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Fonte: periodico "Terra e Vita"
Articolo a cura di Andrea Masino

Le ricerche di Agrolnnova dimostrano l'efficacia degli ammendanti organici nei confronti dei patogeni tellurici. Una carta in più per la valorizzazione degliu scarti urbani.

A cinque anni dalla proclamazione da parte delle Nazioni Unite della Giornata Mondiale del Suolo (5 dicembre) per celebrare l'importanza del suolo come elemento critico dell'ecosistema e come fattore cruciale per il benessere umano, l'interesse pubblico verso la protezione dell'ambiente e la tutela dei servizi ecosistemici continua a crescere. Anche se forse non ancora abbastanza.

L'allarme sul consumo di suolo

I dati pubblicati dall'Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA) nell'ultimo rapporto sul consumo di suolo in Italia evidenziano una continua trasformazione del territorio nazionale, a discapito proprio di questa risorsa fondamentale per gli agricoltori.

La ricerca, in questo senso, più che a infilarsi all'interno del dibattito socio-politico, mira a trovare soluzioni agronomiche che vadano incontro alla riduzione di utilizzo di fungicidi, fertilizzanti e erbicidi per evitare eventuali condizioni di impoverimento agricolo del terreno. Va anche detto che le strategie comunemente utilizzate in agricoltura come l'uso di varietà resistenti, o gli stessi agrofarmaci, non sono sempre in grado di contenere i patogeni cosiddetti tellurici (presenti nel suolo), che ogni anno causano perdite di produzione considerevoli.


Un processo che esiste da sempre

In natura la sostanza organica prodotta e non più utile alla vita delle piante viene decomposta da microrganismi e insetti presenti nel terreno e nella materia organica stessa fino ad ottenere acqua, anidride carbonica, sali minerali e humus.

 

Con il processo di compostaggio si riproduce il processo naturale di decomposizione, ma in modo più controllato e controllabile e soprattutto in tempi notevolmente ridotti. Il compost è il risultato di un processo aerobico di decomposizione della sostanza organica che avviene, in presenza di ossigeno, grazie all'intervento di microrganismi. Affinché il processo di compostaggio si sviluppi in modo adeguato, controllato e in tempi ridotti rispetto a quelli naturali, occorre mantenere nel materiale da compostare le condizioni ideali per i microrganismi che sono il motore principale della trasformazione: umidità, temperatura e ossigeno sono parametri fondamentali per un risultato ottimale. Tra i materiali che si possono utilizzare per produrre compost ve ne sono alcuni, indicati come scarti marroni, fornitori di azoto, mentre altri, definiti scarti verdi, sono più ricchi in carbonio.

 

Una regola fondamentale per la realizzazione del cumulo per il compostaggio è la miscelazione di queste due tipologie di scarti in modo tale che il rapporto carbonio-azoto (C/N) sia corretto. Per ogni unità di azoto se ne devono apportare 30 di carbonio. L'aggiunta di cenere, calce spenta e frammenti di ferro permette di arricchire il compost di sali minerali e di correggerne l'acidità.


 


Repressività e sostenibilità

Da anni ormai si studiano i processi con cui gli ammendati organici, quali il concime animale o quello verde (il sovescio degli sfalci colturali), rifiuti, compost e altri substrati organici, sono in grado di contenere lo sviluppo di patogeni presenti nel terreno. Sono tanti gli esempi di patogeni contro cui è stata riscontrata in condizioni pratiche l'efficacia di tali ammendanti: Rhizoctonia solani, Verticillium dahliae e diverse forme speciali di Fusarium oxysporum, Phytophthora, Pythium, Sclerotinia e Sclerotium.

 

AGROINNOVA, il Centro di Competenza dell'Università degli Studi di Torino, da diversi anni porta avanti studi e ricerche sulla capacità repressiva del terreno e di specifici microrganismi in esso presenti. Lavori su diverse colture di importanza economica per tutto il territorio nazionale: dallo zucchino al pomodoro e al peperone, dal cetriolo al fagiolo, per non dimenticare piante aromatiche e orticole da foglia, come basilico, rucola e lattuga (Tab.1).

 

Ovviamente sono diverse e non sempre del tutto chiarite le modalità e levariabili precise che influenzano la cosiddetta capacità repressiva degli ammendanti nei confronti dei diversi patogeni (Fig. 1). Si parla addirittura di influenza di parametri diversi per le diverse combinazioni ospite/parassita. Resta quindi fondamentale, oltre all'avanzamento delle ricerche, la capacità dei tecnici agricoli di analizzare l'ecosistema agricolo e valorizzare le produzioni, caso per caso, e di intervenire con i mezzi adatti al sistema agricolo in analisi.


Fig. 1:

Variabilità della capacità repressiva nei confronti di patogeni diversi da parte di compost selezionati (misti o verdi), espressa come Delta (Δ) dell'indice di malattia 0-100 (valore medio) e Delta (Δ) della Biomassa delle piante (percentuale media).


D'altra parte l'utilizzo del compost, con l'apporto di sostanza organica, migliora la struttura del suolo e la disponibilità di elementi nutritivi (composti del fosforo e dell'azoto), oltre a favorire l'attività della microflora presente nel suolo. Sarebbe quindi proficuo aumentare gli sforzi e gli incentivi alla produzione di questo ammendante agricolo, partendo magari dalla valorizzazione dei rifiuti delle nostre città.

 
Tab. 1 La repressività del compost

Valore  medio dell'indice di malattia e della biomassa finale delle piante. Sintesi delle prove effettuate da Agroinnova e AgriNewTech (Gilardi G e Pugliese M., comunicazione personale).

 

Clicca sull'immagine per zoommare



Ammendanti dai rifiuti urbani

Dall'ultimo rapporto sui rifiuti urbani (RU) dell'ISPRA, da cui risulta un aumento della produzione dal 2015 al 2016 (+2,1%), si registra un aumento della raccolta differenziata di circa 10 punti percentuali dal 2013 al 2016. Comunque non benissimo, se consideriamo che solo 220 mila delle 6,5 milioni di tonnellate di rifiuti organici vengono destinate al compostaggio, con un totale che non raggiunge il 20% dei RU trattati.

 

La valorizzazione degli scarti urbani rappresenta sicuramente un elemento chiave nel raggiungimento della cosiddetta economia circolare. Tanto più importante se il compost, risultante da questo processo, viene contestualmente inserito per migliorare le produzioni agricole nazionali. Se infatti si aggiunge la capacità del compost di controllare l'attività dei principali patogeni del terreno a beneficio delle produzioni agricole, tanto meglio.

 

 

Compost, un'unica soluzione per tre tipi di problematiche

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