Mosca della frutta (Ceratitis capitata) Avversità >>

Descrizione fisica

La Mosca della frutta è un insetto estremamente polifago; è un piccolo moscerino, di 4-6 mm di lunghezza; il capo porta due occhi composti di colore verdastri. Il torace è grigio-giallastro. Le ali sono membranose con macchie di colore giallo-ocraceo. L'addome, tipicamente tondeggiante, termina a punta, è di colore giallo arancio, con barrature trasversali grigio argentee. Le larve sono biancastre e carpofaghe. I danni si verificano sui frutti e sono provocati: - dalle punture di ovideposizione che determinano la comparsa di aree zonate mollicce; - dall'attività delle larve che si sviluppano in modo gregario dentro ai frutti. I frutti colpiti sono soggetti a cascola.
  • Adulto: testa giallastra, occhi verdi smeraldo, torace e addome giallo grigi; le ali mostrano tre bande giallo arancioni, una longitudinale e due trasversali.
  • Uova: bianche, affusolate, 1 mm di lunghezza.
  • Larva: bianco giallastra.
  • Ninfa: pupa marrone - rossastra.

Ciclo biologico

La mosca della frutta sverna allo stadio di pupa, nel terreno. Lo farfallamento degli adulti si nel mese di maggio-giugno; essi ovidepongono nei frutti con il loro ovopositore affilato. A questa generazione ne seguono altre 5-6 nel corso dell'anno; le prime si sviluppano sulle Drupacee, poi, via via, la mosca passa sulle Pomacee e sugli Agrumi nelle generazioni di estate-autunno. Pertanto la Ceratitis compie 6-7 generazioni all'anno.
Lo sviluppo della Mosca dipende fortemente dalle condizioni termiche: ottima la temperatura intorno ai 32°C, che gli permette il compimento di una generazione in 2 settimane. Nel Sud Italia lo sviluppo comincia in giugno sul Pesco e sulle Albicocche, e termina sugli Agrumi con, un totale di 6 o 7 generazioni. In Francia, questa Mosca non sopravive all'inverno nel Nord e nel Centro. La maggior parte delle infestazioni proviene da frutti importati dalle regioni più meridionali ancora e smistati senza precauzione.

Descrizione biologica

La Mosca Mediterranea della frutta è diffusa in tutte le regioni che hanno un clima temperato - caldo (di tipo mediterraneo) dove essa vive alle spese di frutti di numerose piante quali gli agrumi, il Pesco, il Pero, il Melo, l'Albicocco, il Fico, il Pruno, l'Actinidia, il Melocotogno, la Vite, il Cilegio (ciliegie dolci), il Melograno (Punica), la Fragola, ecc.

  • Adulti: le femmine grazie al loro ovopositore, depongono le loro uova a gruppi da 3 a 7, all'interno dei frutti, ad una profondità che va dai 2 ai 5 mm, circa. Molte femmine possono deporre nello stesso frutto, dove possiamo contare dunque fino a 80 uova. In condizioni ottimali, la femmina può deporre nel corso della sua vita da 500 a 600 uova.
  • Larve: le larve si sviluppano a spese della polpa dei frutti; gli occorrono 15 giorni a temperatura media, circa 25°C, per completare lo sviluppo.
  • Ninfa: non sopravvive ad una temperatura inferiore ai 2°C, vive una settimana. In generale la specie inverna nel suolo allo stato di pupa. Nel Sud Italia, un numero ridotto di adulti può anche sopravvivere su organi di piante più tardive.

Descrizione dei danni arrecati

I danni, di questa Mosca sono molto importanti soprattutto in estate ed in autunno. L'infestazione è visibile sul frutto grazie ad una piccola macchia che circonda il punto di puntura, macchia che si iingrandisce successivamente. Una depressione si forma sulla parte superiore, ed in effetti si ha la putrefazione dei tessuti. Il frutto cade prematuramente. Un solo frutto punto è assolutamente invendibile.

Fattori di rischio

  • Importazione di frutti colpiti.
  • Zone di coltivazione con temperature elevate.
  • Presenza di piante ospiti (es. pesco, albicocco, fico) nelle immediate vicinanze del frutteto.
  • Andamento meteorologico caldo in estate ed in autunno.

Misure agronomiche

  • Allontanare la frutta caduta a terra.
  • Procedere rapidamente con la raccolta in presenza di attacco.

Controllo

  • L'insetto può essere tenuto sotto controllo mediante trappole cromotropiche e ad esca (es. Biogard Delta Trap). Si dovrebbe controllare la situazione soprattutto delle prime piante delle file. È opportuno tenere sotto osservazione anche le piante ospiti che si trovano nelle vicinanze.

Difesa diretta

  • Non appena si trovano i primi fori di penetrazione sui frutti è necessario procedere ad una difesa chimica.
  • I prodotti a base di spinosad agiscono sugli adulti. La loro persistenza d'azione è di circa 7 giorni. Se impiegati contro la mosca mediterranea della frutta, nel quaderno di campagna bisogna riportare come bersaglio principale "carpocapsa" e come effetto secondario "mosca mediterranea della frutta". La carenza dei prodotti contenenti spi­nosad è di 7 giorni.
Fonte beratungsring.org
 

Approfondimento: Agricoltura Biologica:

In questo bollettino speciale verifichiamo l'impiego delle tecniche di monitoraggio e di difesa per Ceratitis capitata con particolare riferimento all'impiego delle trappole. Analizziamo anche monitoraggio e difesa per Bactrocera oleae.

Gli aspetti presi in considerazione sono:

  • monitoraggio con trappole a feromone o alimentare
  • attract & kill o cattura massale con trappole con insetticida
  • attract & kill o cattura massale senza insetticida
  • esche proteiche a base di spinosad
  • prodotti per la difesa o di disturbo per il ciclo dei fitofagi

 

La mosca della frutta (Ceratitis capitata) e la mosca dell’olivo (Bactrocera oleae)

 

La mosca della frutta, Ceratitis capitata, è esclusivamente carpofaga e può attaccare numerose specie di piante coltivate e spontanee dei cui frutti si nutrono le larve. Agrumi, drupacee, actinidia e uva possono essere gravemente colpite. Il fitofago è caratterizzato da alcune particolarità che determinano un alto livello di criticità: l'elevata longevità degli adulti, l'elevata fecondità e mobilità (può spostarsi per alcune centinaia di metri), la mancanza di diapausa. I danni sono rappresentati dalle punture di ovideposizione che lacerano la superficie dei frutti causando una colorazione nerastra che, con la maturazione, porta a lacerazioni e marciumi.

La mosca dell’olivo, Bactrocera oleae, depone le uova sulle olive e le larve che sgusciano dalle uova si nutrono della polpa con grave scadimento qualitativo delle olive e dell’olio da prodursi.

 

Monitoraggio

 

Il monitoraggio degli adulti di Ceratitis capitata viene condotto tramite trappole cromotropiche gialle ricoperte di colla, innescate con paraferomoni sintetici (es. trimedlure) che attraggono prevalentemente maschi oppure con trappole innescate con sostanze attrattive alimentari (es. putrescina, sali di ammonio). In Emilia Romagna i controlli sono da eseguire a partire da fine luglio - inizio agosto, proseguendo per il periodo estivo/autunnale.

Anche nei confronti di Bactrocera oleae è importante monitorare la presenza degli adulti tramite trappole alimentari o a feromoni, il controllo è da effettuare a partire in Emilia Romagn da inizio luglio. Si possono campionare le drupe settimanalmente per impostare la strategia di difesa.

La correlazione tra la consistenza delle catture e il livello di infestazione non è sempre evidente, certamente le trappole sono utili per individuare la presenza degli adulti. Le strategie di controllo prevedono il monitoraggio precoce della presenza e della densità degli insetti nell’ambiente per poter mantenere basse le infestazioni.

 

Difesa

 

La difesa tramite sistemi fisici e biotecnologici, ovvero trappole ed esche, offre prospettive di una efficacia maggiore rispetto a una difesa diretta. Le trappole possono anche essere usate come mezzi di lotta biologica per la cattura massale, i meccanismi di attrazione che interagiscono possono essere sessuali, alimentari, cromatici. I sistemi di lotta "Attract and Kill" si basano sul principio di utilizzare sostanze attrattive per le mosche per attrarre maschi e femmine adulti, tramite vista e olfatto, e ucciderli con colla o in soluzioni dove gli insetti annegano o con insetticida. Le sostanze attrattive sono impiegate in trappole, pannelli o dispositivi.

 

Attract & Kill o cattura massale con trappole con insetticida

 

Il Reg. CE 889/2008 sull'agricoltura biologica prevede la possibilità di impiegare piretroidi, deltametrina o lambda-cialotrina, ma solo in trappole con sostanze specifiche attrattive ed esclusivamente nei confronti di Batrocera oleae e Ceratitis capitata. Questi sistemi prevedono una sola applicazione nella stagione; i pannelli contenenti i piretroidi ammessi sono da collocare in modo che non vengano a contatto con i frutti e l'installazione è da eseguire con le necessarie attenzioni.

Un'applicazione del metodo “attract and kill” per Ceratitis capitata è costituita da pannelli attrattivi con insetticida denominati Biolure magnet med; il dispositivo viene appeso ai rami ed è a forma di busta con superficie impregnata con deltametrina e provvisto di un erogatore con attrattivo alimentare che viene inserito nel dispositivo prima dell'installazione. Le mosche della frutta, attirate sul dispositivo, entrano in contatto con l'insetticida e muoiono. Viene impiegato un numero di pannelli pari a 50-75/ha.

Le trappole denominate Ecotrap, per il controllo di Bactrocera oleae, sono costituite da un sacchettino di polietilene rivestito di carta trattata con deltametrina; viene fornito un dispenser che rilascia il feromone specifico di attrazione sessuale per i maschi. Gli adulti, attirati sulla busta, muoiono rapidamente: per questo è importante installare le trappole quando cominciano ad essere presenti gli adulti in campo. Si installano 100 trappole/ha.

Un'altra trappola del tipo “attract and kill” per il controllo di Bactrocera oleae è Magnet oli, costituita da un imbuto composto da pannelli di cartoncino pretrattati con lambdacialotrina; all’interno dell’imbuto sono fissati i due attrattivi, uno alimentare a base di sali d’ammonio e uno sessuale a base di feromone. Si installano 100-150 trappole/ha.

 

Attract & Kill o cattura massale senza insetticida

 

Con le trappole Cera trap non si utilizza la sostanza insetticida e sono impiegate per la cattura massale di Ceratitis capitata. La sostanza attrattiva utilizzata è un formulato costituito da proteine idrolizzate, nella cui composizione rientrano polipeptidi, peptidi e, in quantità minore, amminoacidi e ammoniaca. L'azione viene esplicata sugli adulti di entrambi i sessi. Le mosche, specialmente le femmine, sono attratte dal formulato contenuto nella trappola e muoiono per annegamento nel liquido di alimentazione.

Sono stati svolti in Sicilia studi sull'efficacia di diversi tipi di trappole e attrattivi, con e senza l'insetticida, dei quali si hanno i risultati preliminari sulla validità della cattura massale per la mosca della frutta.

Le prove condotte nel 2011 in un agrumeto a Reggio Calabria, per valutare l’efficacia della cattura massale nel contenimento della mosca della frutta, sono risultate efficaci ed economicamente sostenibili con un solo intervento di installazione all’anno. Per monitorare la presenza degli adulti di ceratite sono state installate delle trappole con colla piegate a tettuccio, sia nell’appezzamento destinato alla cattura massale sia nell’appezzamento usato come testimone.

Per la cattura massale sono state usate trappole del tipo Taptrap (70/ha), costituite da una bottiglia di plastica contenente degli erogatori di feromoni, dotate di un particolare tappo a campana che permette l’ingresso della ceratite che, attirata all’interno dai feromoni, rimane nella bottiglia. Le aree trattate con cattura massale hanno avuto un numero di punture significativamente inferiore rispetto alle aree testimone. In una diversa area a confronto, dove è stato impiegato Spintor Fly, esca proteica a base di spinosad, l'efficacia è stata maggiore rispetto alla cattura massale, caratterizzata però da un costo di materiali e manodopera contenuto.

 

Esche proteiche a base di spinosad

 

Il sistema di difesa citato a base di sostanze attrattive e insetticida è costituito da un’esca proteica attrattiva distribuita a dosi ridotte direttamente sulla vegetazione contenente spinosad. Lo spinosad è una sostanza naturale ad azione insetticida, prodotta da un batterio presente in alcuni tipi di terreni che, mescolata a stabilizzanti e attrattivi alimentari proteici, ha dato origine ad un prodotto a basso impatto ambientale (Spintor Fly e Tracer Fly). A seguito dell’alimentazione la mosca non ovidepone, smette di alimentarsi e, nel giro di 2-3 ore, muore. Si diluisce 1 l/ha di prodotto in 4 litri di acqua, per un totale quindi di 5 litri di soluzione per ettaro, distribuendo la soluzione su porzioni di chioma. Il prodotto è registrato in Italia per essere impiegato su diverse colture, tra cui agrumi, olivo e kaki. Il Ministero della Salute ha approvato in aprile 2013 le variazioni sull’etichetta del prodotto fitosanitario con l'aumento del numero dei trattamenti sugli agrumi e su olivo, che sono stati portati da 5 a 8 per anno. Restano 5 sulle altre colture.

Sono pertanto da valutare le diverse possibilità per il controllo della mosca dell'olivo.

 

Prodotti per la difesa diretta o di disturbo

 

Le basse temperature possono essere utilizzate per mosca della frutta nei trattamenti devitalizzanti di uova e larve presenti sul frutto nella frigoconservazione durante il trasporto (0-2° C per 10-16 giorni), considerato che gli adulti sopportano temperature di -2°C per pochi giorni.

La difesa diretta con prodotti nei confronti degli adulti e anche delle larve è di difficile attuazione, ma può essere di supporto, nell'ambito di una strategia di difesa, in aperura o in chiusura per mantenere basso il livello dell'avversità.

Il caolino ha un effetto deterrente e repellente prevalentemente verso le femmine ovideponenti. Con questo prodotto è alto il rischio di imbrattamento dei frutti, per cui è da impiegare per produzioni destinate all'industria o che prevedono un lavaggio prima dell'immissione sul mercato.

Con il fungo Beauveria bassiana (Naturalis) le spore di Beauveria germinano e le ife di penetrazione attraversano la cuticola degli insetti vivendo a spese dell'emolinfa, determinando esaurimento di nutrienti e disidratazione; vi è inoltre una azione repellente nei confronti delle femmine che tendono a non ovideporre su frutti trattati . Il prodotto può essere usato come lotta biologica nei confronti di C. capitata e di B. oleae. L'uso di Beauveria prevede un ambiente non eccessivamente caldo e secco. Redazione a cura di Pierangela Schiatti di Pro.B.E.R. Con la collaborazione dei tecnici di agricoltura biologica dell'Emilia Romagna e del Coordinamento Regionale.