Disseccamento del rachide (Disseccamento del rachide) Avversità >>

Descrizione


Il disseccamento del rachide è una fisiopatia che spesso viene confusa dai viticoltori con la peronospora. Nelle settimane precedenti la maturazione, si notano sporadicamente sui grappoli appassimenti che possono interessare anche porzioni importanti di grappoli ed acini.

 

I primi sintomi del disseccamento del rachide si possono osservare già subito dopo l’invaiatura, con lesioni necrotiche sul rachide o su alcuni peduncoli; da qui le aree necrotizzate possono allargarsi fino a comprendere una porzione importante del grappolo. Le bacche che si trovano più distali rispetto al rachide necrotizzato, risultano bloccate sia nello sviluppo che nel metabolismo e lentamente si disidratano. Analizzando le bacche disidratate, queste evidenziano un’acidità titolabile superiore ed una concentrazione zuccherina minore.

 

Queste alterazioni interessano solo una parte del grappolo, ed in particolare la punta inferiore e le ali, quindi il danno determinato dal disseccamento del rachide risulta qualitativo e quantitativo.

 

Con l’apparizione dei sintomi, i vasi floematici improvvisamente cessassero di trasportare linfa e i tessuti muoiono. I fattori che possono influenzare positivamente o negativamente l’entità della fisiopatia sono principalmente il decorso meteorologico dell’annata, la disponibilità di acqua per l’irrigazione e l’equilibrio vegeto-produttivo (nutrizionale e ormonale).

 

Dal punto di vista nutrizionale, vi sono evidenze incoerenti, anche se molte prove sperimentali in Europa hanno verificato come un elevato rapporto Potassio su Magnesio e/o Calcio aumentasse il problema mentre la concimazione con Magnesio e/o Calcio potesse ridurlo significativamente. Infatti il Potassio è un elemento minerale che facilmente viene adsorbito dai colloidi nel terreno e quindi, in mancanza di soluzione circolante, risulta poco disponibile per l’assorbimento radicale. In estate in concomitanza delle irrigazioni o delle fertirrigazioni, il Potassio viene invece assorbito in maniera privilegiata rispetto ad altri elementi e quindi facilmente le piante incorrono in problemi di carenza di Calcio e Magnesio. 

Varietà sensibili


Il fenomeno risulta più marcato soprattutto sulle varietà di uve a maturazione tardiva o sensibili come le uve da tavola (Italia, Regina, Red Globe, Black Pearl, etc)  e da vino (Montepulciano, Troia, Trebbiano, Sangiovese, Bombino, etc) ma può interessare, anche se in misura minore quelle a maturazione media.

 

Tra gli altri fattori, differenze importanti nel danno da disseccamento del rachide sono emerse in vitigni innestati su diversi portinnesti. I portinnesti dove la problematica è risultata più accentuata sono stati il Kober 5BB e l’SO4 (è ben nota la difficoltà di assorbimento del Magnesio). Tra i portinnesti più performanti si sono invece classificati il 420A ed il 161.49. Quindi condizioni di elevata vigoria, un carico eccessivo di produzione determinando stress fisiologici e condizioni favorevoli all’insorgenza del disseccamento.

Il clima e il suolo


Il fenomeno del disseccamento del rachide è più frequente nei vigneti del Sud Italia, zona che tutti gli anni è a rischio a causa del suo clima e delle alte temperature, qui la problematica diviene molto più grave quando il vigneto si trova su terreni sciolti, scheletrici, con bassa percentuale di particelle fini (limi e argille) e pendenti, irrigato con turni dilatati,  cioè condizioni favorevoli alla facile percolazione dell’acqua nel sottosuolo, questo fa sì che l’acqua non espandi il suo cono di idratazione e le radici non restano sufficientemente idratate, così la pianta non ha modo di assorbire acqua ed elementi sufficienti a compensare gli alti livelli di evapo-traspirazione e nutrizione dei frutti andando così in stress idrico e nutrizionale. Negli ultimi anni, a causa dei cambiamenti climatici in corso, anche molti vigneti situati in alcune regioni del Centro-Nord (Toscana in particolare) sono interessante da questo problema. 

 

Riassumendo, il “disseccamento del rachide” è un fenomeno climatico-fisiologico-nutrizionale accentuato da stress termici da alte temperature e mancanza di precipitazioni, che provocano alla pianta, ai grappoli ed agli acini una forte condizione di deficit evapo-traspirativo durante le giornate molto calde e secche, uno scompenso idrico ed una carenza di elementi nutritivi nei tessuti vegetali della vite, in particolare di Calcio e Magnesio, manifestandosi in particolare nelle parti periferiche ed apicali della vegetazione,  comunque legato a squilibri fisiologici. Dunque un fenomeno climatico che viaggia in strettissima correlazione ai cambiamenti climatici in corso e persistenti stati di siccità.

Prevenzione e lotta


Per questo problema la prevenzione è l’unica soluzione!

Quindi le principali misure di prevenzione agronomica e profilattica si possono così riassumere:

  • per le varietà sensibili all’alterazione, nei nuovi impianti va preferito l’allevamento a spalliera che consente di regolare al meglio la produzione e l’equilibrio della pianta;
  • va evitato l’impiego del portinnesto SO4, preferendo combinazioni che, in funzione della fertilità del terreno, non inducono eccessiva vigoria;
  • su vigneti in produzione evitare tutte le tecniche che favoriscono il vigore vegetativo (eccessive concimazioni azotate, potature troppo drastiche e cimature e sfogliature intempestive).

Prodotti specifici per la prevenzione e la lotta contro il disseccamento del rachide non sono chiaramente contemplati, tuttavia, prevenire significa, in questo caso, garantire una disponibilità continua ed adeguata di acqua e di Calcio (Ca++) e Magnesio (Mg++) in modo da evitarne la carenza.

 

Infatti il rachide dei grappoli e gli acini dell’uva sono molto ricchi di Calcio e Magnesio indispensabili ai frutti in crescita perché entrano nel meccanismo di formazione delle membrane e delle pareti cellulari, quindi anche del rachide e piccioli. Diventa pertanto importante somministrare periodicamente, almeno ogni 15 gg., con trattamenti fogliari e fertirrigazioni entrambi gli elementi minerali: 

  • Magnesio (Magnesio Complex per via fogliare 3-5 kg/ha o Magnisol 16 in fertirrigazione 100-200 kg/ha); 

  • Calcio (Calcio Complex per via fogliare 3-5 kg/ha o Calcio Forte 70 in fertirrigazione 50-150 kg/ha). Questo sembra essere l’unica profilassi applicabile al fine di ridurre l’incidenza della fisiopatia, ovviamente da adottare prima che si verifichino i disseccamenti dei grappoli e degli acini.

 

Inoltre sembra che l’aggiunta di solfato di rame 25% alla dose di 1-3 kg/ha ai normali prodotti rameici usati per la lotta alla peronospora oltre ad indurire la buccia degli acini ed inspessire la lamina fogliare, riduca il fenomeno del disseccamento, in quanto contribuisce alla riduzione della vigoria.

 

Bisogna fare attenzione all’uso di questo prodotto che deve essere somministrato  a dosi parsimoniose o minime, in quanto potrebbe influenzare negativamente il grado zuccherino e la maturazione delle uve.

  • Le applicazioni di Zolfi durante l’estate, sia quelli bagnabili nei trattamenti fitosanitari che i ventilati nelle polverizzazioni, possono contribuire alla riduzione del fenomeno.
  • Trattamenti con Zeolite attivata (5-10 kg/ha) o di Caolino attivato  alla dose di 20-30 kg/ha possono dare buoni risultati nella  prevenzione del problema in quanto riducono lo stress termico.
  • Un altro recentissimo prodotto che contribuisce efficacemente alla riduzione del disseccamento del rachide è il BASE Gold, una resina naturale specifica per la riduzione della evapo-traspirazione fogliare, messa a punto e prodotta dalla SKL fertilizzanti. Il polimero naturale Alfa Pinene, componente principale del BASE Gold , oltre che come agente bagnante e fissativo ceroso, durante gli studi e le prove effettuate ha confermato una riduzione della evapo-traspirazione fogliare e quindi anche del danno da disseccamento sui grappoli fino ad oltre il 50%.