Fonte: periodico "Terra e Vite"
articolo a cura di Arturo Caponero
Nei frutteti in cui non si attua la confusione sessuale, in questo periodo occorre monitorare la vegetazione ed i voli di anarsia (Anarsia lineatella) per posizionare nei momenti più opportuni eventuali trattamenti mirati.
Contro le larve che hanno svernato un primo intervento dovrebbe già essere stato realizzato all'insorgenza dei primi sintomi dell'attività delle larve che iniziano a rodere i giovani germogli. Per quanto riguarda le "cidie" (Cydia molesta su pesco e C. funebrana su susino), in assenza di confusione sessuale, prosegue il monitoraggio con trappole, in modo da individuare con esattezza l'inizio del II e del III volo.
Precoci o tardive?
In ambienti meridionali, le varietà di pesco a maturazione precoce generalmente sfuggono all'attacco della cidia sui frutti e non necessitano, pertanto, di interventi di difesa. Fanno eccezione gli impianti giovani nei quali si dovranno proteggere i germogli, indispensabili per costituire correttamente lo scheletro della pianta.
Per le varietà più tardive, su cui le larve di cidia attaccano direttamente i frutti, sarà necessario impostare un'adeguata strategia di difesa intervenendo almeno sulla II generazione per tenere bassa la popolazione della successiva generazione carpofaga.
Per il controllo chimico, alle prime catture è possibile intervenire con un regolatore di crescita (triflumuron e metossifenozide) o con clorantraniliprol (attività larvicida e parzialmente ovicida).
Se si opta per un larvicida si dovrà aspettare il picco del volo, utilizzando B. thuringiensis, esteri fosforici, etofenprox, indoxacarb, emamectina o il sistemico thiacloprid, attivo anche sugli afidi, spinosad (ammesso in bio) e il suo derivato sintetico spinetoram, registrato lo scorso anno.