Fusariosi della spiga (Fusarium avenaceum | F. culmorum | F. graminearum | Microdochium nivale) Avversità >>

Fonte: Malattie dei cereali a paglia - Regione Lombardia

Agente causale: 

Nel nostro Paese sono state identificate almeno 20 specie appartenenti al genere Fusarium ma le più coinvolte sono F. graminearum Schwabe, F. culmorum (W.G. Smith) Sacc., F. avenaceum (Fr.:Fr.) Sacc., F. poae (Peck) Wollenweb ed il Microdochium nivale (Fr) Samuels & Hallet var. majus e nivale sinonimo di F. nivale (Fr.) Ces.

 

Con minor frequenza sono stati isolati anche: F. equiseti, F. crookwellense, F. sporotrichioides.

Organi della pianta colpiti: 

Spiga (rachide, rachilla, glume, ecc.).

Piante ospiti:

Frumento tenero e frumento duro e le altre specie di frumento coltivate (T. spelta, T. dicoccum, T. monococcum, ecc.), ma anche Orzo, Segale, Triticale, Mais e Sorgo, non­ché graminacee spontanee appartenenti ai generi Bromus e Festuca.

Sintomi: 

Sulla spiga si evidenziano disseccamenti parziali o totali in seguito all'invasione, da parte del micete, dei tessuti conduttori del rachide (appaiono particolarmente evidenti quando la stessa è immatura) per cui può essere compromessa parzialmente o totalmente la formazione della cariosside, oppure la spiga infetta produce granella striminzita.

 

Le infezioni alla spiga sono anche causa, a seguito della colonizzazione più o meno profonda dei tessuti della cariosside, della produzione di semente infetta. Questa viene ad essere uno dei principali mezzi di diffusione della fusariosi del frumento nonché una delle maggiori fonti di produzione di micotossine. A volte, tra le spighette, in concomitanza con periodi umidi e piovosi, si notano le fruttificazioni agamiche di colore arancione (sporodochi).

Diagnosi: 

Per un esperto conoscitore della materia già da un esame accurato dei sintomi è possibile diagnosticare la malattia in campo, ma la certezza che la sintomatologia presente sulla spiga sia ascrivibile al genere Fusarium o Microdochium si ha solo tramite esami di laboratorio.

Danni e importanza economica in Italia: 

La malattia in questi ultimi anni è stata rilevata in tutti gli areali di coltivazione del frumento, ma le infezioni più pericolose sono state osservate soprattutto in diverse regioni del nord Italia (Emilia Romagna, Lombardia, Toscana) e in alcune aree di coltivazione dell'Italia centrale (Lazio, Umbria, Abruzzo). La fusariosi della spiga è causa di danni sia quantitativi che qualitativi sulla resa in granella. I danni quantitativi comportano una riduzione del peso dei semi e del peso ettolitrico e perdite di produzione che, in presenza di attacchi gravi, possono variare dal 30 al 70%. I danni  qualitativi includono produzione di semente infetta e/o contaminata (causa di riduzione della germinabilità e dell'energia germinativa della semente e fonte primaria di inoculo per lo sviluppo della malattia), produzione di granella con un ridotto contenuto di proteine, produzione di granella contaminata da micotossine. Tra queste quelle più frequentemente riscontrate nelle produzioni italiane sono i tricoteceni/DON, NIV, FUS, T2 e NOS) e gli zearalenoni.

Ciclo vitale e modalità di diffusione: 

La manifestazione di questa sindrome è legata sia all'inoculo conservato sui residui colturali, sia alla presenza della malattia sulle parti basali della pianta. In quest'ultimo caso è originata dalle forme di conservazione degli agenti causali della malattia presenti o sul seme o sui residui colturali o libere nel terreno. L'inoculo può essere diffuso dal vento, dalla pioggia, dagli insetti (Tripidi) e da acari (genere Siteroptes). Anche il seme infetto può essere una primaria sorgente di inoculo per lo sviluppo e la diffusione della fusariosi.

Condizioni favorevoli allo sviluppo della malattia: 

La frequenza e la gravità delle infezioni sono strettamente legate alla quantità di inoculo presente alla base del culmo di piante che hanno contratto precocemente l'infezione (mal del piede), e/o presente sui residui colturali rimasti nel terreno. Anche condizioni climatiche caratterizzate da periodi piovosi o caldo umidi che si susseguono a partire dalla spigatura possono favorire lo sviluppo della malattia. Il momento di massima sensibilità della pianta coincide con l'inizio della fioritura. Diversi altri fattori concorrono ad aumentare la virulenza delle infezioni come la semina anticipata e profonda, un elevato investimento, una elevata umidità relativa in prossimità del suolo, la mancanza di rotazioni, il tipo di successione colturale (favorevole all'infezione è la successione a mais e sorgo, in particolare se sono stati mal interrati i residui colturali e, in misura minore, la successione a barbabietola) e il potenziale di inoculo.