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Fonte: Periodico "Vigne Vini & Qualità"
Articolo a cura di Gian Paolo Ponzi

 

Sensori ottici in grado di riconoscere malerbe e insetti. Computer di bordo per gestire irrorazioni a prova di deriva.

 

L'occhio vuole la sua parte. Ma il sensore potrebbe presto togliergliela.

 

Digitalizzazione e connettività stanno infatti proiettando l'agricoltura verso un futuro 4.0 e il settore della difesa è uno dei più coinvolti in questa evoluzione. 

 

Bayer e Bosch, ad esempio, hanno sviluppato insieme una tecnologia smart per il diserbo. Smart spraying è infatti il primo prototipo di irroratrice equipaggiata con sensori ottici in grado di individuare le malerbe e centralina Gis per gestire distribuzioni selettive.

 

Il primo prototipo è stato presentato nel novembre 2017 alla fiera Agritechnica di Hannover. La differenza tra Smart spraying e i sistemi di diserbo selettivo a rateo variabile già disponibili è che questi ultimi identificano solo il verde, ma non distinguono tra coltura e malerbe.

 

I sensori ottici sviluppati da Bosch invece puntano proprio a questo. L'esperienza di Bayer ha consentito di sviluppare un algoritmo agronomico che guida le scelte di un manager di campo digitale, valutando il livello di infestazione e individuando il timing più conveniente per il trattamento.


I sensori ottici sono vere e proprie fotocamere distribuite lungo tutta la lunghezza della barra irroratrice, in grado di inviare dati alla centralina e di gestire l'applicazione mirata della miscela erbicida ugello per ugello, solo dove serve. Un processo veloce di elaborazione dati che richiede solo frazioni di secondo. Adatto per applicazioni di pieno campo, è vero, e non per il vigneto (per ora).


Solo dove serve

Ma il futuro è dietro l'angolo e lo sforzo di innovazione non riguarda solo la lotta alle malerbe. Una partnership attivata sempreda Bayer con FaunaPhotonics, spin­off danese dell'Università di Lund, punta a sviluppare nuove generazioni di sensori ottici per identificare le infestazioni d'insetti attraverso la tecnologia Lidar (la stessa alla base dello sviluppo di automobili a gui­da automatica).

 

Anche qui l'obiettivo è di abbinare questi sensori con sistemi di irrorazione in grado di applicare l'insetticida solo dove serve, in aree estremamente limitate, risparmiando tempo e principio attivo.


Una rivoluzione digitale nel segno della sostenibilità, guidata dall'evoluzione della sensoristica che ormai non si occupa più solo della parte aerea, ma anche ipo­gea.

 

iScan è infatti, ad esempio, un sensore per la conducibilità elettrica (e quindi tessitura e capacità idrica del campo) e il tenore in sostanza organica (attraverso la riflettanza del suolo). È stato presentato da Arvatec all'ultima edizione di Fieragrico­la (Verona) lo scorso febbraio.

 

Un sistema Nir a doppia lunghezza d'onda compatto, in grado di creare mappe georeferenizia­te o di gestire operazioni a rateo variabile, soprattutto fertilizzazioni e irrigazioni ma con possibili applicazioni anche nel settore della difesa.


Ugv radiocomandati

A quali operatrici saranno collegati questi sensori?

 

Nel futuro ci sarà sicuramente più spazio per Ugv (Unmanned ground vehicle), veicoli terrestri senza pilota, Uav (Unmanned aerial vehicle) ovvero droni (oggi però le irrorazioni aeree sono vietate) e robot.

 

Ci sono già degli esempi, per ora concentrati sulla lavorazione del sottofi­la. A Fieragricola abbiamo ad esempio visto le macchine radiocomandate di Energreen. RoboGreen22, è un multiattrezzo multi-funzione radiocomandato in grado lavorare in luoghi difficili, con pendenze fino a 55°.

 

Robomax la sua, evoluzione, con un motore diesel da, 75 CV e 4 funzioni idrauliche a doppio effetto. Attrezzi guidati a distanza che si staccano da terra nel caso di Mdb, azienda abruzzese che a Verona ha presentato una gamma di trince radiocomandate. La prima, cingolata, è equipaggiata con 2 dischi rasaerba interfilari e un braccio snodato ad allungamento telescopico per lavorare in verticale e fungere da rasasiepe.

 

Il minore volume di formulati da distribuire assicurato dai sensori ottici potrebbe rendere possibile l'equipaggiamento di questi sistemi senza pilota di piccoli serbatoi con bracci dotati di ugelli erogatori per i trattamenti nei declivi più inaccessibili.



Testate scavallanti

L'innovazione mette la quarta anche sulle classiche irroratrici, sempre meno classi­che. Agricolmeccanica percorre con convinzione la strada della lavorazione multi-filare con l'atomizzatore scavallante Dia Tris 2000-N a basso, medio e alto volume di irrorazione, monitor di bordo per la gestione  di tutte le lavorazioni, struttura a traliccio a scavallamento.

 

Inedita la testata scavallante Multi-Vitis 6 portata da Cima a Fieragricola. Un atomizzatore snodato che permette di effettuare trattamenti su tre filari e sei facciate. Flussi d'aria. contrapposti garantiscono l'uniformità di diffusione e copertura della chioma, riducendo drasticamente l'effetto deriva.

 

Mantovani punta sulla testata scavallan­te Florida Spraymist.Art Sc2 e Sc1, con articolazione che riduce gli spazi a fine manovra. Vertis FF-Pro di Nobili consente di irrorare a basso volume su 3 filari contemporaneamente. La novità principale consiste nei movimenti della testata posteriore, che consentono di aprire e chiudere le calate anche all'interno dei filari, scavallan­do altezze fino a 4 metri. Tutti movimenti eseguiti tramite martinetti elettroidraulici azionati da un joystick in cabina.

 

Il numero massimo di filari raggiunti spetta però alla nuova Oktopus boom pro di Nobili, con diffusori multipli orientabili per trattamenti anche dal basso in alto, montati su barra idraulica da 14 metri di nuova concezione. Si tratta infatti di filari molto bassi, per l'applicazione dei trattamenti in vivaio.



Recupero prodotto

Continua lo sforzo di migliorare le irrora­trici a recupero prodotto Drift recovery 1500 Ev, il più classico dei bifilari di Friuli Agricolmeccanica, è stato equipaggiato  a Verona con un computer a 8 programmi per aumentare la versatilità e le prestazio­ni del controllo elettroidraulico. I diffuso­ri d'aria sono orientabili per favorire la pe­netrazione del prodotto.

 

Ideai ha abbinato al Drop Save, nebulizzatore con innovativo sistema di recupero prodotto che consente di lavorare a basso volume, una specifica app Drop Save per smartphone, per avere in tempo reale dati utili per la compilazione del quaderno di campagna. Mar­tignani rafforza il suo rapporto con l'elettrostaticità con Whirlwind M612 - Duo Wing Jet, l'unico nebulizzatore che effettua il recupero del prodotto combinando l'azione dell'attrazione elettrostatica con quello di due schermi protettivi a cuscino d'aria allargato, senza riciclo di miscela an­tiparassitaria. Zephyr, il recupero prodotto di Ricosma, presentava in fiera un sistema elettronico di gestione delle paratie che consente la memorizzazione del loro assetto in fase di lavoro e chiusura automatica per le lavorazioni di fine filare.

 

L'Arcobaleno Multifunzione è la novità portata da Bertoni a Fieragicola: consente di effettuare varie lavorazioni nel vigneto, come cimatura, diserbo, trattamenti, applicando su un unico telaio le specifiche attrezzature. Bgroup gioca invece la carta dei semoventi come l'irroratore Grim­peur Jr, accessoriato con Spraycomputer "B" Touch 800 per la gestione dei trattamenti dalla cabina.


INTERVENTI FISICI

Upgrade in corso anche per le più innovative applicazioni per La difesa e il diserbo fisico. Gr Gamberini ha presentato a Fieragricola Mowat, macchina irroratrice per trattamenti fitosanitari a residuo zero tramite ozonoterapia mobile. Schiumone di Tecnovict applica il diserbo a schiuma calda ecologica. M.M. ha rivisitato alcuni dettagli tecnici delle macchine per il diserbo a vapore Eco Gp. Nuova versione anche per il Grasskiller di Caffini, presentato nella versione twin, con due testate sull'attacco frontale del trattore per l'indirizzamento dei getti d'acqua fredda asti malate.

 

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