Tignola del fico (Choreutis nemorana) Avversità >>

Piante ospiti e danni


La tignola del fico (Choreutis nemorana) è un lepidottero glifipterigide diffuso nella regione mediterranea ove vive esclusivamente a spese del fico danneggiando le foglie e, molto più raramente, le infiorescenze. Le larve vivono protette da trame sericee sulla pagina superiore delle foglie dove compiono erosioni a carico del parenchima rispettando le nervature e l'epidermide della pagina inferiore che assume così un aspetto pergamenaceo. Col tempo il lembo danneggiato si perfora assumendo un aspetto frastagliato. Gli attacchi della tignola possono raggiungere elevati livelli di dannosità fino a causare la distruzione di gran parte della vegetazione.

Ciclo biologico


Gli adulti compaiono, secondo gli ambienti, in aprile-maggio e vivono talora per lungo tempo (anche un mese). Le femmine depongono le uova per lo più in modo isolato sulla pagina superiore delle foglie. Le larve nascono dopo un periodo di incubazione di 6-9 giorni. Esse si portano sulle giovani foglie dove si costruiscono una trama sericea, sotto la quale rimangono riparate per fuoriuscire con parte del corpo per alimentarsi.

 

In occasione delle mute la larva abbandona il vecchio ricovero per costruirne uno nuovo e proseguire così nella sua attività. Raggiunta la maturità si incrisalida entro un fodero fusiforme bianco candido tessuto sul margine ripiegato del lembo fogliare rimanendo nello stadio di crisalide per circa una decina di giorni. I nuovi adulti sfarfallano in genere dalla metà di giugno a quel-la di luglio e talora sino ai primi di agosto. Segue così una seconda generazione di larve che per la scalarità delle nascite sono attive per lungo tempo. L'inverno viene superato per mezzo delle crisalidi nelle foglie ca-dute al suolo e probabilmente, per quanto risulta, anche allo stato adulto.