Tignola del melo (Yponomeuta malinellus) Avversità >>

Descrizione dei danni arrecati

La Tignola provoca delle sfoliazioni più o meno gravi alle estremità dei rami dei Meli le cui foglie, rosicchiate superficialmente prendono un colorito rosso. I giovani frutti inclusi nella tessitura presentano delle tracce di morsi. In caso di sfoliazione importante, la crescita estiva dei frutti è fermata e questi cadono prematuramente. L'importanza dei danni varia molto da un anno all'altro. Le pullulazioni sono frequentemente dilatate di anno in anno e si manifestano soprattutto nelle colture estive.

Descrizione fisica

  • Adulto: da 16 a 20 mm di apertura alare. Di colore generalmente bianco puro. Le ali anteriori sono picchiettate di punti neri e le ali posteriori sono grigiastre e frangiate.
  • Uova: raggruppate da 20 a 95 per deposizione, sono disposte in ooplacche convesse, ovali o allungate, misurano tre 4 e 10 mm. Queste ooplacche, giallastre dopo la deposizione, brune in seguito, sono generalmente deposte sulla corteccia dei rami di 2 anni e appoggiate sotto l'ascella dei germogli o sotto i nodi.
  • Larva: Giallo paglia al 1° stadio larvale, il colore del bruco varia in seguito dopo ogni intermuta; grigio blu ardesia dopo la muta, la sua pigmentazione si schiarisce progressivamente fino a diventare grigio giallastra nella muta successiva. Ogni segmento porta 2 macchie nere. La testa è nera, al termine del suo sviluppo, il bruco raggiunge dai 18 ai 20 mm di lunghezza.
  • Bozzolo della ninfosi: la crisalide è racchiusa in un piccolo bozzolo setoso bianco. Sono disposte parallelalmente tra loro al centro di una tessitura collettiva o "Nido di crisalide".

Ciclo biologico

1 generazione annuale. I giovani bruchi abbandonano le ooloplacche e riprendono la loro attività nella metà di aprile (stadi da C3 a E2 del Melo). I voli si osservano nei frutteti dal mese di luglio alla fine di agosto.

Descrizione biologica

Il bruco si sviluppa principalmente sul Melo, sul Pruno, sul Biancospino (Crataegus) ma può anche attaccare il Mandorlo.

  • Adulto: attività crepuscolare (volo, accoppiamento e deposizione).
  • Le uova hanno uno sviluppo embrionale che va dai 12 ai 15 gg.
  • La larva alla schiusura entra in diapausa e dimora raggruppata all'interno di ooloplacche nelle quali inverna. Nella primavera successiva, i bruchi abbandonano le ooloplacche e penetrano nelle giovani foglie che minano ed il cui lembo prende un aspetto rigonfio bruno - rossastro. Per trasparenza distinguiamo quei bruchi che progrediscono raggruppati a ventaglio gli uni al fianco degli altri tra le due epidermide della foglia (fase minatrice). Dopo la fioritura i bruchi al 2° stadio larvale abbandonano questi luoghi e tessono nidi setosi inglobando le estremità dei rami dei quali divorano il fogliame (fase filiera e di estirpazione delle foglie che vengono brucate). A seconda dei bisogni alimentari sono costruiti molti nidi successivamente, e questo fino alla ninfosi trascorre in un nido collettivo.
  • Ninfa: lo sviluppo dura 2 settimane.