Tignola rodiscorza dell'olivo (Euzophera pinguis) Avversità >>

Descrizione dei danni arrecati

Le gallerie scavate dai bruchi al colletto del tronco o nei dintorni delle branche interrompono la circolazione della linfa e comportano la morte dell'estremità dell'albero. Alcune parti della fronda seccano. Da 5 a 6 bruchi possono provocare la morte di un soggetto infestato. Questo individuo è un roditore primario, cioè capace di svilupparsi a spese di alberi sani e vigorosi. Per alcune regioni non è affatto rilevante.

Descrizione fisica

  • Adulto: la farfalla è di tinta beige scuro con una apertura alare di 20/25mm. Le ali anteriori sono marcate da 2 linee chiare a zigzag. Le ali posteriori sono quasi bianche, finememte bordate da un colore bistro chiaro.
  • Uova: ovali, appiattite, bianco rosate con il corion finemente reticolato. Dimensioni: 1 x 0,8 mm.
  • Larva: il bruco misura 20 mm di lunghezza a suo completo sviluppo. È verde chiaro con la capsula cefalica e la placca toracica bruno nera.
  • Ninfa: la crisalide, racchiusa in un bozzolo setoso bruno grigiastro, misura da 10 a 15 mm di lunghezza.

Ciclo biologico

2 generazioni all'inizio dell'anno, 3 se la generazione stiva ha il tempo di completarsi prima dell'arrivo del freddo. Durante l'inverno, le larve, nascoste nelle gallerie, seguono il loro sviluppo, ma in maniera rallentata.

Descrizione biologica

Infeudata alle Oleacee, questo individuo vive sull'Olivo e sul Frassino (Fraxinus excelsior).

  • Gli adulti appaiono a partire da aprile, fino al mese di maggio per la 1° generazione, in agosto - settembre per la 2° generazione.
  • Le uova sono deposte isolatamente o in gruppi da 2 a 5 nelle fessure del tronco. Lo sviluppo embrionale dura 2 settimane, la crescita larvale dura da 2 a 2,5 mesi per la generazione di primavera, e circa 6 mesi per quella che passa l'inverno.
  • Il bruco, xilofago, penetra nel legno subito dopo la nascita. La segatura delle gallerie che egli scava nel tronco e nelle branche mischiata a fili di seta, è rigettata all'esterno.
  • La ninfosi dura 4 settimane per gli individui della 1° generazione (marzo), mentre per quelli della seconda dura 3 settimane (luglio).