Cocciniglia farinosa della vit... (Planococcus ficus) Avversità >>

Articolo estratto dal periodico "Uva da tavola"
Articolo a cura di Antonio Guario - Agronomo Fitoiatra

Descrizione


Le aree viticole interessate da tale fitofago sembrano estendersi progressivamente. La sua presenza non si manifesta mai in maniera generalizzata su tutto il vigneto, ma inizialmente si riscontrano piccole aree infestate. È importante, in tali casi, monitorare con attenzione l'intero vigneto per valutare se tale infestazione è legata a una sola piccola zona o a diverse altre sparse nell'intero appezzamento. Tale valutazione ci consente di attivare il controllo in modo parziale o generalizzato.

 

L'individuazione è facilitata dalla presenza di melata emessa in abbondanza dagli individui o di formiche che li proteggono da eventuali predatori o parassitoidi, ma anche dalla successiva comparsa di piccoli annerimenti dovuti all'insediamento di funghi saprofitari (fumaggine). Durante il periodo vegetativo, gli individui di differenti stadi biologici si riscontrano su tutte le parti verdi della pianta, compresi i grappoli. Al fine di impostare una corretta gestione del controllo della cocciniglia farinosa della vite, è fondamentale approfondire i suoi diversi stadi di diffusione biologica che possiamo sintetizzare in quattro momenti:

  • fase di svernamento;
  • fase di migrazione sui ceppi;
  • fase di sviluppo sulla nuova vegetazione;
  • fase di migrazione nel terreno o sotto il ritidoma.

In ognuna delle differenti fasi è possibile, sulla base delle disponibilità e delle decisioni aziendali, attuare differenti strategie di controllo.

 

Ciclo biologico


Lo svernamento di P. ficus avviene come femmina fecondata, come uova nell'interno dell'ovisacco o come neanidi di seconda o terza età. Nel mese di maggio è necessario il monitoraggio per individuare la fase di migrazione degli individui svernanti, il momento dell'ovideposizione e della schiusura delle uova che danno origine alla nuova generazione. Inoltre, in questa fase si completa lo sviluppo delle neanidi svernanti che possono diventare femmine o in minor misura maschi alati.

 

Va evidenziato che in tale periodo e fino alla fine di giugno, quando si rileva la maggiore entità di maschi, la popolazione presente è costituita essenzialmente da individui (femmine e neanidi di diverse età) che stazionano sulla vegetazione e sui grappoli, per cui in caso di controllo è necessario utilizzare mezzi tecnici che possano funzionare su di essi.

 

In particolare è importante utilizzare prodotti chimici o biologici che agiscano direttamente sulle femmine e neanidi, nei confronti dei quali la confusione sessuale non ha alcuna efficacia, in quanto agisce solo sugli adulti maschi, presenti in tale periodo, in modo limitato.

 

Soluzioni

 

Le scelte su cui potersi orientare sono in funzione del tipo di conduzione, biologica o integrata. 

Nel primo caso le possibilità sono lanci di due parassotoidi, Anagyrus pseudococci e Cryptolaemus montrouzieri o l'impiego di olio minerale bianco; nel secondo caso, oltre alle opzioni già indicate, è possibile intervenire con sostanze attive riportate nelle "Norme di difesa ecosostenibili", tra le quali vi sono spirotetrammatoclorpirifos metile e acetamiprid.

 

La valutazione sull'opportunità di effettuare o meno interventi viene condizionata essenzialmente dai risultati ottenuti dal monitoraggio, che consente di definire l'entità della diffusione e dell'intensità di attacco.

 

La successiva fase di sviluppo dell'insetto sulla vegetazione è caratterizzata dalla presenza contemporanea di tutti gli stadi biologici (uovaneanidifemminemaschi alati) e si protrae fino all'autunno (ottobre). In particolare, l'installazione delle trappole attivate con feromone sessuale femminile consente di valutare la presenza dell'insetto nell'areale di coltivazione ma anche l'entità dei maschi presenti, pur non essendo quest'ultimo dato molto significativo al fine della valutazione dell'intestazione presente sul vigneto.

 

Le trappole, inoltre, consentono di poter stabilire, nella zona interessata e in relazione alla condizioni climatiche del microclima del tendone, le curve di volo dei maschi, specialmente se l'azienda decide di attuare la confusione sessuale. In questo periodo di maggiore diffusione della cocciniglia, le scelte sulla strategia da adottare vanno definite in relazione all'infestazione e all'entità di popolazione presente sul vigneto, basandosi su quanto già rilevato nell'anno precedente e nelle prime fasi vegetative della vite, come già descritto in precedenza.

 

La confusione sessuale deve essere impostata non oltre la prima settimana di giugno ed è necessario, in relazione al tipo di diffusore scelto, che la durata di emissione del feromone arrivi al mese di ottobre, quanto si completa l'ultimo volo dei maschi.

 

Tale copertura è fondamentale al fine di consentire lo svernamento di una minore popolazione di femmine fecondate, con conseguente riduzione dell'infestazione nell'anno successivo. Va evidenziato, da esperienze maturate recentemente, che la confusione sessuale per il P. ficus può anche essere effettuata su piccoli appezzamenti, poiché le femmine sono stanziali e soltanto i maschi sono alati per cui, questi ultimi, si concentrano essenzialmente dove sono collocate le femmine. Inoltre, i maschi si spostano poco e vivono per breve tempo, e probabilmente senza alimentarsi, con un volo molto sincronizzato con il periodo di fecondazione delle femmine. L'installazione delle trappole nel vigneto sottoposto a confusione è indispensabile per monitorare la funzionalità della confusione sessuale.

 

In alternativa alla confusione sessuale, successivi interventi con prodotti chimici possono essere effettuati con le stesse sostanze attive sopra indicate, in relazione alle limitazioni previste.

 

Subito dopo la fase di migrazione (fine anno) è necessario continuare le attività di monitoraggio al fine di quantificare l'aumento o la diminuzione della diffusione dell'insetto nel vigneto e per valutare eventuali operazioni di controllo sulle forme svernanti posizionate sotto il ritidoma. Pennellature o trattamenti direttamente sui ceppi, previa eventuale eliminazione del ritidoma, permettono di eliminare una elevata popolazione di individui costituita da femmine fecondate e neanidi, che nell'anno successivo possono costituire fonte di incremento della popolazione e, in alcuni casi, è possibile anche riuscire a contenere l'infestazione evitando interventi nel periodo primaverile.