Malattia di Pierce (Agente patogeno: Xylella fastidiosa) Avversità >>

Agente patogeno: Xylella fastidiosa (Smith) Wells et al. (1986).

 

Oggi tale batterio è stato rinominato come Xylella fastidiosa fastidiosa, in vista delle diverse sottospecie accertate, quali: 

  • Xylella fastidiosa multiplex 
  • Xylella fastidiosa sandyi
  • Xylella fastidiosa pauca.

 

È un batterio Gramnegativo della classe Gammaproteobacteria, famiglia delle Xanthomonadaceae, che vive e si riproduce all'interno dell'apparato conduttore della linfa grezza (vasi xilematici).

Cenni sulla malattia

Si tratta di una gravissima batteriosi che interessa la vite. Ad oggi non risulta presente in Europa, ma è largamente diffusa nelle Americhe e in Asia. L’agente patogeno può infettare altre specie di Vitis, come altri ospiti quali, OlivoPescoSusino, e Drupacee in generale. È noto che altre specie vegetali coltivate e/o spontanee, possono ospitare il batterio in forma latente o mostrare insignificanti sintomi.

 

La trasmissione della malattia avviene principalmente ad opera di insetti vettori della Fam. dei Cicadellidi e dei Cercopidi. Nello specifico di tale malattia, i vettori conosciuti sono Draeculacephala minerva e Graphocephala agropunctata. Inoltre, la diffusione della malattia può avvenire anche attraverso materiale vegetale di propagazione infetto.

Identificazione dei sintomi

Tale batteriosi si manifesta con sintomi sulle foglie consistenti in avvizzimenti parziali o totali, disomogeneità della maturazione dei tralci, con tratti lignificati alternati a quelli ancora verdi, estese clorosi dei germogli. La pianta nella sua interezza presenta uno sviluppo stentato, fino a disseccare completamente nel giro di un paio di anni.

Danni

La presenza del batterio nella pianta ne ostruisce il flusso linfatico compromettendo seriamente il processo di nutrizione della pianta stessa, e quindi la sua produttività e vitalità.

 

A causa della sua severa nocività, X. fastidiosa è un microrganismo classificato come "patogeno da quarantena" nella lista A1 della European and Mediterranean Plant Protection Organization (EPPO) fin dal 1981. Laddove se ne segnali la presenza sul territorio, la Comunità europea obbliga lo stato membro all'adozione di drastiche misure di eradicazione e contenimento, in base alla direttiva europea 2000/29/CE.