Fonte: periodico "Fertilizzanti"
Articolo a cura di Silvio Fritegotto www.fritegotto.it
Per la sua coltivazione, in pieno campo e in serra. Sul terreno e in fuori suolo
Il cetriolo viene coltivato in pieno campo e in serra. La coltura protetta avviene sia in serra fredda che in serra riscaldata. La coltura in serra è la più utilizzata, ed è quella dove la tecnica della fertirrigazione viene maggiormente applicata. La coltura in serra si fa sia su suolo sia su substrato in fuori suolo.
La pianta del cetriolo ha delle caratteristiche fisiologiche particolari che sintetizziamo di seguito:
- le radici si sviluppano rapidamente nei primi 15-20 giorni dopo il trapianto e raggiungono la lunghezza di 50-60 cm. Questa fase è determinante per la vita della pianta, poiché il rapporto tra le radici e il peso della pianta diminuisce considerevolmente, passando dal 6-7% del peso secco all'impianto, all'1% tre mesi dopo. Si pensa che questo sia una delle principali cause della crisi di rendimento della pianta in corso di coltivazione;
- il cetriolo non sembra avere particolari esigenze in pH, nel terreno il valore va da 5,6 a 7,5. In coltura fuori suolo il valore è compreso tra 5,6 e 6,2;
- riguardo alla salinità, il cetriolo è relativamente I suoi effetti si manifestano con un arresto della crescita, la produzione di frutti piccoli, la presenza di bollosità sulle giovani foglie. Nei casi gravi, si possono osservare delle bruciature sulle foglie e alle radici;
- il cetriolo è sensibile alle carenze in magnesio, in ferro e in manganese, è molto sensibile alle carenze in molibdeno;
- la coltivazione del cetriolo ha un ciclo abbastanza lungo e una produzione notevole. Con alcune varietà in serra si possono raggiungere produzioni di oltre 25-45 kg/mq di frutti in 6-9 mesi. Si capisce come le esigenze nutritive e irrigue siano notevoli;
- per evitare problemi di elevata salinità, gli apporti nutritivi devono essere frazionati il più possibile, controllando sempre la EC della soluzione nutritiva fornita in fertirrigazione.

LE CONCIMAZIONI
Lo scopo della concimazione è mettere a disposizione della coltura, durante tutto il ciclo biologico, i principali elementi nutritivi, in quantità e nelle forme più adeguate alla pianta e nel rispetto delle esigenze qualitative del prodotto finale e dell'ambiente.
Per elaborare razionali piani di concimazione è indispensabile avere informazioni su:
- effetti dei principali elementi nutritivi sulla quantità e qualità del prodotto;
- fabbisogni totali della coltura;
- ritmi di assorbimento durante il ciclo colturale;
- dotazioni del terreno in elementi fertilizzanti;
- analisi chimico-agrarie dell'acqua di irrigazione.
RUOLO E APPORTO DEI NUTRIENTI
Ci sono notevoli differenze di fabbisogni tra la coltivazione in serra e la coltivazione in pieno campo. Queste differenze sono anche legate al tipo di cetriolo e alle diverse cultivar. Si può arrivare anche a oltre 600 unità di N asportate da una coltura in serra. I valori riportati in tabella 1, riguardano sia la coltura protetta che quella in pieno campo.
Tabella 1. Superfici coltivate in italia 2008
Regione | Pieno campo (ha) | Regione | Serra (ha) |
Puglia | 440 | Veneto | 202 |
Sardegna | 153 | E. Romagna | 75 |
Veneto | 142 | Lazio | 70 |
Sicilia | 113 | Campania | 49 |
Abruzzo | 80 | Calabria | 38 |
Lazio | 37 | Sicilia | 27 |
AZOTO
Come concimazione di fondo in serra, esperienze olandesi hanno dimostrato che in presenza di elevati apporti di letame o fertilizzanti organici, l'apporto di azoto minerale di fondo non ha dato alcun incremento di produzione.
Oltretutto bisogna fare attenzione al possibile rilascio di ammoniaca da parte del letame non ben maturo. Potrebbe causare delle bruciature sulle giovani piantine.
La concimazione azotata in copertura, sempre in serra, è al contrario estremamente necessaria. Per la coltivazione del cetriolo in contro stagione con il giorno corto, evitare gli apporti di azoto sottoforma ammoniacale. Eventuali carenze di azoto si manifestano con un ritardo nella crescita, con un colore uniforme verde chiaro della vegetazione, una riduzione della produzione con dei frutti appuntiti e a forma di virgola.
In serra gli apporti in totale sono da 1,5 a 1,8 volte i valori delle asportazioni, ossia circa 400-600 unità di azoto/ha.
Fosforo
La dose da somministrare deve essere determinata in funzione della dotazione del terreno in fosforo assimilabile, della Capacità di Scambio Cationico (CSC) e del contenuto di Calcare. In serra, in terreni sabbiosi, possiamo considerare l'apporto del fosforo con la fertirrigazione come se si fosse in fuori suolo, utilizzando i fertilizzanti fosfatici solubili, (MAP 12-61-0 "Fosfato Mono Ammonico", MKP 0-52-34 "Fosfato Mono Potassico2, Acido Fosforico). Di solito le carenze sono molto rare. Gli apporti sono molto variabili, variano da 50 a 300 unità di P2O5.
Potassio
Le necessità del cetriolo per questo elemento sono molto elevate e il massimo fabbisogno si ha durante l'allegagione e l'ingrossamento dei frutti. Le dosi da apportare debbono essere calcolate, come per il fosforo, tenendo conto della dotazione del terreno in potassio scambiabile e della CSC.
In serra, in presenza di terreni sabbiosi, l'apporto del potassio con la fertirrigazione può essere considerato come se si fosse in fuori suolo, senza concimazioni organiche di fondo e utilizzando i fertilizzanti potassici solubili. Sempre in serra, con un terreno normale, gli apporti sono da 1,2 a 1,5 volte i valori delle asportazioni, ossia 900-1500 unità di K2O. Il concime potassico generalmente utilizzato nei nostri terreni è il Nitrato di Potassio (13-0-46) e il Solfato di Potassio (titolo 50%). In questa coltura, abbondantemente irrigata, può essere vantaggioso frazionare la concimazione potassica apportandone una parte in fertirrigazione insieme all'azoto come nitrato di potassio (13-0-46).
Magnesio
Il cetriolo è reputato essere sensibile alle carenze da magnesio. La carenza si presenta con foglie più grosse e fragili che si rompono facilmente. Le foglie più vecchie hanno le internervature clorotiche che possono anche necrotizzare. Il concime magnesiaco generalmente utilizzato nei nostri terreni è il Nitrato di Magnesio (11-0-0 16Mg0) e il Solfato di Magnesio (titolo 16%).
Microelementi
Nei nostri terreni normalmente non si evidenziano carenze di questi elementi, tuttavia in suoli caratterizzati da livelli molto bassi o bassi di microelementi e pH alcalini è importante monitorare lo stato nutrizionale della coltura per intervenire ai primi sintomi di carenza con concimazioni fogliari a base di chelati di sintesi.
Manganese
Le carenze si manifestano sulle giovani foglie. Di solito sono dovute ad una riduzione dell'attività delle radici, causata da un fattore fisico sfavorevole. Le applicazioni fogliari si possono fare con specifici prodotti a base di manganese.
Ferro
In caso di carenze, le giovani foglie si presentano clorotiche, a vari livelli fino a una decolorazione totale; a quel punto le foglie sono completamente gialle. Più frequentemente le carenze si manifestano in terreni calcarei. L'apporto di ferro al terreno può essere realizzato con vari fertilizzanti contenenti ferro chelato EDDHA o altri chelanti simili, con dosaggi che vanno da 5 a 10 g/m2. La somministrazione fogliare si può effettuare con specifici prodotti fogliari a base di ferro EDTA.
Coltura in pieno campo
(Le indicazioni riportate di seguito si considerano per un terreno normalmente dotato)
La coltivazione in pieno campo si realizza in estate per produzioni industriali o da mensa. La differenza non è notevole, ma per la produzione da mensa o da tavola spesso il cetriolo viene allevato in verticale con tutori.
Le asportazioni riportate nella tabella 2 corrispondono a un'esperienza in Italia. I valori corrispondono a una densità d'impianto pari a 1,3-1,4 piante/ m2, condotta sotto pacciamatura, senza tutori e senza tagli.
A partire da questi valori di asporti, gli autori consigliano per una produzione di circa 50-60 t/ha i seguenti apporti:
- N: 180-220 unità;
- P2O5: 130-150 unità;
- K2O: 260-300 unità.
Tabella 2. Asportazioni in serra e in pieno campo
Asporti di nutrienti in coltura protetta | ||||||
Asporti medi: valori espressi da diversi autori. Unità di misura Kg/ha | ||||||
Autori | Prod. (t/ha) | N | P2O5 | K2O | CaO | MgO |
Geissler | 297 | 383 | 210 | 790 | 611 | 130 |
Anstett | 300 | 400-500 | 200-250 | 800-1.000 | 300 | 130 |
Lefebvre | 228 | 450 | 170 | 590 | 214 | 60 |
Asporti di nutrienti in pieno campo | ||||||
Altri | 65 | 140 | 50 | 220 | 280 | 50 |
I fabbisogni di calcio sono elevati, ma generalmente vengono soddisfatti dalla dotazione in calcio dei terreni. Apporti di calcio e di magnesio possono in ogni caso essere forniti con fertilizzanti contenenti Calcio e Magnesio.
Le concimazioni saranno frazionate in funzione del tipo di coltivazione (pacciamata o no, a sviluppo orizzontale o verticale con tutori, concimazione granulare o con fertirrigazione ecc.). All'impianto si apporta tutto il fosforo, 1/2 dell'azoto, 2/3 del potassio. Dopo 20-30 giorni, si comincia ad apportare il resto dell'azoto e del potassio.
Per le colture sviluppate in verticale con tutori, il frazionamento può essere maggiore perché abbiamo meno problemi e rischi di bruciare la vegetazione. L'irrigazione a goccia e la conseguente fertirrigazione sono normalmente utilizzate per le coltivazioni verticali da tavola. In questo caso la concimazione di fondo è meno importante, e viene data maggiore rilevanza alla distribuzione dei fertilizzanti frazionata con la pratica della fertirrigazione.
Irrigazione
In considerazione del fatto che il cetriolo vegeta bene e fruttifica abbondantemente quando il terreno è all'optimum delle condizioni idriche, l'irrigazione dovrà essere abbondante e frequente (anche 2-3 volte la settimana), specialmente se il terreno non è pacciamato e/o è sabbioso.
La carenza idrica infatti comporta una minore crescita, l'arresto dell'evoluzione fioraie, la cascola dei fiori e l'aborto dei frutticini; al contrario, un eccesso idrico costituisce uno spreco di acqua, provoca il dilavamento degli elementi nutritivi e fenomeni di asfissia radicale, favorisce una maggiore suscettibilità agli attacchi parassitari.
In ogni caso l'apporto idrico dovrà avvenire con acqua non fredda (temperatura di 14-18° C), impiegando sistemi di microaspersione o microirrigazione a goccia insieme alla fertirrigazione.
In coltura protetta
Visto che quella in serra è una coltivazione con elevati investimenti, è bene impostare un ottimale utilizzo di tutti i fattori produttivi. Una buona preparazione fisica del terreno permette alle radici di espandersi bene e di evitare il compattamento causa di problemi di asfissia per eccesso di acqua.
Evitare un'elevata salinità e una buona aerazione dell'ambiente protetto.
Un corretto livello di umidità nel terreno aumenta la crescita e l'assorbimento degli elementi nutritivi, dovuto in primo luogo all'aumento di volume dell'apparato radicale e dell'apparato vegetativo, di conseguenza una migliore produzione.
L'irrigazione a goccia si ritiene il miglior metodo per gestire e controllare la quantità di apporto idrico, in modo da permettere un costante ed equilibrato livello di umidità, evitando sbalzi idrici che vanno da un eccesso di umidità a livelli di siccità.
Tabella 3. Apporti di nutrienti per la serra e il pieno campo
Apporti medi: valori espressi da diversi autori (unità di misura Kg/ha) | ||||||
Autori | Coltura (t/ha) | N | P2O5 | K2O | CaO | MgO |
Anstett | Serra 200-400 | 600-800 | 100-300 | 900-1500 | 100-300 | 40-60 |
Vari | Pieno campo | 250 | 150-200 | 200-250 | / | / |
Arvan | Pieno campo | 180 | 120 | 240 | / | / |
Per una coltura primaverile, con un terreno mediamente dotato e una produzione di circa 100-200 t/ha, gli apporti di elementi nutritivi sono: N 400-500 unità, P2O5 200 unità, K2O 700-800 unità, MgO 60-160 unità. Per una coltura autunnale, le quantità sono ridotte del 50% (stessa cosa per la produzione).
La concimazione di fondo all'impianto rimane una pratica interessante, quando possibile utilizzare 80-120 t/ha di letame e un apporto minerale di 100-130 unità di P2O5, 100-200 unità di K2O, 100-120 unità MgO, il resto va dato poi in copertura.
Se non si dispone di letame ci sono degli ottimi concimi organici ammendanti, e degli organo-minerali; la scelta dipendespesso dalle disponibilità del mercato.
La concimazione in copertura inizia circa 3-4 settimane dopo il trapianto, alla comparsa dei primi frutticini allegati, con apporti di 60-80 unità di azoto e 75100 unità di potassio ogni 15 giorni. Fermare gli apporti nutritivi circa un mese prima la fine della coltura.
Una parte di fosforo può essere apportata durante le prime concimazioni. Se si osservano frutti troppo gialli, si può apportare del magnesio.
Coltivazione fuori suolo
La coltivazione in fuori suolo utilizza una soluzione nutritiva del tipo Coic-Leisant.
La quantità di azoto ammoniacale è molto bassa o assente.
La conducibilità elettrica deve essere bassa durante l'attecchimento e il primo sviluppo radicale (1,4-1,6 mS/cm). Essa può aumentare durante la fase di ingrossamento dei frutti e della raccolta, in modo di mantenere nel substrato radicale di coltivazione una conducibilità della soluzione vicina a 1,8-2,2 mS/cm.
Nella tabella 4 abbiamo i valori degli apporti di nutrienti in equilibrio tra loro secondo le principali fasi colturali.
Per una coltura precoce o in contro stagione, è necessario il riscaldamento basale a livello del substrato dato da un sistema di circolazione di acqua calda.
Per le colture in fuori suolo, la concimazione carbonica con CO2 può essere interessante per migliorare la coltivazione e la produzione.
Tabella 4. Composizione ed equilibrio tra i nutrienti di una soluzione nutritiva (in mgl o ppm)
Fase colturale | N - NO3 | N - NH4 | P | K | Mg | Ca | Fe | Mn | B | Cu | Zn | Mo |
Trapianto fino a 75 cm | 150 | 25 | 50 | 130 | 40 | 120 | 2,5 | 1 | 0,35 | 0,2 | 0,2 | 0,05 |
Da 75 cm ai primi frutti | 200 | 30 | 45 | 150 | 40 | 120 | 2,5 | 1,2 | 0,35 | 0,2 | 0,2 | 0,05 |
Fino la fine della coltura | 160 | 25 | 40 | 220 | 45 | 120 | 1,5 | 1 | 0,35 | 0,2 | 0,2 | 0,05 |