Fattori di rischio
- Attacco durante l'anno precedente.
- Flora sottofilare di notevole altezza o flora erbacea alta nei pressi delle barriere specifiche innalzate a difesa e lungo i pendii.
- Vicinanza a fossati, prati e bordi stradali.
- Mele cadute a terra nei frutteti.
Misure agronomiche
- Stimolare la presenza di nemici naturali (poiana, civetta, volpe, gatti, donnola, martora, bisce): es. preparare posatoi per gli uccelli rapaci, cumuli di pietre come riparo per le donnole ecc.
- Mantenere il sottofilare libero dalla flora.
- Mantenere bassa l'erba nelle corsìe di transito (anche dopo la raccolta).
- Mantenere bassa l'erba all'altezza dei pendii confinanti nei pressi delle barriere specifiche innalzate a difesa.
- Zone critiche: interramento di barriere antimigrazione di rete metallica.
- Eliminare con attenzione la frutta caduta a terra.
Controllo e soglia di intervento
- Soprattutto nella tarda estate ed in autunno si dovrebbe porre la massima attenzione agli attacchi di topi campagnoli e di arvicole. Le gallerie dei topi campagnoli sono aperte, mentre le arvicole lasciano, a lato delle aperture, cumuli di terra poco appariscenti e grossolanamente zollosi.
- Per poter lavorare in modo efficiente e per poter valutare l'attività delle popolazioni si dovrebbe controllare, qualche giorno prima del trattamento previsto, se le gallerie sono abitate. È allora necessario praticare l'apertura di una galleria: dopo la chiusura da parte degli occupanti, la galleria dei topi campagnoli viene nuovamente riaperta; quelle delle arvicole vengono richiuse con la terra nell'arco di 2 - 6 ore.
Fonte: beratungsring.org