Nematode dorato della patata (Globodera rostochiensis | Globodera pallida) Avversità >>

Identificazione dei sintomi

Questo nematode è comparso in Italia, per la prima volta, agli inizi degli anni '60.

 

Esso manifesta un evidente dimorfismo sessuale:

  • i maschi sono vermiformi, mobili e ialini;
  • le femmine sono tondeggianti e di colore giallo-oro. Le femmine possono trasformarsi in cisti durevoli (organi tondeggianti contenenti le uova). Queste rimangono aderenti agli organi ipogei ma si possono anche staccare.

Il danno provocato da questi nematodi è notevole, le piante sono soggette a clorosi e deperimenti progressivi.

Descrizione dei danni arrecati

Sotto l'influenza delle secrezioni di questo Nematode, i tessuti del vegetale sono modificati, la circolazione della linfa è ostacolata e le radici si inscuriscono, si ramificano e prendono un aspetto rigongfio. La crescita della Patata viene rallentata, le foglie inferiori appassiscono e muoiono; le foglie superiori si decolorano e presentano macchie brune sui bordi delle foglioline. La pianta resta gracile e poco produttiva. Nei campi, gli attacchi si manifestano a zone.

Buone pratiche

Le pratiche preventive consistono in:

  • uso di tuberi-seme non infestati;
  • adozione di lunghe rotazioni;
  • impiego di cultivar resistenti.

Descrizione fisica

A lungo considerato come una sola specie, il Nematode dorato o Heterodera rostochiensis, è in effetti costituito da 2 specie distinte rapportabili al genere Globodera: G. rostochiensis e G. pallida. I maschi e le larve di 2 sessi sono mobili, filiformi e misurano meno di 1 mm di lunghezza. La femmina, dopo la fecondazione, si trasforma in una specie di tasca sferica da 0,1 a 0,8 mm di diametro, resistente, bruno dorata, riempita di uova, che fa sporgenza sulla superficie delle giovani radici: le cisti. Uova: le cisti contengono da 200 a 1000 uova.

Ciclo biologico

Si conserva nel terreno allo stadio di cisti contenenti le uova. Da queste, in primavera, fuoriescono le larve. La loro fuoriuscita è favorita da un terreno umido e con temperatura media e non troppo bassa. Le larve neonate entrano negli apparati radicali dove completano il ciclo di sviluppo, successivamente i maschi si riversano nel terreno mentre le femmine rimangono attaccate alla radice.

 

1 generazione per anno. Le uova si schiudono in maniera scaglionata appena la temperatura raggiunge i 12°C. le prime cisti appaiono in piccoli numeri in giugno poi in grandi quantità tra luglio ed agosto: la loro formazione si ferma in ottobre. Le cisti non si svuotano in una sola stagione; l'uscita delle larve si ripartisce in più anni. In assenza della pianta ospitante, la popolazione non decresce che del 30%, e in caso di forte infestazione, queste possono impiegare dai 20 ai 30 anni per sparire.

Descrizione biologica

Piante ospitanti: molto specifico, questo Nematode attacca solo le Solanacee, essenzialmente Patata, il Pomodoro, ma anche la Melanzana e qualche pianta spontanea come per esempio la Morella dolce amara (Solanum dulcamara) ed il Giusquiamo (Hyoscyamus niger).

 

La schiusura delle uova, favorita dall'umidità e da una sostanza che le radici della pianta ospitante secernano, non è mai totale ed una parte di esse resta allo stadio di vita latente per molti anni. La giovane larva perfora la cuticola delle radicelle della pianta ospitante, penetra nei tessuti e progredisce nelle cellule provocando la formazione di cellule giganti che impediscono la circolazione della linfa. Nel giro di qualche tempo, i maschi escono dalle radici mentre le femmine vanno sulla superficie, bucano l'epidermide e restano attaccate all'ospitante grazie alla testa. Maschi e femmine in seguito si accoppiano, le uova si sviluppano e provocano un rigonfiamento nel corpo della femmina, che si trasforma in cisti e muore. Queste cisti si staccano dalla pianta in seguito, restando nel suolo. Il ciclo completo dura dai 50 ai 70 giorni.