linfatico diretto, la pianta predilige tale ingresso.


Pertanto diventa estremamente importante eliminarli prontamente poiché, diventando in seguito eccessivamente spessi, per riequilibrare la pianta si sarà costretti a ricorrere a grossi tagli che favoriscono l'ingresso di funghi patogeni responsabili del Mal dell'Esca ed altre malattie del legno.

 

L'antica storia della tradizione popolare contadina, che vede un asino come primo potatore della vite (vedi riquadro sotto), fa comprendere che la potatura non richiede molta tecnica: il contadino riuscì ad ottenere una migliore produzione nonostante l'animale mangiò i tralci casualmente senza alcuna selezione. Per questo si dice che non ci sia bisogno di una eccessiva bravura nel potare: l'abilità del potatore si manifesta nel far produrre sempre ed in maniera ottimale il vigneto.

L'inventore della potatura? Un asino...

Un giorno l'asino scappò dalla stalla e corse all'abbeveratoio. Dopo alcune lunghe sorsate d'acqua, alzò il muso e cominciò a brucare i tralci di una vite che il contadino aveva messo a pergola per far ombra. L'asino con i morsi strappò alcuni tralci, altri li accorciò e agli occhi del padrone che accorse con un bastone apparve un disastro.

Ma con meraviglia, la vite con i tralci troncati, diede in breve tempo una quantità maggiore di uva rispetto alle altre piante rimaste intatte.

Il contadino capì allora che era conveniente potare le viti.
Per questo si dice che la potatura è stata inventata da un asino.



La potatura di allevamento

A partire dalla messa a dimora della pianta fino al completamento della forma desiderata, si esegue la potatura di allevamento, avente lo scopo di assicurare il più rapido sviluppo della struttura della vite in rapporto al sistema di allevamento prescelto ed ottenere la più rapida messa a frutto delle giovani piante.

 

In questa fase non si effettuano solo tagli, ma anche legature e posizionamenti.

Durante il primo anno di vita le piantine necessitano di una massima superficie fogliare per ricostituire le riserve di carboidrati e di cimature per regolare il più possibile la crescita. Inoltre, le piante dovrebbero essere private di eventuali grappoli che sottraggono sostanze nutritive all'attività vegetativa.

 

Il momento più importante della potatura di allevamento è rappresentato dalla fase di impostazione della pianta, quando si deve determinare l'altezza di impalco ed individuare le branche primarie. In presenza di piante molto vigorose, con una successiva rispuntatura dei germogli si possono ottenere già le sottobranche e quindi la possibilità di avere una pianta già formata definitivamente, sulla quale si andranno ad eseguire piccoli aggiustamenti negli anni successivi.

 

Quando ciò non è possibile, ad esempio quando si impiantano varietà già innestate aventi un vigore relativamente basso, l'operazione più importante è riuscire a formare almeno le due branche principali dalle quali si otterranno le sottobranche e in seguito i tralci di produzione.


La potatura verde

La potatura verde viene effettuata nel periodo primaverile estivo in quanto si svolge prevalentemente sugli organi verdi della vite. Interessa tutte le porzioni vegetative fino a prima della raccolta, con lo scopo di mantenere le dimensioni della chioma, assicurare alla vite una superficie fogliare ampia e funzionale, evitare condizioni microclimatiche sfavorevoli intorno ai grappoli, migliorare la penetrazione dei trattamenti e la circolazione delle macchine.

 

Le operazioni di potatura verde più frequenti sono la spollonatura, la scacchiatura, la sfemminellatura, la legatura dei germogli, la cimatura e la defogliazione.


La spollonatura consiste nell'eliminazione dei palloni, cioè dei germogli freschi che si sviluppano dal legno vecchio sul fusto della vite da gemme latenti o da vecchie porzioni nodali. L'utilità di tale operazione permette di eliminare organi che altrimenti rendono fitta la chioma prendendo sopravvento.

 

La scacchiatura prevede la soppressione dei germogli che, pur uscendo dal capo a frutto, sono sterili e non servono per la potatura dell'anno seguente, soprattutto nelle viti potate lunghe. Lo scopo di questa operazione è quello di evitare che la chioma si infittisca.

Andrebbe effettuata quando i germogli, ancora teneri, non sono più corti di 20 cm e non più lunghi di 60 cm, in modo da non influire sulla fase di fioritura. Nei casi di viti troppo deboli che presentano tutti i germogli fertili, per non indebolire troppo, si elimina qualche germoglio uvifero; viceversa sempre nelle viti deboli con germogli del capo a frutto sterili, si potrebbero eliminare parte di essi per favorire lo sviluppo dei germogli dello sperone e la buona formazione delle loro gemme. Tutti i germogli che spesso nascono dalle biforcazioni, vanno subito eliminati in quanto se lasciati, ad un loro successivo taglio si andranno ad operare due tagli (a destra e sinistra) che restringeranno ulteriormente il flusso linfatico. Ovviamente nel caso in cui la pianta non sviluppasse germogli nella posizione desiderata, bisognerà accontentarsi di un germoglio interno.

 

La sfemminellatura consiste nell'eliminazione di nuovi germogli originatisi da gemme pronte, cioè nella soppressione totale delle femminelle.

Questa operazione, spesso trascurata, è molto importante, più della potatura secca invernale.


Attenti alla terminologia corretta

Frequentemente i viticoltori del Sud-Est Barese utilizzano il termine dialettale "puta" per indicare le operazioni di potatura.

In seguito ad una visita di viticoltori cileni presso i tendoni pugliesi, tale termine scatenò l'ironia e l'imbarazzo tra gli ospiti sudamericani, in quanto la parola "puta" in spagnolo ha un significato ben diverso!


Potatura e incisione anulare

Una delle operazioni colturali più legate alla potatura è l'incisione anulare. Molti operatori spesso si chiedono dove, come e quando eseguirla e se questa influenzerà la qualità del legno in fase di potatura. È importante sottolineare che i migliori risultati si ottengono quando l'incisione viene fatta sul tronco al fine di ottenere un andamento più uniforme della pianta.

 

Tale operazione, però, richiede manodopera specializzata e strumentazioni adeguate. Incisioni eseguite sulle varie branche o addirittura sui tralci dell'anno potrebbero, invece, essere causa di situazioni e problematiche differenti, poiché non sempre effettuate con la stessa perizia ed alla stessa profondità. Spesso, l'adozione di quest'ultima soluzione, comporta una vera e propria ecatombe di tralci potenzialmente selezionabili in potatura, a causa dell'ingrossamento di tessuti cicatriziali anomali.

 

Se ben eseguita, non ci sono problemi nel potare al di sopra dell'incisione anulare.

 

Molto spesso alcuni operatori hanno la tendenza a lasciare il "tralcio della potatura", il quale però, essendo il flusso linfatico discendente molto più limitato, spesso non matura in maniera ottimale e quindi non è dotato di elevata fertilità. Sarebbe preferibile, quindi, incidere una parte più grossolana del legno, in modo da subire il meno possibile gli effetti negativi di tale pratica e non intaccare l'alburno, conseguenze che facilmente si verificano quando si opera sui tralci dell'anno.


L'indice di Ravaz

Per effettuare una corretta potatura ed ottenere un equilibrio vegeto-produttivo della pianta è possibile fare il calcolo dell'indice di Ravaz, che consiste nel rapporto tra il peso medio delle uve per pianta (produzione di uva per ettaro diviso n° di piante di vite presenti su un ettaro) e la massa di legno di potatura stimata pesando i tralci di almeno venti viti e calcolando il peso medio dei tralci di una vite. I parametri che indicano un giusto equilibrio vegeto-produttivo vanno da 5 a 7. Valori da 2 a 4 indicano un vigore eccessivo delle viti, maturazioni incomplete, potassio elevato nella pianta, per cui è necessario aumentare il n° di gemme per pianta effettuando una potatura lunga; da 8 a 10 sta ad indicare un carico produttivo eccessivo, quindi scarsa vigoria della pianta, ritardi di maturazione e scarsa qualità delle uve. In questo caso bisogna effettuare una potatura corta che riduca la carica gemme per abbassare la produzione, aumentando gli apporti di azoto ed altri elementi nutritivi.

I sistemi di allevamento

Le forme di allevamento condizionano, chiaramente, la potatura in relazione alla forma che si deve dare alle piante nell'età adulta. Esse sono distinguibili in base alla disposizione delle viti nello spazio, alla lunghezza del capo a frutto (tralcio lasciato nella potatura invernale), all'utilizzo e alla disposizione dei sostegni. Uno degli aspetti più importanti che ultimamente rappresenta oggetto di dibattito tra agricoltori e tecnici, è la scelta della forma di allevamento tra Ypsilon e tendone e del relativo sesto di impianto.


Di questo abbiamo già parlato in un precedente articolo (vedi "Le forme di allevamento per le varietà seedless: i cri­teri di scelta". Tuttavia è importante sottoli­neare che in merito al sesto di impianto, lo spazio più grande dovrebbe essere posizionato tra le file e non sulla fila come alcuni erroneamente affer­mano. Solo in questo modo la luce può entrare nel vigneto garantendone tutti i benefici.

Distanze sulla fila pari 2,80-3 metri sono da prefe­rire se si decide di impiantare varietà apirene. Ciò consente, con una corretta potatura, di ottenere frutti più colorati, legno più maturo e piante che producono in maniera più uniforme e costante.


VarietàCarico produttivo
(grappoli/m²)
Fertilità
(grappoli/gemma)
Prime6.01.4
Flame Seedless5.51.4
Superior Seedless6.06.0
Ralli Seedless6.00.55
Midnight Beauty6.01.2
Thompson Seedless5.50.5
Regal Seedless6.01.6
Crimson Seedless6.00.7
Autumn Royal6.01.1
Victoria6.01.4
Alphonse Lavalle6.01.5
Majestic6.01.3
Red Globe6.00.9

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