Mal dell'esca (Mal dell'esca) Avversità >>

Agenti patogeni, funghi ascomiceti appartenenti alla Fam. Togniniaceae:

  • Togninia minima (Tul. & C. Tul.) Berl. (anamorfo Phaeoacremonium minimum)
  • Togninia spp. (anamorfi Phaeoacremonium spp.)

Agenti patogeni, funghi ascomiceti appartenenti alla Famiglia  Phaeomoniellaceae:

  • Phaeomoniella chlamydospora (W. Gams, Crous, M.J. Wingf. & Mugnai) Crous & W. Gams

Agenti patogeni, funghi ascomiceti appartenenti alla Famiglia  Pleurostomataceae:

  • Pleurostoma richardsiae (Nannf.) Réblová & Jaklitsch 2015 (anamorfo Pleurostomophora richardsiae)

Agenti patogeni, funghi ascomiceti appartenenti alla Famiglia  Hymenochataceae:

  • Fomitiporia mediterranea Fisch.

Il mal dell’esca della vite è una malattia complessa sia dal punto di vista di agenti fungini conivolti sia sulla base dei sintomi riscontrabili.

Descrizione e sintomi

Una più recente definizione di mal dell’esca della vite tiene conto di un quadro sintomatico complesso, in quanto è riferito a più sintomi associati a tale sindrome. I sintomi più comuni e riconducibili al mal dell’esca sono: carie del legno, apoplessia (morte improvvisa della pianta), e cloro-necrosi delle foglie (tigratura fogliare). A tale quadro sintomatologico contribuiscono diversi fattori e diversi microrganismi fungini, tra cui Phaeoacremonium spp., Phaeomoniella chlamydospora, Fomitiporia mediterranea, e Pleurostomophora richardisiae.

Inoltre, il mal dell’esca si compone di ben cinque diverse sindromi, quali:

  • Striature brune del legno o malattia delle venature brune”, a carico soprattutto del portainnesto di barbatelle (causata da Phaeoacremonium, Ph. chlamydospora, Pleurostomophora richardsiae), associata al sintomo esterno della tigratura fogliare;
  • Malattia di Petri”, a carico di giovani piante di (2-7 anni di età) (causata principalmente da Phaeoacremonium, Ph. chlamydospora, Pleurostomophora richardsiae), associata al sintomo esterno della tigratura fogliare;
  • Esca giovane”, o malattia tracheomicotica, a carico dei tessuti xilematici delle piante (caustata da Phaeoacremonium, Ph.chlamydospora, Pleurostomophora richardsiae), associata al sintomo esterno della tigratura fogliare;
  • Carie bianca”, carico si piante più adulte (causata principalmente da Fomitiporia mediterranea), non associata al sintomo esterno della tigratura fogliare;
  • Esca propria”, ossia la compresenza o sovrapposizione nella stesa pianta di “esca giovane” e “carie bianca”, anche quest’ultima è associata al sintomo esterno della tigratura fogliare.

Le viti colpite dalla malattia possono mostrare improvvisi avvizzimenti di tutta o di parte della chioma (apoplessia), già a partire dal mese di giugno in concomitanza di improvvisi incrementi termici. A volte le stesse piante possono riprendere a vegetare nella stessa stagione o in quella successiva, sebbene piante colpite da apoplessia  vanno incontro a morte. Altre volte, piante sintomatiche o asintomatiche che hanno concluso il ciclo vegetativo, non rivegetano la primavera successiva, in quanto muoiono durante l’inverno (= apoplessia ritardata o nascosta). L’apoplessia è più propriamente associata a piante di vite più adulte, e quindi affette anche da carie bianca.

Mentre, piante più giovani non subiscono il colpo apoplettico, sebbene manifestino il classico sintomo della tigratura fogliare. Quest’ultimo sintomo è associato per lo più alla presenza dei funghi vascolari qui descritti rilasciando tossine che si accumulano nelle foglie, quali (polisaccaridi extracellulari, scitalone, polipetidi, ecc).

Danni

La comparsa di tali sintomi, sebbene non responsabili della morte delle viti, comporta un decremento qualitativo e quantitativo delle produzioni vitivinicole.