Euprottide (Euproctis chrysorrhoea) Avversità >>

Piante ospiti e danni


L'euprottide conosciuto anche con il nome di «bombice cul bruno», è un lepidottero appartenente alla famiglia dei limantridi diffuso in tutta la Penisola e alquanto polifago. Tra le piante da frutto attacca preferibilmente le pomacee (melo, pero e nespolo), ma vive egualmente sulle drupacee (soprattutto sul ciliegio), sul castagno e sul nocciolo. Le sue larve durante la prima età scheletrizzano le foglie, divorandone l'epidermide superiore e il parenchima e rispettando l'epidermide inferiore e le nervature. In primavera le larve che hanno svernato riprendono a nutrirsi divorando la giovane vegetazione fogliare, i boccioli fiorali e i fiori.

 

In caso di forte infestazione riescono a divorare gran parte della vegetazione con conseguenti ripercussioni sull'attività vegetativa e sulla produzione. Gli attacchi di questo defogliatore interessano soprattutto le piante dei frutteti collinari e di montagna, ubicati in prossimità di macchie boschive.

Ciclo biologico

 


Il lepidottero compie una sola generazione all'anno.

  • Gli adulti sfarfallano tra la fine di giugno e la metà di luglio. Essi hanno abitudini notturne e di giorno rimangono in riposo fra la vegetazione. Poco dopo la loro comparsa si accoppiano e a breve distanza di tempo la femmina depone le uova sulle foglie formando una o due ovature composte mediamente da 200 elementi, ricoprendole con i peli dorati del suo addome. Dopo un periodo di incubazione di 8-20 giorni nascono le larve. Esse vivono raggruppate sulla pagina superiore delle foglie, scheletrizzandone il lembo. Con le foglie danneggiate e con fili di seta si costruiscono un ricovero all'interno del quale trovano riparo durante la notte, nelle ore più calde della giornata o in caso di pioggia.
  • Con l'approssimarsi dell'autunno le larve della medesima covata costruiscono un nido di maggiori dimensioni, con diverse concamerazioni, nell'interno del quale trascorrono l'inverno in diapausa al secondo stadio di sviluppo. In marzo-aprile riprendono l'attività e compiono una muta, passando così alla 2a età. Durante la 2a e la 3a età conducono vita gregaria, mentre in quelle successive si disperdono sulla pianta continuando a nutrirsi sino al completamento dello sviluppo. Raggiunta la maturità si tessono un bozzolo brunastro sulla vegetazione sottostante le piante infestate, all'interno del quale si incrisalidano per dare agli adulti dopo una quindicina di giorni.